Archiviata la 500 Miglia di Indianapolis con la vittoria di Josef Newgarden al photofinish con Marcus Ericsson, non c’è tempo per una pausa per i piloti della Indycar, che torneranno in pista già questa settimana per il Detroit GP, sul nuovo tracciato nella zona del Renaissance Center. Ecco tutte le informazioni utili suo round del Michigan.
Il circuito
Il primo GP di Detroit fu disputato nel 1982, quando la Formula 1 approdò nella città dove ha sede quella che al tempo era la più grande casa automobilistica del mondo, la General Motors. In un tracciato stretto e angusto ricavato nella zona del Renaissance Center vennero disputate sette edizioni, fino al 1988 quando, dopo la vittoria di Ayrton Senna, si decise che la Formula 1 avrebbe abbandonato la corsa. Dal 1989 iniziò a corrervi la CART, dapprima sullo stesso circuito della F1 e poi, dal 1992 al 2001, successivamente nel 2007 (da qui come Indycar) e nel 2008, e infine dal 2012 al 2022 (eccetto che nel 2020 per ovvi motivi), sul circuito di Belle Isle. Dal 2012 è tradizionalmente posta la settimana successiva alla Indy 500, e fino a due anni fa la gara era un double header, mentre dal 2022 è diventata una tappa singola.
Dal 2023 però si abbandonerà il circuito di Belle Isle, e si tornerà nella zona del Renaissance Center per correre nel downtown, ossia nel centro cittadino. La pista non sarà la stessa su cui corse la F1, ma un circuito di appena 1.7 miglia (2.735 km) in senso antiorario, con 10 curve, 3 a destra e 7 a sinistra. I giri di gara saranno 100, per un totale di 170 miglia (273.588 km). Ovviamente, non esistono record del tracciato. Parlando della strategia, dovrebbero essere previste due soste, mentre per quanto riguarda il Push to Pass, i piloti avranno a disposizione 150 secondi da non usare per più di 15 ad attivazione.
Parlando dell’albo d’oro, escludendo le tre vittorie di Ayrton Senna in F1 tra il 1986 e il 1988, il record di successi nel Detroit GP resta comunque di tre, detenuto da Helio Castroneves (2000, 2001, 2014), Scott Dixon (2012, 2018, 2019) e Will Power (2014, 2016, 2022). Tra i piloti in attività hanno vinto anche Pagenaud (2013), Rahal (2014, entrambe le gare), Newgarden (2019), Ericsson e O’Ward (2021, rispettivamente gara 1 e gara 2). Il team più vincente è la Penske, con otto affermazioni.
Situazione in campionato
I ritiri eccellenti della 500 Miglia di Indianapolis hanno permesso ad Alex Palou di rimanere in testa al campionato di Indycar, grazie alla pole e al quarto posto in gara. Il catalano ha 219 punti, venti in più di Marcus Ericsson, secondo. Lo svedese, che si è visto scippare di mano a due curve dalla fine la sua seconda Indy 500 in carriera, ha comunque guadagnato ottimi punti per la classifica, ricordando che qui ha già vinto due anni fa. Terzo è O’Ward a 185, con il ritiro dell’Indiana che gli ha impedito di portarsi davanti in classifica, mentre ottimo balzo in avanti di Newgarden, quarto a 182. Seguono Dixon a 162, Mclaughlin a 149, Rossi a 145, Grosjean a 139 (che nel mese di maggio ha perso parecchi punti dopo un avvio molto brillante), Power (vincitore lo scorso anno) a 131 e Herta a 130.
Gli orari
Le prove libere e le qualifiche saranno visibili su IndycarLive.com con commento originale. La gara sarà invece visibile domenica sera su Sky Sport F1.
Sabato 3 giugno
- 21.00 – 22.30 -> FP1
Domenica 4 giugno
- 15.05 – 16.05 -> FP2
- 19.20 – 20.50 -> Qualifiche
- 21.00 – 00.00 -> Detroit GP (Diretta Sky Sport F1)