E’ stato un venerdì in grado di riscrivere quasi totalmente i rapporti di forza visti in pista nel corso di questa stagione, quello del GP del Messico. Dopo 18 GP in cui abbiamo visto Mercedes e Ferrari fare il bello ed il cattivo tempo, infatti, sull’asfalto dell’Hermanos Rodriguez sono improvvisamente venute fuori le due Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo, apparse in grado – finora – non solo di essere più performanti sul giro secco ma anche di conservare meglio le HyperSoft, una mescola che al suo esordio sta causando non poche difficoltà a team e piloti.
Tra i più colpiti dalle difficoltà di gestione del compound più morbido della gamma Pirelli c’è anche Sebastian Vettel, 7° nelle FP1 e 4° nelle FP2 ad oltre 1″2 di ritardo dal crono del giovane olandese. “Oggi (ieri, ndr) era difficile far sì che la macchina andasse nel modo giusto” – ha detto il #5 – “In mattinata abbiamo confrontato i pacchetti aerodinamici, mentre nel pomeriggio ci siamo concentrati di più sulla preparazione di qualifiche e la gara. Sul giro veloce abbiamo faticato a trovare il giusto equilibrio e ad ottenere il massimo dalle gomme: la difficoltà sta nel fatto che non ci sono aderenza e carico aerodinamico, per cui si scivola parecchio e gli pneumatici non lavorano benissimo“. Gran parte del distacco accumulato dalla SF71-H nel corso delle prime due sessioni di prove libere è imputabile a questo fattore, secondo il 4 volte campione del mondo: “Credo che questo sia il motivo per il quale in alcuni casi si vedono grandi differenze nei tempi sul giro, ma cercheremo di risolvere tutto per domani (oggi, ndr): sarà questo il nostro compito principale”. “Credo che tutti abbiano ancora qualcosa in tasca per domani, e noi cercheremo di fare il possibile, ma penso che la chiave di tutto saranno le gomme”, ha concluso infine Vettel.
A lamentare un calo di competitività della proprio monoposto nel corso del venerdì messicano non è stato solamente il ferrarista, alle cui parole hanno fatto eco quelle di Lewis Hamilton. “La macchina andava bene in alcuni punti, ma non era così a posto in altri” – ha detto infatti il #44 – “Non c’è un’area in particolare che vada sistemata, ma ci sono molti aspetti che possiamo migliorare. E’ stato difficile con queste temperature della pista, che riscaldavano e causavano graining sugli pneumatici, ma erano in tanti ad aspettarsi una situazione simile”. Anche per il talento di Stevenage il problema è rappresentato dallo scarso grip offerto dalle HyperSoft, il cui comportamento sta sorprendendo tutti: “Abbiamo portato le ali più grandi che abbiamo, ma per via della rarefazione dell’aria non riusciamo comunque a trovare grip in curva, neanche con le HyperSoft. Attualmente le Red Bull sembrano essere fuori dalla nostra portata, ma le Ferrari sono nella nostra stessa situazione. Cercheremo comunque di mettere insieme i pezzi per essere pronti per la gara”, ha concluso Hamilton.
Se Atene piange e Sparta non ride, a sghignazzare per ora sotto i baffi è invece l’Olanda, che con Max Verstappen si è ritrovata davanti a tutti sia nelle FP1 che nelle FP2. “Oggi (ieri, ndr) è stata una giornata ottima, andata ben oltre le nostre aspettative” – ha dichiarato il #33 – “Anche Daniel è andato bene, è bello vedere che siamo entrambi davanti. Abbiamo una macchina che si comporta davvero bene su questa pista, con un buon carico aerodinamico ed un buon grip meccanico. Per assurdo ci siamo ritrovati in delle condizioni simili a quelle di Monaco, ed infatti anche lì eravamo andati molto bene”. Anche il giovane talento della Red Bull evidenzia lo scarso grip offerto in questa prima giornata dalla pista messicana, ma viste le prestazioni della sua RB 14 non trova proprio motivi per lamentarsi, anzi. “Qui se hai un buon grip puoi fare davvero una grande differenza” – ha infatti proseguito il #33 – “perché l’asfalto è molto scivoloso. Abbiamo ancora diverse cose da mettere a punto sulla macchina, ma credo che siamo più competitivi di quanto non lo fossimo nel 2017″. Un venerdì perfetto dunque? Non del tutto, visto che Verstappen è stato costretto a fermare la sua monoposto in una delle vie di fuga del circuito a causa di un guasto. “Crediamo di aver avuto un piccolo problema idraulico alla fine, ma non siamo troppo preoccupati: i ragazzi troveranno sicuramente il problema, e crediamo che per sistemarlo basterà un piccolo intervento“, ha concluso infine l’olandese.