close
4 RuoteIndycarSu pista

Indycar: info, orari e guida TV della 500 Miglia di Indianapolis





Due settimane dopo il Sonsio GP, la Indycar è pronta a mettere in scena una delle gare più importanti della storia del motorsport: la 500 Miglia di Indianapolis. Ecco tutto quello che c’è da sapere in vista del “greatest spectacle in racing” che ci attende domenica sera.

500 miglia indianapolis
© Joe Skibinski

Il circuito

La 500 Miglia di Indianapolis è considerata una delle corse più iconiche e leggendarie del globo, e non a caso vincerla vuol dire conquistare uno dei tre tasselli di quella che viene definita “Tripla Corona”, ossia il riconoscimento simbolico che viene attribuito a chi vince la Indy 500, il Gran Premio di Montecarlo e la 24 Ore di Le Mans, impresa finora riuscita solo a Graham Hill nella storia delle corse. Il circuito è uno dei più antichi del mondo: inaugurato nel 1909, inizialmente solo come circuito da test, è il terzo tracciato più antico sulla Terra, dopo quello di Brooklands (caduto in disuso) e quello di Milwaukee, e il secondo attualmente in attività. Inizialmente era composto da circa un milione di mattoncini (i Brickyards), ma questi sono stati poi sostituiti dall’asfalto, rimanendo solo sulla linea del traguardo. La prima edizione è stata disputata nel 1911, e da allora ha visto solo sei interruzioni, nel biennio 1917-1918 e nel quadriennio 1942-1945, per via delle due guerre mondiali. Dal 1950 al 1959 la 500 Miglia di Indianapolis è stata anche una prova valida per il mondiale di F1, anche se i piloti europei quasi mai vi partecipavano.

Il tracciato è lungo 2,5 miglia (4,023 km), è composto da quattro curve da 90°, che presentano un’inclinazione di 9°12″, e va percorso per 200 volte, per un totale di (ma guarda un po’) 500 miglia, ossia 804,672 km. La lunghissima distanza di gara la rende “la più lunga delle gare sprint e la più corta delle gare endurance”, come definita da Michael Andretti. Per quanto riguarda il record della pista, questo è stato stabilito nel 1995 dal leggendario pilota olandese Arye Luyendyk, che nel singolo giro arrivò a toccare la stratosferica media oraria di 237.498 mph (382.216 km/h), pari ad un tempo di 37.895 secondi. Il record sulla distanza in gara è stato invece stabilito nel 2021 da Helio Castroneves, che in un’edizione stranamente con poche interruzioni vinse in 2 ore, 37 minuti, 19 secondi e 3846 decimillesimi di secondo, ad una media di 190.690 mph (306.885 km/h).

Albo d’oro

Per quanto riguarda l’albo d’oro della 500 Miglia di Indianapolis, ci sono quattro piloti appaiati a quattro vittorie: A J Foyt (1961, 1964, 1967, 1977), Al Unser (1970, 1971, 1978, 1987), Rick Mears (1979, 1984, 1988, 1991) ed Helio Castroneves (2001, 2002, 2009, 2021), l’unico ancora in attività. Tra i piloti che prenderanno parte alla gara ci sono altri ad aver assaggiato il latte in Victory Lane, in particolare Takuma Sato (2017, 2020), Scott Dixon (2008), Ryan Hunter-Reay (2014), Alexander Rossi (2016), Will Power (2018), Marcus Ericsson (2022) e l’ultimo arrivato Josef Newgarden (2023). Due piloti che potrebbero entrare nell’albo d’oro della 500 Miglia di Indianapolis sono sicuramente Scott McLaughlin, il quale ha ottenuto la pole position più veloce della storia della Indy 500 (e anche la prima per lui a Indianapolis), e Alex Palou, che nonostante sia solo 14° in griglia vorrà sicuramente rifarsi dell’occasione mancata la passata stagione, quando a metà gara venne centrato da VeeKay ai box vedendo così sfumare una vittoria che sembrava alla portata. A caccia di un secondo successo sono invece Newgarden e Power, che partiranno rispettivamente terzo e secondo, completando una prima fila tutta Penske come successo solo nel 1988. Le somiglianze tra le due prime file in questione (1988 e 2024) non finiscono però qui: curiosamente, in entrambe le annate una macchina gialla sponsorizzata Pennzoil parte in pole, un pilota vincitore della Indy500 occupa la seconda posizione mentre il vincitore della passata edizione scatta in terza.

Le classifiche

Alex Palou è il leader del campionato alla vigilia della 500 Miglia di Indianapolis con 152 punti. Il recente vincitore del Sonsio GP ha visto il suo vantaggio in classifica diminuire dopo le qualifiche: Will Power ha rosicchiato infatti ben 11 punti allo spagnolo grazie alla seconda posizione ottenuta in griglia (ricordiamo infatti che le qualifiche della Indy 500 assegnano da 12 punti al primo classificato fino a 1 punto al 12°) e si trova a sole 12 lunghezze di distacco dalla vetta. Seguono Scott Dixon e Colton Herta, appaiati a 127 punti, mentre più arretrato è Felix Rosenqvist, 5° a quota 107e ultimo pilota in classifica con più di 100 punti.

Il latte

Last but not least, l’ultimo argomento che è necessario presentare nel corso di questa preview riguarda…il latte! Come da tradizione, infatti, la Indiana Dairy Association fornirà al vincitore una bottiglia di latte con cui festeggiare al posto del tradizionale champagne che si vede in quasi ogni altra gara nel motorsport (paesi arabi esclusi). Tutto risale al 1936, quando Loius Meyer, che vinse quell’anno, celebrò con una bottiglia di buttermilk, il famoso latte americano burroso. Se volete approfondire, vi rimandiamo a questo nostro vecchio articolo. Nel frattempo, ecco le scelte per l’edizione 2023.

Gli orari

La Indy 500 2024 sarà visibile su Sky Sport, con il collegamento garantito a partire dalle 18:30 a seguito del post gara del GP di Monaco di F1.

Domenica 26 maggio

  • 18:45 -> 108esima 500 Miglia di Indianapolis




Tags : 500 miglia Indianapolisindy 500indycarindycar 2024
Mattia Pantiri

The author Mattia Pantiri

Classe 1997, seguo assiduamente la F1 dal 2010, ed essendo tifoso Ferrari potete immaginare il resto. Vivo a Leiden, in Olanda, dove sto facendo un dottorato in fisica. Scrivo da un anno e mezzo per Fuori Traiettoria, principalmente vi racconterò la Formula 1 e qualche volta anche la Indycar.