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Hamilton punge Mercedes: “Dovrebbero ammettere di non avermi ascoltato”





al traguardo, distante 50”977 dal vincitore della gara Max Verstappen e superato brutalmente dall’eterno rivale Fernando Alonso. Basta snocciolare questi pochi dati per definire i contorni della delusione che deve avere provato Lewis Hamilton al termine del GP del Bahrain, primo appuntamento di quel 2023 che avrebbe dovuto segnare l’anno della riscossa da parte degli uomini di Brackley.

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© Steve Etherington

Dopo la deludente annata 2022, vissuta affidandosi a una Mercedes W13 che ha iniziato a funzionare a dovere troppo tardi e per troppo poco tempo, il team della Stella a Tre Punte aveva promesso battaglia. Abbiamo imparato la lezione, affermavano loro. È impossibile che una scuderia di quel calibro sbagli due vetture consecutivamente, si diceva. La realtà, come spesso accade, ha però raccontato una storia molto diversa. E, almeno in occasione del primo weekend del 2023, i fantasmi dell’anno passato si sono nuovamente affacciati alla porta del garage di Brackley.

La Mercedes W14, una monoposto che ha modificato ma non stravolto quella filosofia “zero sidepods” che tanti problemi ha dato alla Stella nel corso del 2022, parrebbe avere iniziato il proprio confronto con la concorrenza esattamente da dove aveva cominciato la W13: alle spalle dei primi. Non efficace sul giro singolo, non al livello di Red Bull, Aston Martin e neppure Ferrari sul passo gara e alle prese con un degrado gomme piuttosto evidente, la W14 sembra avere riportato le lancette dell’orologio Mercedes indietro di 12 mesi esatti. Con la differenza che, rispetto all’anno passato e proprio a causa di quanto vissuto nel 2022, ora i malumori hanno la forza per emergere molto più in fretta.

A dimostrare quanto appena scritto ha provveduto il già citato Lewis Hamilton. Pronto, una volta giunto davanti ai microfoni della BBC al termine del GP del Bahrain, a lasciarsi andare a commenti piuttosto taglienti nei confronti della sua squadra. “Nel complesso direi che mi sono divertito – ha inizialmente esordito il #44 parlando in generale dell’andamento della sua corsa – “Mi piace guidare, e non abbiamo sofferto di porpoising. Il mio cervello è intatto, ho ancora tutti i denti in bocca e non ho dolori alla schiena: in generale, mi sono goduto la gara. Mi ha fatto piacere essere coinvolto in un paio di belle battaglie, mentre sono meno contento del fatto che non siamo ancora vicini ai primi come vorremmo. Mi è già capitato in passato di trovarmi in situazioni simili, soprattutto ai tempi della McLaren, quindi non so quando effettivamente riusciremo a cambiare le cose”.

“So che non sarà semplice, ma è necessario che ciò accada – ha poi proseguito Hamilton – “Nel 2022 ho detto delle cose, ho parlato di alcuni problemi che secondo me rallentavano la macchina. Ho guidato parecchie monoposto nel corso della mia carriera, quindi credo di sapere di cosa una vettura abbia (o non abbia) bisogno per andare forte. Credo che a questo punto sia una questione di responsabilità: ognuno dovrebbe ammettere la propria e dire ‘Sì, non ti abbiamo ascoltato. Non siamo dove dovremmo essere e quindi dobbiamo lavorare duro'”. “Dobbiamo osservare l’insieme da più prospettive, individuare quelli che sono i nostri punti deboli e reagire come una squadra. Siamo un team pluricampione del mondo, quindi sapete che possiamo riuscirci. Non si è lavorato bene questa volta, non si è lavorato bene neppure lo scorso anno, ma questo non vuol dire che non si possa riprendere a lavorare bene in futuro”, ha infine concluso Hamilton. Sperando, neppure troppo velatamente, che nel frattempo Red Bull non riesca a fare ancora di meglio. 





Tags : f1formula 1gp bahrainhamilton
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow