Ci siamo. Ormai mancano pochi giorni alla 500 miglia di Indianapolis. La corsa più blasonata dell’intero campionato IndyCar è alle porte. E quest’anno la sfida si preannuncia interessante. Anche perché, tra le innumerevoli novità, Honda arranca per la prima volta da tempo sull’asfalto ovale dell’Indiana. Sempre che le strategie non riservino ulteriori sorprese.
La pole position è andata a Ed Carpenter. Lui e il suo team sono concorrenti temibili quest’anno. In Fast Nine sono arrivati tutti e tre: Ed, Spencer Pigot e Danica Patrick. La preparazione della piccola squadra Chevrolet ha stupito in molti nel Circus a stelle e strisce. L’Ed Carpenter Racing è specializzato sugli ovali, questo lo si sa. Confida molto nella Indy 500, questo lo si sa. Ma quello che nessuno si aspettava era una prova di forza di queste dimensioni.
Da tenere sott’occhio anche gli alfieri del Team Penske. La squadra più titolata della categoria è riuscita a infilare tutti e quattro i suoi cavalieri nella Q3. Positivi i risultati nelle prove libere, ingenti i numeri di giri portati a casa, veloci le medie orarie segnate nello scorso weekend. Adesso si fa sul serio, e nel bottino raddoppiato di Indy – la 500 miglia vale doppio in termini di punti – il signor Roger vuole sguazzarci con tutte e quattro le sue macchinine colorate.
Tra loro, inaspettatamente, ha avuto il fiato corto Helio Castroneves. Il brasiliano aveva lasciato il paddock americano a fine dell’anno scorso. Quindi non ha partecipato alle prime corse della stagione. Eppure s’era dimostrato veloce e competitivo nelle prove, riuscendo addirittura a cogliere la pole del sabato. Domenica però non è riuscito a replicarsi e quindi gli è rimasta l’ottava casella sulla griglia. Dote amara e magra per chi vorrebbe cogliere la quarta vittoria sul catino.
In difficoltà anche le squadre Honda. I motoristi nipponici l’anno scorso l’avevano giocata da padroni. Specie nelle prove e nelle qualifiche. E invece stavolta schierano due macchine in tutto nelle prime dieci posizioni. Non solo: il miglior motore giapponese è soltanto 5°. Ma davvero assisteremo a un monologo Chevy domenica sera?
In realtà è possibile che le macchine del Sol Levante riescano a tirar fuori la voce grossa. È vero che a parti invertite la Indy 500 del 2017 ha visto gli Honda protagonisti anche in gara. Ma i migliori team Chevy hanno fatto di tutto per rovinare la festa. La Indy 500 è una corsa molto lunga. «La più corta delle endurance e la più lunga delle sprint» la definì Michael Andretti. E tra Safety Car, strategie e assetto da gara molti fattori possono mutare.
Il primo a rendersene conto è proprio suo figlio. Marco Andretti, che al debutto rischiò di vincere la gara più famosa d’America, s’è dimostrato veloce nelle prove libere. Sono anni ormai che circolano voci e critiche sulla mancata competitività di Andretti numero tre, eppure il nipote d’arte sembra avere ancora qualche cartuccia da sparare. E se può provarci lui, perché non Ryan Hunter-Reay, capitano della squadra e campione del mondo 2012?
Ma passiamo agli orari TV. Quest’anno Sky ci ha abituato a districarci con le differite. Non sarà così questa volta. Sky Sport 2 trasmetterà in diretta la Indy 500 a partire dalle 18.00 di domenica 27 maggio. Chi preferisse una sintesi, la troverà programmata alle ore 20.00 del giorno dopo sullo stesso canale. Vi alleghiamo l’elenco dei piloti, con le livree e i numeri di gara, che prenderanno parte all’evento sportivo.
Per chi volesse sapere di più sulla gara, vi rimandiamo alla nostra Anteprima.