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Leclerc, mea culpa e bicchiere mezzo pieno: “Errore mio, ma il feeling è buono”





Si sono concluse impietosamente contro le barriere le FP2 del GP d’Ungheria per Charles Leclerc. Il monegasco, alla guida di una Ferrari SF-24 presentatasi all’Hungaroring munita di un nuovo fondo che a Maranello sperano possa far dimenticare le difficoltà delle ultime gare, ha sbattuto contro gomme e rail in uscita di Curva 4 dopo avere perso la vettura in percorrenza.

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© Scuderia Ferrari Press Office

Il danno, per stessa ammissione di Leclerc, è stato fortunatamente meno grave di quanto potesse sembrare a prima vista. Un qualcosa, insomma, non in grado di rovinare l’intero weekend ma capace “solo” di guastare le FP2 del monegasco e della Scuderia Ferrari.

Uso le virgolette perché è innegabile che, pur trattandosi questa volta di un intoppo sopraggiunto nel bel mezzo di una sessione di prove libere del venerdì, il lavoro di Leclerc si sia complicato per l’ennesimo fine settimana consecutivo. Neppure questa volta il #16, dal quale è comunque sempre lecito aspettarsi il coup de théâtre quando il cronometro conta davvero, riuscirà a vivere un fine settimana lineare, e la lista di weekend in cui il monegasco si è trovato costretto a rimettere insieme i cocci continua ad allungarsi pericolosamente.

Alla disfatta subita su tutta la linea da Ferrari in Canada, all’errore – o al guasto, a seconda della versione a cui vogliate credere – durante la Sprint Qualifying in Austria, allo svarione nelle Qualifiche del Red Bull Ring e ai tentennamenti del team nel decidere il pacchetto da utilizzare nel GP di Gran Bretagna si è ora aggiunto un altro errore, commesso in un momento del fine settimana in cui sarebbe stato utilissimo macinare km per raccogliere dati sul nuovo fondo e per effettuare una simulazione di gara differente rispetto a quella che ha portato a termine Carlos Sainz. Per situazioni innescatesi a volte a causa sua e a volte a causa del team, Leclerc negli ultimi quattro weekend di gara è riuscito a incamerare solo 12 punticini iridati: un bottino decisamente troppo magro per un pilota con il talento del monegasco.

“Sono finito un po’ largo sul cordolo in uscita” – ha spiegato Leclerc – “Ho avuto uno ‘snap’ nel bel mezzo di Curva 4, sono uscito un po’ largo sul cordolo e lì ho perso la macchina. È stato un mio errore, ma ora dobbiamo pensare solamente a riprenderci nella giornata di sabato”. Lo “snap” di cui parla il #16 altro non è che quella improvvisa – e decisamente poco piacevole – perdita di aderenza in percorrenza di curva che costringe il pilota a correre in fretta ai ripari con manovre che, per veloci che siano, comportano sempre una correzione della traiettoria. Avere uno “snap” può essere indice di un comportamento dell’auto poco lineare e prevedibile, ma in questo senso il monegasco ha tranquillizzato i tifosi del Cavallino Rampante: fino a quel momento, a detta di Leclerc, la rinnovata SF-24 sembrava comportarsi abbastanza bene.

“La macchina non era affatto male” – ha infatti aggiunto il #16 – Il feeling sta migliorando pian piano: il nostro venerdì fino al momento dell’incidente era stato più consistente rispetto a quelli vissuti negli ultimi tre o quattro weekend, il che è positivo. Sfortunatamente per via di questo errore abbiamo percorso meno km del previsto, ma speriamo di rifarci già durante le FP3”. “Non vorrei lasciarmi trasportare da facili entusiasmi, ma per il momento il feeling è buono” – ha proseguito Leclerc rispondendo a chi, sulla scorta delle dichiarazioni un po’ roboanti rilasciate da Vasseur alla vigilia del weekend, chiedeva se Ferrari si sentisse in grado o meno di lottare per la vittoria“Credo che siamo comunque alle spalle della McLaren, che sembra essere davvero fortissima questo fine settimana. Come ho detto, tuttavia, il feeling è buono, e quando è così è sempre un buon segno. Ora non dovremo fare altro che mettere insieme tutti i pezzi sabato, e confido nel fatto che ci riusciremo”.

Il monegasco, così come i suoi 19 colleghi, sarà ora atteso dal rovente asfalto dell’Hungaroring per le FP3 e – soprattutto – per le qualifiche: tirare fuori dal cilindro una buona prestazione sul giro secco, in un circuito sul quale tra l’altro è difficilissimo sorpassare e dove è dunque fondamentale la famigerata track position, potrebbe essere il modo giusto per iniziare a intravedere la fatidica luce in fondo al tunnel.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow