Sebastian Vettel le vesti del vincitore non le indossava da 392 giorni. Tanti ne sono infatti trascorsi tra il GP di Singapore andato in scena ieri sull’asfalto di Marina Bay ed il GP del Belgio 2018, l’ultimo trionfo marchiato con il #5 della Scuderia Ferrari.
392 giorni che avranno sicuramente assunto le sembianze di un’era geologica, per un pilota come il tedesco. Che, dunque, aveva tutte le ragioni del mondo per apparire decisamente sereno e rilassato di fronte alle telecamere che gli chiedevano di raccontare il suo GP di Singapore. “Sono piuttosto contento” – ha esordito Vettel – “Dopo la giornata di sabato, nel corso della quale non sono riuscito a sfruttare del tutto il potenziale della vettura, in gara è andato tutto nel migliore dei modi. Le ultime settimane sono state tutt’altro che facili per me, ma sapevo che prima o poi sarei stato in grado di invertire la tendenza“. “Io non ho mai smesso di credere in me stesso” – prosegue il #5 – “E oggi, con il grande aiuto del team tanto qui quanto a Maranello, abbiamo raccolto il risultato al quale dovremmo sempre puntare“.
Dopo aver condensato le sue emozioni, il tedesco del Cavallino Rampante descrive in maniera leggermente più analitica l’andamento della propria corsa. “La mia è stata una gara d’attesa fino a quando dal muretto non mi hanno chiamato per rientrare ai box ed effettuare il cambio gomme” – spiega infatti Vettel – “Non credevo che sarei dovuto rimanere in pista così a lungo, ma questa scelta si è rivelata invece decisiva perché mi ha permesso di tornare in gara con strada libera davanti a me: a quel punto sono stato in grado di impostare il mio ritmo, recuperando su tutti gli altri piloti, ed alla fine ero in testa con quasi 5″ di vantaggio nel momento in cui è entrata per la prima volta la Safety Car”. “Da quel momento in avanti” – prosegue il tedesco – “E’ sostanzialmente stata un’interruzione continua: ci sono state altre due ripartenze, ma anche in quelle sono riuscito a rimanere concentrato ed ho evitato qualsiasi tipo di sbavatura“.
Parte del merito del ritorno al successo di Sebastian Vettel deve essere data anche al pacchetto di aggiornamenti che la Scuderia Ferrari ha fatto debuttare proprio a Singapore. Gli upgrade aerodinamici, specificamente pensati per aumentare il carico aerodinamico della SF90 su piste tortuose, secondo il #5 di Maranello hanno giocato un ruolo fondamentale nel consegnare una doppietta tra le mani del Cavallino Rampante. “Senza gli aggiornamenti non credo che qui avremmo potuto vincere“ – prosegue infatti il biondino di Heppenheim – “Sabato abbiamo avuto una bella sorpresa già in qualifica, anche se purtroppo non ho fatto uno dei miei migliori giri nel corso della Q3 e dunque non sono stato contento del tutto“. “È troppo presto per dire se questa vittoria significa che saremo competitivi su tutte le piste da ora in poi” – risponde Vettel a chi gli chiede se questo pacchetto di aggiornamenti possa rappresentare il giro di boa di un 2019 che, improvvisamente, per la Scuderia Ferrari sembra aver avuto un netto e repentino cambio di rotta – “Qui a Singapore chi è in testa detta il passo, un po’ come accade a Monaco, e con gomme usate Hamilton sembrava più forte di noi: è il segnale che in configurazione gara c’è ancora da fare, per quel che ci riguarda”. “Di sicuro però gli upgrade che sono stati portati hanno funzionato, e ci hanno reso molto competitivi: vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta”, ha concluso il #5.