Il giro più veloce del venerdì di Sonoma l’ha impostato Josef Newgarden. Il leader del campionato non ci sta a darsi per vinto e farsi soffiare l’iride da Scott Dixon. E nel pomeriggio decide di distruggere il record della pista.
1’16”2485, alla velocità media di 112,605 mph (ovvero 181,220 km/h). Questo il verdetto del cronometro per il pilota americano: mezzo centesimo di secondo più veloce del record del 2016, fatto segnare da Simon Pagenaud in qualifica e che gli valse la pole. Il francese aveva fermato le lancette su 1’16”2530 l’anno scorso.
Il nuovo record è stato impostato passando alle gomme rosse, cioè le morbide del campionato americano. Newgarden è il primo di quattro motori Chevrolet, tutto il team Penske alla riscossa nelle FP2. Simon Pagenaud lo segue alla distanza di quattro centesimi (1’16”2871), Helio Castroneves paga un decimo (1’16”3471) e Will Power invece due (1’16”4389).
Il resto della Top 10 è un tripudio di motori Honda, con Ryan Hunter-Reay in quinta piazza (1’16”4829 e 21 giri in tasca per lui). Dietro di lui c’è Alexander Rossi, il che indica una certa competitività dell’Andretti Autosport in questo fine settimana. Ma a fare più specie è la settima piazza di Scott Dixon. Il neozelandese ha un distacco di tre decimi e mezzo dal rivale (1’16”5863) e ha chiuso un totale di 24 giri.
«Una buona prima sessione» aveva commentato al mattino le FP1 Josef Newgarden, già leader della classifica cronometrata. «Abbiamo avuto un paio di giorni su questa pista, uno ieri con gli open test di categoria e un altro [privato, ndr] la settimana scorsa. Abbiamo provato a sfruttarli a nostro vantaggio e penso che abbiamo una macchina piuttosto veloce a questo punto».
Nella classifica generale non devono stupire l’ultima piazza del debuttante DeMelo e la penultima di Jack Harvey. David Malsher di Motorsport.com definisce «rispettabile» il gap di 1”3 che DeMelo subisce dal compagno di squadra Rahal, e sottolinea come sia soltanto la seconda gara su stradale per Jack Harvey quest’anno.
Maratoneta di giornata è infatti proprio DeMelo, con 36 giri sulle spalle. Nella classifica “endurance” lo segue Conor Daly a quota 35, Charlie Kimball a quota 34, Takuma Sato a 33 e Carlos Munoz a 30. Il più pigro di tutti è stato Helio Castroneves, arenatosi a 19 giri compiuti.
Già dalle FP1 alcune automobili hanno assaggiato la sabbia e i detriti della pista, ma per tutta la giornata non si sono verificati incidenti di rilievo. Nelle FP2 va segnalato soltanto un testacoda di Will Power all’uscita di curva 3. L’australiano non ha però avuto particolari problemi a riprendere la sessione di prove libere.
Benché la lotta per il titolo sia accesissima, Racer.com riporta che i pilota Honda difficilmente aiuteranno Scott Dixon nella sua impresa di ribaltare le sorti del campionato. Il neozelandese ha condotto gran parte dell’anno prima che Newgarden emergesse in estate. «Correrò duramente contro chiunque, allo stesso modo» ha dichiarato Hunter-Reay.
Continuano a contarsi movimenti di mercato: DeMelo salirà in IndyCar o ritornerà in IndyLights? Spencer Pigot è davvero vicino a chiudere un contratto all-season con Carpenter? Stefan Wilson correrà la 500 miglia di Indianapolis del 2018? Nel post-stagione approfondiremo queste domande.
Per adesso ci limitiamo a segnalarvi gli appuntamenti di giornata. Un’ultima sessione di prove libere da 45 minuti, le FP3, si correrà alle 20.00 ora italiana. Sarà in diretta streaming dai canali social ufficiali della serie (FB, TW e YT) e dal sito della categoria. Le qualifiche partono alle 00.30 ora italiana e si svolgeranno con la formula del knock-out simile a quella della F1, ma non saranno trasmesse via web. Resta disponibile il live timing sul sito della IndyCar.