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Info, orari e record: guida al GP del Messico di F1





Il primo matchpoint della stagione 2019 Lewis Hamilton lo avrà qui, in Messico. Lì dove, sfogliando rapidamente le pagine non troppo sbiadite dell’album dei recenti ricordi, il #44 ha festeggiato i suoi due ultimi successi iridati. Sarà infatti il tracciato Hermanos Rodriguez di Città del Messico a fare da scenario alla riapertura delle ostilità sportive del Circus della Formula 1, chiamata ad accendere nuovamente i motori dopo quasi due settimane di pausa dalla conclusione del GP del Giappone. 

© Clive Mason / Getty Images / Red Bull Content Pool
© Clive Mason / Getty Images / Red Bull Content Pool

Sarà quindi lungo i 4,304 km del tracciato messicano che Valtteri Bottas e gli altri 18 protagonisti della F1 cercheranno di rendere la vita più complessa al #44 nel corso dei 71 giri previsti sull’asfalto dell’Hermanos Rodriguez, al termine dei quali sarà stata percorsa complessivamente una distanza di 305,354 km. Sono ben 17 le curve dell’impianto che sorge a circa 2.000 metri di altitudine, delle quali 10 a destra e 7 a sinistra, ma per via di una prima parte del circuito molto veloce i piloti trascorreranno il 57% del tempo sul giro con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, facendo registrare un consumo medio pari ad 1,48 kg/giro.

Brembo classifica il circuito messicano come altamente impegnativo per i propri impianti frenanti, messi a dura prova non dall’altitudine ma dalle elevate temperature che solitamente vengono raggiunte nel corso del weekend. I freni italiani verranno utilizzati in media per 15″ ogni giro, vale a dire per il 20% del tempo complessivo di gara. La decelerazione media prevista in gara è pari a 3,3 G, con 258 kWh di energia dissipata nell’arco del GP da ciascuna monoposto – un valore doppio rispetto a quello che si registra in quel di Silverstone – e con ogni pilota che sarà chiamato ad esercitare sul pedale del freno un carico di 53 tonnellate. Le tre frenate più impegnative per gli impianti della Brembo saranno quelle di Curva 1, Curva 4 e Curva 12: nella 1 le monoposto passeranno da 362 km/h a 110 km/h in appena 145 m, impiegandoci 2″52 e facendo registrare una decelerazione di 5,4 G, nella 4 si passerà da 338 km/h a 105 km/h in 2″43 ed infine nella 12 si decelererà da 324 km/h a 137 in 1″93 percorrendo 114 metri. Non troppo sollecitato sarà invece il cambio, con l’edizione 2018 del GP che ha fatto registrare mediamente 48 cambiate nel corso di ogni giro, mentre la forza G più elevata in curva la si registra in percorrenza di Curva 9, dove per 1″5 i piloti subiranno 3,1 G laterali.

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Tre saranno quest’anno le zone di attivazione del DRS, grazie alle quali potranno essere raggiunte velocità massime superiori ai 360 km/h: la prima sarà posizionata sul lunghissimo rettifilo di partenza/arrivo, la seconda verrà messa sul rettilineo che collega Curva 3 a Curva 4 e la terza, aggiunta proprio in extremis prima dell’inizio del weekend di gara, troverà invece posto sull’allungo che da Curva 11 conduce a Curva 12.  Duplice sarà dunque il Detection Point, con quello dedicato alle prime due aree di utilizzo dell’ala mobile che sarà piazzato in uscita dalle strettissime curve che trovano posto nello Stadio, e con quello inaugurato in quest’edizione che verrà posizionato invece appena dopo l’uscita di Curva 9. La pit lane dell’Hermanos Rodriguez, infine, misura 378 m, e dunque per un pit stop ottimale si prevede che vadano persi circa 21″7. 

Il giro più veloce, per quel che riguarda il layout attuale della pista, lo ha fatto registrare nel 2018 Valtteri Bottas: il #77, al volante della W09, ha fermato il cronometro sull’1’18″741 nell’edizione che è stata invece vinta da Max Verstappen, capace di battere con la sua RB14 le Ferrari di Sebastian Vettel e di Kimi Raikkonen. 

© Pirelli F1 Press Area
© Pirelli F1 Press Area

Per quanto riguarda le gomme, la Pirelli per il GP del Messico ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti la Hard C2, la Medium C3 e la Soft C4, vale a dire le mescole “di mezzo” dell’intera gamma. “Il Gran Premio del Messico è sempre stato imprevedibile, e vi si respira un’atmosfera fantastica soprattutto nel settore dello stadio, dove i piloti sentono i tifosi sugli spalti” – ha detto Mario Isola “Questo tracciato presenta diversi punti dove poter sorpassare, e nelle scorse edizioni abbiamo visto un’ampia varietà di strategie, così come condizioni meteo variabili. L’altitudine influisce sulle prestazioni e sugli assetti aerodinamici, con conseguenze anche sui pneumatici. Qui le monoposto generano meno deportanza con l’aria più rarefatta, e conseguentemente hanno un maggiore scivolamento: le tre mescole più dure di uno step rispetto al 2018 dovrebbero consentire ai piloti di spingere al massimo e di evitare i fenomeni di graining avuti nella passata edizione”. Pirelli, ovviamente, metterà a disposizione di team e piloti anche coperture Intermedie e FullWet. Che, a giudicare dalle previsioni meteo, potrebbero dover essere utilizzate lungo tutto l’arco del weekend: il meteo parla infatti di pioggia al venerdì, al sabato ed anche alla domenica, con temperature che dovrebbero aggirarsi attorno ai 20°. 

© Pirelli F1 Press Area
© Pirelli F1 Press Area

Il GP del Messico sarà trasmesso in diretta solamente da SkySport F1 (canale 207), mentre TV8 proporrà in differita qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del weekend:

Venerdì 25 ottobre

17:00 – 18:30 -> FP1 | diretta Sky
21:00 – 22:30 -> FP2 | diretta Sky

Sabato 26 ottobre

17:00 – 18:00 -> FP3 | diretta Sky
20:00 -> Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 23:00

Domenica 27 ottobre

20:10 -> GP del Messico | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 23:00





Tags : f1formula 1gp messicoinfoorarirecord
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow