A poco meno di due settimane di distanza dal Gran Premio di Gran Bretagna la Formula 1 è pronta a scendere nuovamente in pista. Teatro del dodicesimo appuntamento stagionale di questo 2023 del Circus sarà il rovente asfalto dell’Hungaroring, l’impianto costruito a pochi km di distanza da Budapest.
Quello sul quale si disputa il GP d’Ungheria è un tracciato che potremmo definire “vecchia scuola”, sia perché nel corso della sua storia non ha subito enormi stravolgimenti a livello di layout sia perché, nell’era delle enormi via di fuga in asfalto, l’Hungaroring è una di quelle piste che lascia poco margine d’errore ai piloti. Composto da 14 curve – delle quali 8 a destra e 6 a sinistra -, è un tracciato tortuoso lungo 4,381 km e sul cui asfalto, al termine dei 70 passaggi previsti, ciascuna monoposto avrà percorso 306,630 km.
Il 48% del tempo sul giro lo si trascorre con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, mentre secondo Brembo l’Hungaroring è un circuito mediamente impegnativo per gli impianti frenanti con i piloti che ricorrono ai freni mediamente per 14”5 al giro (vale a dire il 19% del tempo complessivo di gara). È la staccata di Curva 1 la più impegnativa per gli impianti frenanti: le monoposto scalano da 317 km/h a 95 km/h, percorrendo 120 m in 2”70, subendo una decelerazione di 4,8 G ed esercitando un carico di 151 kg sul pedale del freno. Piuttosto stressata è la trasmissione, con 56 cambi marcia mediamente registrati nel corso dell’edizione 2022, mentre la più elevata forza G in curva i piloti la subiranno nella percorrenza di Curva 4, dove si registrano 4,2 G.
Come accaduto nel 2022 solamente due saranno le zone DRS, una posizionata sul rettifilo di partenza / arrivo ed una situata piazzata invece sul breve allungo che da Curva 1 porta a Curva 2. Unico sarà invece il Detection Point, per entrambe sito poco prima dell’ingresso dell’ultima curva. Nonostante la conformazione del circuito magiaro non favorisca troppo i sorpassi durante l’edizione dell’anno passato ne sono stati messi a segno ben 57, mentre nel corso degli ultimi 5 GP d’Ungheria si è attestata al 20% la probabilità di vedere in azione la Safety Car. Per percorrere la pit lane lunga 364 m a 80 km/h occorreranno 16”, con il poleman che scatterà dal lato sinistro della griglia e che avrà a disposizione 444 m per difendersi da eventuali attacchi alla staccata di Curva 1.
Risale poi all’edizione 2020 il giro più veloce in gara, firmato da Lewis Hamilton in 1’16”627. Lo scorso anno in Ungheria ha vinto invece Max Verstappen, che con la sua Red Bull ha preceduto Lewis Hamilton e George Russell al termine di una gara che i ferraristi ricorderanno soprattutto per l’improvvida strategia che mise Charles Leclerc in pista con gomme Hard nel peggior momento possibile.
In occasione del GP d’Ungheria la Pirelli ha messo a disposizione di team e piloti le Hard C3, le Medium C4 e le Soft C5, optando quindi per delle mescole di uno step più morbide rispetto a quelle utilizzate lo scorso anno. Nel fine settimana del GP d’Ungheria debutterà poi l’Alternative Tyre Allocation (ATA), che prevede – in caso di qualifica asciutta – l’utilizzo di una mescola slick obbligatoria durante ciascuna manche: la Hard in Q1, la Medium in Q2 e la Soft in Q3. Un discorso diverso dovrà invece essere fatto in caso di qualifica bagnata: in quest’eventualità, infatti, i team potranno decidere autonomamente di utilizzare la mescola che preferiscono. Bisogna inoltre sottolineare che, con l’ATA, il numero di set disponibili nell’arco del weekend per ciascuna vettura passa da 13 a 11. Ciascun pilota potrà contare infatti su tre set di Hard, quattro set di Medium e altrettanti di Soft, mentre rimarrà invariato il numero di pneumatici da bagnato: tre treni di Full Wet e quattro di Intermedie, al netto dell’utilizzo di un set di Intermedie addizionale in caso di pioggia al venerdì o di previsioni meteorologiche avverse per il sabato.
“Il Gran Premio d’Ungheria è diventato un appuntamento classico della stagione estiva della Formula 1 e, come tale, vede grandi protagoniste le temperature dell’aria e dell’asfalto, solitamente molto elevate” – ha dichiarato Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli – “Ciò mette a dura prova piloti, vetture e pneumatici, anche perché la natura tortuosa del tracciato non consente di poter tirare il fiato, a niente e a nessuno: c’è sono un rettilineo abbastanza lungo – quello dei box – che costituisce anche, nella staccata della prima curva a destra, l’unica, concreta possibilità di sorpasso. Poi ci sono una successione di altre tredici curve, sette a destra e sei a sinistra per un circuito che è secondo soltanto a quello di Montecarlo in termini di velocità media più bassa, tanto è vero che le monoposto di solito sono equipaggiate con un livello di carico aerodinamico analogo a quello della gara del Principato. Con tante curve lente da percorrere la trazione è uno dei fattori cruciali per un buon rendimento così come il rischio maggiore è il surriscaldamento dei pneumatici. Pur essendo un tracciato permanente, l’Hungaroring non è utilizzato molto spesso e le condizioni dell’asfalto migliorano in maniera considerevole durante il fine settimana man mano che la traiettoria ideale si gomma. Di solito, questa gara si gioca molto sulle strategie e sul degrado delle gomme. Quest’anno abbiamo scelto di portare un tris di mescole più morbido (C3, C4 e C5) rispetto al 2022 e sarà sperimentato per la prima volta un nuovo format di allocazione di gomme per le qualifiche (ATA, Alternative Tyre Allocation), che prevede l’obbligo in caso di pista asciutta di utilizzo della Hard in Q1, la Medium in Q2 e la Soft in Q3. Entrambe queste novità possono, almeno sulla carta, offrire un ventaglio di opzioni più ampio proprio in termini di strategia. L’ATA consente inoltre di risparmiare due treni di gomme da asciutto rispetto al format tradizionale (undici invece di tredici) e sarà provato nuovamente in occasione del Gran Premio d’Italia a Monza: poi FIA, F1 e le squadre decideranno se, eventualmente, adottarlo per la prossima stagione”. Al momento, stando alle previsioni meteo, sembra che Intermedie e Full Wet potranno fare la loro comparsa anche in questo fine settimana: si prevede infatti che possano verificarsi precipitazioni nella giornata di venerdì, con il sabato e la domenica che dovrebbero invece essere soleggiati e con temperature medie nell’ordine dei 32°.
Il GP d’Ungheria sarà trasmesso in diretta tanto da Sky Sport F1 (canale 207) quanto da TV8, che proporrà live qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del fine settimana, mentre quelli di Formula 2 e Formula 3 potete trovarli qui.
Venerdì 21 luglio
- 13:30 – 14:30 -> FP1 | diretta Sky
- 17:00 – 18:00 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 22 luglio
- 12:30 – 13:30 -> FP3 | diretta Sky
- 16:00 -> Qualifiche | diretta Sky / TV8
Domenica 23 luglio
- 15:00 -> GP Ungheria | diretta Sky / TV8
Lunedì 24 luglio
- 21:30 -> FuoriTraiettalking GP d’Ungheria | diretta sul canale Twitch di Fuori Traiettoria