Un pilota primo, l’altro quarto. Una SF-25 ad aprire la prima fila, l’altra a chiudere la seconda. Nella prima giornata del fine settimana del GP della Cina Lewis Hamilton è riuscito a fare meglio del proprio compagno di squadra: in attesa della prevedibile e attesa replica di Charles Leclerc, ecco dove il #44 ha saputo fare la differenza.

Quando ormai più di venti anni fa gli venne affidato l’incarico di progettare il layout di un nuovo circuito in Cina, fu negli hanzi, i caratteri scritti del Paese del Dragone, che Hermann Tilke trovò la propria ispirazione. L’ingegnere tedesco, infatti, disegnò le 16 curve che compongono l’attuale Shanghai International Circuit attorno alla forma lineare del logogramma “Shang”. Un carattere che, tradotto nella maniera più letterale possibile, in italiano vuol dire “verso l’alto”.
Fa sorridere quindi pensare che, rispetto all’abisso in cui era sprofondata a Melbourne, la Scuderia Ferrari proprio qui si sia mossa in quella direzione: verso l’alto. Dopo un fine settimana d’esordio troppo brutto per essere vero, il team di Maranello ha iniziato come meglio non si poteva una trasferta cinese non facile in primis sotto il profilo emotivo. Che le SF-25 di Lewis Hamilton e Charles Leclerc fossero lontane parenti in positivo delle monoposto viste annaspare domenica sull’asfalto umido dell’Albert Park era parso chiaro sin dalle FP1, ma è solo nel momento in cui i tempi sul giro contano davvero e gli avversarsi cambiano passo che i nodi devono vedersela con il pettine. Lo scenario a cui troppe volte si è assistito, ovvero quello di una Ferrari che manca clamorosamente all’appello nel momento decisivo, questa volta però non si è verificato.
Al netto del fatto che finora la trasferta cinese non abbia fruttato neppure un punto e che ci sia dunque ancora molto da scrivere sulle pagine che raccontano questo fine settimana, è innegabile che la variante cinese della SF-25 non abbia deluso le aspettative degli uomini Ferrari. Anzi, per certi versi sembrerebbe persino che sia stata in grado di superarle.
“Sono sinceramente sbalordito” – ha infatti dichiarato Lewis Hamilton dopo avere conquistato il primo posto nelle qualifiche sprint – “Davvero, sono sorpreso. Non sapevo quando saremmo riusciti ad arrivare in questa posizione. Dopo quello che è successo lo scorso weekend non è stato facile iniziare una nuova settimana di gara. Sono però arrivato in Cina con la giusta dose di aggressività, con la voglia di scendere in pista e di portare la macchina nella miglior posizione possibile”. “La SF-25 mi ha subito trasmesso sensazioni migliori rispetto all’Australia, e non posso credere al fatto che siamo davanti a tutti, persino davanti alle McLaren che sono state velocissime nei test, a Melbourne e persino qui” – ha proseguito il #44 – “Ho avuto un primo settore davvero, davvero ottimo. Credo che quello sia stato il punto in cui mi sono migliorato di più nel mio ultimo giro, anche se devo dire che penso di essere andato un po’ più veloce praticamente dappertutto”.
“Credo ci sia ancora della prestazione da estrarre dalla monoposto, quindi dobbiamo fare di tutto per esprimerla nella prossima sessione di qualifica che affronteremo. È bello vedere il numero 1 di fronte a te quando parcheggi, e farlo dall’interno di una macchina rossa… beh, è abbastanza incredibile” – ha detto ancora il sette volte Campione del Mondo – “In gara credo che sarò ancora in fase di apprendimento: in Bahrain non sono riuscito a simulare un intero GP e lo scorso weekend abbiamo corso sul bagnato, quindi la Sprint Race di domani e la gara di domenica saranno i primi veri long run su asciutto con questa macchina. Speriamo di poter resistere in questa posizione, me credo che le McLaren siano molto, molto veloci, così come lo è Max. Siamo però in una buona posizione, quindi dobbiamo pensare positivo e andare avanti a testa alta”.
A testa alta, seppure con un sorriso più tirato, si muove anche Charles Leclerc. Il #16, 4° a 208 millesimi di ritardo dal suo nuovo compagno di squadra, per forza di cose non si è presentato alle interviste con lo stesso spirito avuto dal #44. Il monegasco, che in Australia sembrava avere iniziato con un piglio migliore rispetto all’inglese salvo poi essere trascinato sul fondo dal naufragio Ferrari, nel venerdì del GP della Cina è parso sempre inseguire la SF-25 gemella. “Ho faticato sin dalle FP1, fin dall’inizio mi sono sentito un passo indietro rispetto a Lewis, che oggi è stato semplicemente più veloce di me” – ha esordito Leclerc – “Ho faticato molto nelle prime tre curve, lì dove avevo sofferto anche nel 2024. È un peccato. Al di là di questo, però, la nota positiva è che siamo tutti vicini”. “Nel complesso è stata una giornata difficile: abbiamo faticato a mettere insieme i vari pezzi, anche se nelle qualifiche sprint credo che le cose siano andate meglio, seppure non come sperassi” – ha proseguito il #16 – “Abbiamo ancora del lavoro da fare in vista delle qualifiche di domani, ma credo che in entrambe le gare sarà un’altra storia. Già la Sprint Race si preannuncia complicata sul fronte delle gomme, quindi dovremo sicuramente concentrarci su questo aspetto”.
C’è da giurare poi che Leclerc, pilota affatto disposto a rimanere alle spalle di chicchessia, si concentrerà anche su un altro fronte a lui particolarmente caro: quello del giro secco. Non importa che dalla parte opposta del garage Ferrari ci sia ora un pilota in grado di conquistare 104 pole position in carriera: il #16, che nel corso degli anni si è costruito una fama di qualificatore seriale, difficilmente non reagirà al buffetto morale rifilatogli da Hamilton durante le qualifiche sprint di Shanghai.
Confrontando la telemetria del nuovo record della pista firmato dal #44 con quella del miglior giro messo a segno da Leclerc, si nota come sia Hamilton che il #16 si siano resi conto solamente in parte di ciò che è successo davvero durante il loro ultimo tentativo. Davanti alla fotocellula del primo settore, lì dove l’inglese credeva di avere fatto tanta differenza e dove invece il monegasco temeva di avere sofferto tantissimo, i due piloti Ferrari transitano separati da soli 61 millesimi. Hamilton chiude il primo settore in 24”261, con Leclerc che insegue in 24”322 perdendo – questo sì – soprattutto lungo la percorrenza dell’infingardo uncino destrorso di Curva 2.

È invece nel secondo settore che Lewis Hamilton è riuscito a fare la differenza nei confronti di tutta la concorrenza, McLaren e Verstappen inclusi: il #44 interpreta in modo perfetto il tornantino di Curva 6 e vola per tutta Curva 7 e per gran parte di Curva 8, siglando il miglior tempo assoluto dell’intera sessione in 27”249 e portando così a 196 millesimi il proprio margine su Leclerc. Il monegasco nella percorrenza di Curva 7 si ritrova ad accusare un gap di oltre 15 km/h nei confronti dell’inglese, ed è solamente grazie a una perfetta uscita da Curva 8 che riesce ad assottigliare un distacco che in quel punto del tracciato aveva superato i tre decimi.

Nel terzo e ultimo settore, caratterizzato da una lunga piega destrorsa da percorrere in piena accelerazione, dall’infinito rettilineo, da uno strettissimo tornantino e da una veloce curva a sinistra, i tempi di Hamilton e Leclerc tornano invece a essere pressoché identici. Il #16 affronta bene il combinato di Curva 12 e Curva 13, ma il #44 esce un filo meglio e riesce così a tenere botta portando un po’ di velocità in più lungo il rettifilo. Da parte sua il monegasco entra invece molto forte nel tornantino di Curva 14 – soffrendo però lievemente in uscita – e nell’ultima piega a sinistra, ma il cuscinetto costruito dall’inglese sul rettilineo consente al #44 di reggere l’urto: Hamilton percorre il terzo settore in 39”339 contro il 39”351, con l’inglese che aggiunge ulteriori 12 millesimi al gruzzoletto costruito fino a quel momento e che chiude il proprio con un margine sul monegasco pari a 208 millesimi.

Nell’attesa della risposta di Charles Leclerc, dunque, una cosa sembra essere certa: Lewis Hamilton, nel venerdì del GP della Cina, pare proprio aver trovato quel pulsante K1 di cui gli parlava Riccardo Adami.