Alla fine la corsa c’è stata e l’ha vinta Josef Newgarden. Il Gran premio d’Alabama è stato rimandato al lunedì dopo che la pioggia aveva reso impraticabile la pista la domenica. E il Campione in carica ne ha approfittato per rilanciare la sua ricandidatura all’iride a stelle e strisce.
Domenica 22 infatti il diluvio universale aveva impedito il corretto svolgimento del GP. Tra bandiere gialle continue, e una doppia apparizione delle bandiere rosse, il gruppetto aveva dovuto dare forfait dopo una ventina di giri. La gara è stata così posticipata al lunedì.
Alla ripartenza scattava in testa Josef Newgarden, autore anche della pole position di sabato. Anche stavolta il gruppetto si è comportato bene e dopo un restart ordinato Newgarden ha subito imposto il suo ritmo. Mentre l’americano navigava e macinava secondi di vantaggio, dietro di lui infuriava una battaglia di nervi tra Ryan Hunter-Reay e Sebastien Bourdais (rispettivamente 3° e 2°), finché il transalpino non ha ripreso fiato.
Ad aprire le danze ai box è stato Ed Jones, mentre Scott Dixon in gran forma ha superato prima Sato e poi Veach. In questa fase di gara Veach ha subito sorpassi anche da Wickens (firmatario di una buona mossa al giro 41), Sato e Pagenaud. Va segnalato che Sebastien Bourdais e Scott Dixon hanno provato una strategia alternativa a una sosta sola. Ma come vedremo, non è andata bene…
Dopo aver ceduto la sua leadership a Bourdais nel giro 50, Newgarden ha continuato a mantenere un buon distacco sugli altri inseguitori. Quando anche il francese è ritornato ai box, l’americano aveva totalizzato ormai un vantaggio monstre di 25 secondi.
La gara ha subito una svolta quando è cominciata a scendere la pioggia. Il cambiamento climatico ha messo in ginocchio le strategie di Bourdais e Dixon, che puntavano su un singolo pit-stop. Newgarden è rientrato ai box al 71° giro. Si è aperta una fase di gara molto tesa, con Ryan Hunter-Reay che ha addirittura sorpassato Newgarden: l’acqua non era ancora abbastanza per le gomme wet e il Campione provava a non consumarle troppo. Davanti, Bourdais insisteva con gli pneumatici slick, al pari di altri. Ma a pochi minuti dalla fine in molti sono rientrati per montare le gomme scanalate: le condizioni della pista non permettevano più l’azzardo.
Bourdais ci ha provato fino in fondo. La sua leadership è stata velocemente erosa e alla fine si è dovuto arrendere, consegnandosi mani e piedi a Josef Newgarden. Il #1 ha concluso la corsa con un vantaggio di quasi 10 secondi su Ryan Hunter-Reay. Ha completato il podio James Hinchcliffe, col suo compagno Wickens in possesso della medaglia di legno. Soltanto quinto Sebastien Bourdais. Soltanto 11° – complice un testacoda – Alexander Rossi.
L’americano ha adesso la leadership del Campionato piloti. La sua terza vittoria in carriera a Barber lo porta infatti a quota 158 punti. Alexander Rossi è costretto a inseguire a 145 lunghezze, mentre 3° e 4° sono Sebastien Bourdais e Graham Rahal, a 119 punti (la vittoria di Bourdais a St. Pete funge da scriminante). Sempre più Rookie of the Year Wickens, che torna a impressionare dopo le delusioni delle scorse gare – a dispetto della velocità che aveva fatto intravedere. Con 338 punti contro 271, la Honda mantiene la leadership del Campionato motoristi.