Una Formula 1 senza il GP d’Italia. Era questa la prospettiva che si era delineata sin dalla serata di ieri, quando dalla Germania – e più precisamente dalle pagine virtuali della testata tedesca Bild – sono iniziate a trapelare voci circa una bozza di calendario (ovviamente non ufficiale) che Liberty Media avrebbe stilato nel tentativo di salvare il salvabile di questo 2020.
Con due tappe previste al Red Bull Ring, altri due GP ipotizzati sul tracciato di Silverstone ed ulteriori due gare disputate sull’asfalto dell’Hungaroring, l’Autodromo Nazionale di Monza avrebbe dovuto cedere il passo ai muretti ed ai cordoli di Baku: secondo la Bild, infatti, assieme al GP del Belgio sarebbe stato sacrificato sull’altare del COVID-19 anche quello d’Italia, con il Circus che nel fine settimana del 6 settembre avrebbe dovuto fare tappa in Azerbaijan.
A fare chiarezza sulla questione è stato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, che nel corso della giornata ha provveduto a rilasciare diverse interviste che hanno rinfrancato i cuori degli appassionati italiani. “Quella dell’assenza di Monza dal calendario 2020 della Formula 1 è una notizia che non esiste, posso escluderne la fondatezza“ – ha dichiarato – “Non capisco da dove vengano fuori certe fake news. Stiamo trattando giornalmente con Liberty Media, ed è stato lo stesso Chase Carey a spiegare che il Mondiale di F1 in caso di ripartenza comincerà in Austria e si concluderà agli inizi di settembre proprio a Monza. Infatti, in questa fase noi stiamo trattando per capire come organizzare il GP“.
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E’ verosimile, tuttavia, che anche il Gran Premio d’Italia sarà destinato ad andare in scena a porte chiuse, dovendo quindi fare a meno della marea di tifosi che da sempre lo caratterizza. “Molto probabilmente la gara si disputerà senza pubblico“ – prosegue Sticchi Damiani – “Per noi ovviamente si tratterà di un sacrificio, dato che è chiaro che non abbiamo interesse a far correre un GP a porte chiuse per tanti e tanti motivi. Stiamo cercando di trovare la quadratura del cerchio, quando manca il pubblico è comunque una componente delle entrate totali che scompare. Quindi il problema resta, ma c’è il rischio che non si possa fare altrimenti“.
L’Autodromo Nazionale di Monza, chiamato ad ospitare il GP d’Italia nel weekend del 6 settembre, resta dunque alla finestra in attesa di notizie ufficiali da parte di Liberty Media. Ma, nel frattempo e per quanto possibile, cerca di rassicurare gli appassionati di Formula 1.