Se Atene piange, Sparta non ride. E’ questo un detto piuttosto risalente nel tempo, che sta ad indicare come spesso, all’interno di una realtà di dimensioni più ampie, può accadere che le sventure capitate ad un singolo possano ripercuotersi in maniera altrettanto negativa anche su un altro soggetto.
Ed è questo un detto che forse, meglio di mille altre parole, può riassumere lo stato d’animo dei piloti del Cavallino Rampante dopo il GP di Russia. Se infatti Sebastian Vettel aveva diverse ragioni per presentarsi imbronciato davanti ai microfoni dei giornalisti, anche Charles Leclerc era in possesso di valide motivazioni per non sfoggiare il migliore dei sorrisi.
“Non appena Sebastian mi ha superato mi aspettavo che potesse allungare“ – ha esordito nelle sue interviste il #16, ripercorrendo la sua corsa sin dal via – “Ho provato a rimanere a contatto con lui per un paio di giri, dopodiché però le gomme si sono surriscaldate e ho iniziato a perdere terreno: non potevo fare altrimenti in quella situazione”. Quel terreno, in virtù probabilmente di quell’accordo avuto prima del via a cui faceva riferimento anche il #5, Leclerc non si aspettava forse di perderlo. “Devo parlare con il team per chiarire quanto successo in quella fase“ – prosegue infatti il monegasco – “Voglio solo capire perché non abbiamo scambiato le posizioni all’inizio ma solamente più tardi, dopo le nostre soste. Il team ha capito la situazione e dopo il pit sono tornato davanti, dopodiché è stato un vero peccato che Seb avvia avuto quel problema tecnico. Da lì in poi per noi è stato infatti tutto più difficile, anche perché la Mercedes ha effettuato la propria sosta perdendo meno tempo grazie alla VSC e ci ha superato”.
“Da parte mia non ci sono problemi” – ha risposto Leclerc a chi chiedeva in che rapporti fossero ora i due alfieri del Cavallino Rampante – “Penso che la fiducia sia rimasta invariata, e credo che abbiamo bisogno di credere l’uno dell’altro: di solito è importante per il team sapere che ci sono due piloti che possono contare l’uno sull’altro e viceversa”. Così come Vettel, neppure il #16 si sbottona troppo in merito all’accordo raggiunto tra i due piloti Ferrari prima che si spegnessero i semafori del GP di Russia. “Al via gli ho offerto la scia, come ci eravamo detti in riunione” – spiega Leclerc – “Entrambi siamo finiti davanti ad Hamilton: Seb ha fatto una grandissima partenza, io il mio lavoro l’ho fatto e quindi sono tranquillo“.
Dedicate poi all’andamento della gara in generale sono poi le sue ultime risposte. “Credo che la strategia fosse giusta“ – dice il monegasco – “Non avremmo mai potuto prevedere che di lì a pochi giri ci sarebbe stata una VSC. Le prestazioni erano positive ed il passo costante, quindi anche se è bello essere saliti sul podio c’è del rammarico per il risultato complessivo dato che abbiamo perso una delle due vetture”. “Era davvero complicato inseguire da vicino un’altra macchina, quindi credo che la differenza l’abbia fatta il passo gara. Lì è dove le Mercedes sono superiori, e quindi per me è stato impossibile superare Bottas. Il terzo posto, in queste condizioni, era il massimo che si potesse ottenere“, ha concluso Leclerc.