Non c’è tempo di rifiatare in questa torrida estate, per il Circus della Formula 1. A nemmeno sette giorni di distanza dal concitatissimo GP di Germania, infatti, team e piloti sono nuovamente pronti per scendere in pista sull’asfalto dell’Hungaroring, uno dei più caldi e tortuosi dell’intero calendario.
Il circuito magiaro, in particolare, rappresenterà una sfida piuttosto interessante per la Scuderia Ferrari, chiamata a confermare quanto di buono fatto vedere nella parte asciutta del weekend teutonico. Una recente modifica alla sospensione anteriore sembrerebbe aver diminuito il sottosterzo congenito della SF90, con le monoposto di Maranello che durante le sessioni prive di pioggia non hanno sofferto – come sarebbe stato invece lecito aspettarsi visto l’andamento del campionato – nel toboga del Motodrom e che dunque, in vista del GP d’Ungheria, cercano conferme in merito ad una ritrovata (o quantomeno aumentata) competitività.
Del fatto che l’Hungaroring possa confermare o meno che la strada imboccata dagli uomini di Maranello sia giusta ne è consapevole anche Mattia Binotto, che reduce dal fine settimana dolceamaro di Hockenheim annuncia qualche miglioria in più sulle SF90. “Quella di Budapest è una pista tradizionalmente critica per quel che riguarda il raffreddamento“ – ha commentato il team principal del Cavallino Rampante – “E’ un circuito che richiede una configurazione di massimo carico aerodinamico e in cui, per via della tipologia di curve, le gomme sono fortemente sollecitate anche nel singolo giro di qualifica“. “Questa gara è una tappa molto importante per avere un’ulteriore conferma del fatto che la nostra vettura sia migliorata su varie tipologie di circuito“ – ha proseguito Binotto – “A Budapest potremo fare affidamento sugli elementi che sono stati introdotti di recente, ai quali peraltro andranno ad aggiungersi delle piccole modifiche aerodinamiche“.
Hockenheim ha però dimostrato come, a volte, essere apparentemente i più veloci non sia sufficiente per cogliere risultati concreti. Le qualifiche del GP di Germania hanno infatti messo nuovamente a nudo problemi di affidabilità delle due SF90, entrambe vulnerate da guasti tecnici nel sabato tedesco, ed è lo stesso direttore tecnico del team di Maranello a sottolineare quanto sia importante che le auto tornino a dimostrarsi solide. “Ovviamente ci stiamo anche concentrando sul risolvere i problemi di affidabilità che ci hanno colpito recentemente, con l’obiettivo di evitare che si ripetano“, ha infatti concluso Mattia Binotto.