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Info, orari e record: guida al GP del Messico 2021 di F1





Dopo un anno di assenza forzata dovuta all’imperversare del COVID-19, la Formula 1 è pronta a tornare in Messico. Tra i cordoli del circuito intitolato ai compianti fratelli Rodriguez, Max Verstappen e Lewis Hamilton si renderanno protagonisti del 18° atto di un duello che non sembra avere fine. Sono ora 12 i punti che separano il #44 dal #33, e ogni GP potrebbe serbare una svolta decisiva in un Mondiale tra i più combattuti della storia recente.

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© Dan Istitene / Getty Images

Sarà lungo i 4,304 km del circuito che sorge nei pressi di Città del Messico che i venti piloti del Circus si sfideranno in questo fine settimana. 71 saranno i giri da percorrere, con le monoposto che al termine della corsa avranno dunque complessivamente coperto una distanza di 305,354 km. Composto da 10 curve destrorse e 7 sinistrorse, l’impianto – che sorge all’inusuale altitudine di 2.000 metri – mette piuttosto sotto sforzo i propulsori delle F1. Per il 66% del tempo sul giro i piloti tengono il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, ma nonostante questo dato i consumi non mettono in apprensione le varie scuderie: in media i team prevedono di utilizzare circa 1,50 kg di carburante per ogni giro.

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© F1

Brembo classifica il circuito messicano come altamente impegnativo per i propri impianti frenanti, messi a dura prova non dall’altitudine ma dalle elevate temperature che solitamente vengono raggiunte nel corso del weekend. I freni italiani verranno utilizzati in media per 15″3 ogni giro, vale a dire per il 20% del tempo complessivo di gara. La decelerazione media prevista in gara è pari a 3,3 G, con 258 kWh di energia dissipata nell’arco del GP da ciascuna monoposto e con ogni pilota che sarà chiamato ad esercitare sul pedale del freno un carico di 53 tonnellate. La frenata più impegnativa dell’Hermanos Rodriguez è quella di Curva 1: lì le monoposto passeranno da 372 a 110 km/h, percorrendo 153 m in 2”64, esercitando 181 kg di carico sul pedale del freno e subendo una decelerazione di 5,6 G. Non troppo sollecitato sarà invece il cambio, con l’edizione 2019 del GP che ha fatto registrare mediamente 36 cambiate nel corso di ogni giro, mentre la forza G più elevata in curva la si registra in percorrenza di Curva 10, dove per 1″5 i piloti subiranno 4,1 G laterali.

Tre saranno quest’anno le zone di attivazione del DRS, grazie alle quali potranno essere raggiunte velocità massime superiori ai 360 km/h: la prima sarà posizionata sul lunghissimo rettifilo di partenza/arrivo, la seconda verrà messa sul rettilineo che collega Curva 3 a Curva 4 e la terza troverà invece posto sull’allungo che da Curva 11 conduce a Curva 12. Duplice sarà invece il Detection Point, con quello dedicato alle prime due aree di utilizzo dell’ala mobile che sarà piazzato in uscita dalla strettissima sezione dello Stadio, e con quello pensato per la terza e ultima zona DRS che verrà posizionato invece appena dopo Curva 9. La pit lane dell’Hermanos Rodriguez, infine, misura 379 m, e dunque per un pit stop ottimale si prevede che vadano persi circa 22″.

Il giro più veloce, per quel che riguarda il layout attuale della pista, lo ha fatto registrare nel 2018 Valtteri Bottas: il #77, al volante della W09, ha fermato il cronometro sull’1’18″741. Nel 2019 a trionfare è stato invece Lewis Hamilton, che sul traguardo ha preceduto la Ferrari di Sebastian Vettel e la Mercedes gemella del compagno di squadra.

Per quanto riguarda le gomme, Pirelli per il GP del Messico ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti la Hard C2, la Medium C3 e la Soft C4, vale a dire le mescole intermedie della propria gamma. “L’altitudine elevata in modo particolare, ma anche la conformazione stessa del circuito, generano sempre una serie di sorprese e di sfide interessanti in Messico” – dice Mario Isola“Spesso la gara è quindi imprevedibile, e ci sono diverse opzioni a livello di strategia. L’ultima volta che abbiamo corso qui, Medium e Hard sono stati gli pneumatici su cui i team hanno puntato di più durante la gara e, in base al livello di graining e di scivolamento che potrebbe verificarsi con le Soft, quest’anno potrebbe succedere la stessa cosa. Perciò, comprendere il gap prestazionale tra Medium e Soft sarà fondamentale per le qualifiche. Siamo felici di tornare in Messico dopo un anno di assenza. La gara si svolgerà nello stesso periodo dell’edizione 2019, e da quel momento non sono state effettuate modifiche significative al tracciato. A essere cambiate sono però le monoposto, ed è dunque difficile capire se i dati del 2019 possano ancora rivelarsi attuali”. A disposizione dei team ci saranno ovviamente anche Intermedie e Full Wet, ma stando alle previsioni meteo sembra che nessuna delle due tipologie di gomme da bagnato dovrà essere utilizzata: viene infatti previsto sole per tutto il fine settimana, con temperature medie nell’ordine dei 21°.

Il GP del Messico sarà trasmesso in diretta solamente da Sky Sport F1 (canale 207), mentre TV8 proporrà in differita qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del weekend:

Venerdì 5 novembre
18:30 – 19:30 -> FP1 | diretta Sky
22:00 – 23:00 -> FP2 | diretta Sky

Sabato 6 novembre
18:00 – 19:00 -> FP3 | diretta Sky
21:00 -> Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 23:15

Domenica 7 novembre
20:00 -> GP del Messico | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 23:00





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow