Scott McLaughlin scrive la storia della Indy 500, conquistando la pole più veloce della storia della corsa americana. Il #3 ha battuto in Fast 6 i compagni di squadra Will Power e Josef Newgarden, conquistando una storica tripletta per Penske.
Sembrava impossibile poter battere il record in qualifica di 234.217 mph fatto registrare nel 2023 da Alex Palou. Finché non è sceso in pista Scott McLaughlin per l’ultimo tentativo della Fast 6: il pilota neozelandese di Penske ha effettuato quattro giri perfetti, riuscendo a conquistare per la prima volta nella sua carriera la pole nella più prestigiosa gara a stelle e strisce grazie ad una prestigiosa media oraria nei quattro giri di 234.220 mph, l’equivalente di 376.907 km/h, e con un tempo di 2:33.7017! Questa rappresenta la pole più veloce della storia della Indy 500, anche se non batte il record assoluto della pista di Arye Luyendyk del 1996.
Battuto per appena 7 decimi di miglio orario, e 2 decimi di secondo, Will Power, che può comunque dirsi soddisfatto, perché con gli undici punti del secondo posto si porta ad una sola lunghezza di distanza in classifica da Alex Palou. Terzo è invece il vincitore del 2023 Josef Newgarden, che completa una storica tripletta di Penske: l’ultima volta che il team del Capitano aveva bloccato la prima fila della Indy 500 era stato nel 1988. Una bella risposta dopo la squalifica di ST Petersburg, con tutte le critiche che sono seguite.
In seconda fila ci sono due piloti di McLaren, con Alex Rossi che precede il rookie Kyle Larson: campione della Nascar Cup Series 2021, il pilota statunitense subito dopo le qualifiche è volato a North Wilkesboro per correre la All Star Race della Nascar, e la settimana prossima tenterà l’ennesimo Double Duty, il doppio impegno, partecipando sia alla Indy 500 che alla Coca Cola 600 della Nascar a Charlotte. Un ottimo risultato per lui, in attesa del tour de force di domenica prossima. Chiude la top 6 Santino Ferrucci, che ancora una volta si esalta nell’Indiana
Seguono i piloti eliminati nella Fast 12. Rinus VeeKay precede Pato O’Ward e Felix Rosenqvist in terza fila, mentre in quarta fila si portano un ottimo Takuma Sato (che qui correrà la sua unica gara stagionale), che precede Kyle Kirkwood e Ryan Hunter Reay. A partire dalla quinta fila in poi, seguono i piloti eliminati ieri, con Colton Herta, tredicesimo, che precede incredibilmente il leader del campionato e vincitore del GP di Indianapolis Alex Palou, che solo un anno fa qui conquistava la (allora) pole più veloce della storia. Per lo spagnolo sarà una gara tutta in salita, anche se ovviamente alla Indy500 non si può mai dire mai. Al fianco di Palou ci sarà Callum Ilott, che alla Indy500 correrà la sua ultima gara stagionale con McLaren prima di venire sostituito per il resto della stagione da Theo Pourchaire. Seguono in sesta fila Marcus Armstrong, Ed Carpenter e Kyffin Simpson, in settima le wildcard Marco Andretti e Helio Castroneves, insieme a Scott Dixon, in ottava Agustin Canapino, Sting Ray Robb e Christian Rasmussen, in nona Tom Blomqvist, Romain Grosjean e Linus Lindqvist e in decima Christian Lundgaard, Conor Daly e Pietro Fittipaldi.
Infine, in ultima fila ci sono i piloti qualificatisi nel Bump Day, la sessione riservata per definire gli ultimi piloti ammessi in griglia. Katherine Legge riesce ancora una volta a confermarsi come l’unica donna presente in griglia con il 31esimo tempo, precedendo Marcus Ericsson, che si salva per il rotto della cuffia grazie ad un secondo tentativo, dopo che nel primo aveva mollato l’acceleratore per errore dopo tre giri invece di quattro! Ultima posizione per Graham Rahal, che si riscatta dopo la delusione del 2023 conquistando la qualificazione ai danni di Nolan Siegel, che viene eliminato con un incidente nel secondo giro del suo tentativo finale.