A due settimane dal convulso Gran Premio d’Inghilterra la F1 è pronta a scendere nuovamente in pista. Teatro dell’undicesimo appuntamento stagionale di questo 2021 del Circus sarà il rovente asfalto dell’Hungaroring, l’impianto costruito a pochi km di distanza da Budapest.
Quello sul quale si disputa il GP d’Ugnheria è un tracciato che potremmo definire “vecchia scuola”, sia perché nel corso della sua storia non ha subito enormi stravolgimenti a livello di layout sia perché, nell’era delle enormi via di fuga in asfalto, l’Hungaroring è una di quelle piste che lascia poco margine d’errore ai piloti. Composto da 14 curve – delle quali 8 a destra e 6 a sinistra -, è un tracciato tortuoso lungo 4,381 km e sul cui asfalto, al termine dei 70 passaggi previsti, ciascuna monoposto avrà percorso 306,630 km. Il 57% del tempo sul giro lo si trascorre con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, con un consumo medio registrato nel 2020 di 1,57 kg/giro e con Brembo che fa rientrare l’Hungaroring tra i circuiti mediamente impegnativi per i propri impianti frenanti.
I piloti ricorrono ai freni mediamente per 17″8 al giro, vale a dire il 23% del tempo complessivo di gara, mentre il valore medio di decelerazione è pari a 3,1 G. Nel corso del GP ogni monoposto dissiperà 239 kWh – la quantità di energia che servirebbe al Comune di Budapest per tenere accesa per circa 10′ tutta l’illuminazione pubblica della città – mentre dal punto di vista del carico esercitato sul pedale del freno si raggiungeranno le 56 tonnellate – l’equivalente di circa 90 mucche grigie ungheresi – per ciascun pilota. È la staccata di Curva 1 la più impegnativa per gli impianti frenanti: le monoposto scalano da 346 a 109 km/h, percorrendo 137 m in 2″58 e subendo una decelerazione di 5,5 G. Piuttosto stressata è la trasmissione, con 46 cambi marcia mediamente registrati nel corso dell’edizione 2020, mentre la più elevata forza G in curva i piloti la subiranno nella percorrenza di Curva 3, dove si registrano 4,6 G per 0″7.
Come accaduto nel 2020 solamente due saranno le zone DRS, una posizionata sul rettifilo di partenza / arrivo ed una situata piazzata invece sul breve allungo che da Curva 1 porta a Curva 2. Unico sarà invece il Detection Point, per entrambe sito poco prima dell’ingresso dell’ultima curva. La conformazione del circuito magiaro tuttavia non favorisce troppo i sorpassi, che nel corso dell’edizione 2020 sono stati 33, e non esalta neppure la velocità di punta delle monoposto, che non dovrebbero oltrepassare di troppo la soglia dei 320 km/h. Piuttosto bassa (20%) è poi la possibilità di veder scendere in pista la Safety Car, mentre con una pit lane lunga 375 m per compiere un pit stop ideale sono necessari 21″291.
Risale poi alla scorsa edizione il giro più veloce in gara: Lewis Hamilton, a bordo della sua Mercedes W11, nel 2020 è riuscito a fermare il cronometro sull’1’16″627 nel corso di una gara che l’ha visto trionfare al termine dei 70 passaggi previsti. Alle spalle del #44 si sono piazzati Max Verstappen e Valtteri Bottas, con l’olandese della Red Bull che fu autore di una splendida gara dopo avere danneggiato la sospensione anteriore sinistra nel giro di schieramento.
In occasione del GP d’Ungheria la Pirelli ha messo a disposizione di team e piloti le Hard C2, le Medium C3 e le Soft C4. Fatta esclusione per le abituali elevatissime temperature di aria ed asfalto, capaci di aumentare il degrado termico delle gomme, il circuito magiaro non è particolarmente stressante per i pneumatici ed anzi presenta bassi livelli di usura. “Per quanto riguarda i pneumatici, non ci aspettiamo particolari sorprese dall’Hungaroring, che è sempre stato una tappa fissa in calendario e che sancisce la fine della prima metà di stagione” – ha dichiarato Mario Isola – “Le caratteristiche peculiari della pista sono le curve strette in rapida successione e l’assenza di lunghi rettilinei per raffreddare le gomme, oltre alle temperature solitamente elevate. Questo rende il circuito effettivamente più impegnativo per i pneumatici di quanto potrebbe inizialmente apparire perciò, soprattutto con la soft, è possibile che sia richiesto un certo grado di gestione. Di conseguenza, la strategia migliore non è così ovvia e soluzioni differenti possono portare a ottenere tempi di gara simili nel complesso, a seconda delle circostanze individuali di gara. Ecco perché all’Hungaroring abbiamo spesso assistito a corse avvincenti dal punto di vista tattico, con il risultato finale in forse fino all’ultimo e ingegneri chiamati a una grande sfida”. Anche in Ungheria saranno ovviamente disponibili Intermedie e Full Wet, che potrebbero dover essere utilizzate nelle giornate di sabato e domenica. Il meteo parla infatti di temporali sparsi nel corso del weekend, con l’incognita meteo che potrebbe quindi rivelarsi determinante per le strategie del fine settimana.
Il GP d’Ungheria sarà ancora una volta una diretta esclusiva di Sky Sport F1 (canale 207), mentre TV8 trasmetterà qualifiche e gara in differita. Ecco tutti gli orari del fine settimana, mentre quelli della F3 li trovate qui.
Venerdì 30 luglio
11:30 – 12:30 -> FP1 | diretta Sky
15:00 – 16:00 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 31 luglio
12:00 – 13:00 -> FP3 | diretta Sky
15:00 -> Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00
Domenica 1 agosto
15:00 -> GP Ungheria | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00