Il suo GP di Gran Bretagna si è concluso alle spalle del compagno di team e fuori dal podio, eppure quella che Max Verstappen ha messo in scena domenica scorsa non può in alcun modo essere considerata una gara al di sotto delle aspettative.
L’olandese, infatti, si è reso protagonista di un acceso duello con Charles Leclerc prima e di un deciso sorpasso nei confronti di Sebastian Vettel poi, dopo che il suo muretto box lo aveva messo nelle condizioni di attaccare il podio grazie ad una strategia aggressiva sotto regime di Safety Car. La svolta in negativo, nella gara del #33, è arrivata durante il 37° passaggio, quello in cui il #5 della Ferrari ha improvvidamente fermato la corsa della sua SF90 contro il retrotreno della RB15 all’altezza della curva Vale. L’impatto tra le due monoposto ha infatti spedito entrambi i piloti nella via di fuga, facendo loro perdere le posizioni su Charles Leclerc e Pierre Gasly e costringendoli oltretutto a riprendere la corsa con delle auto visibilmente danneggiate.
“E’ un peccato per tutta la squadra perdere un podio qui, su una pista in cui la macchina andava molto bene ed eravamo parecchio veloci in gara” – ha commentato Verstappen nel dopo gara – “La lotta con Charles è stata dura ma corretta, credo si sia difeso molto bene. Nei miei attacchi ho sempre cercato di non correre troppi rischi perché sapevo che la corsa era ancora molto lunga e che eravamo chiaramente più veloci di loro come passo, quindi era solamente questione di trovare il momento giusto per colpire. Però, pur non correndo troppi rischi, mi sono davvero divertito“. “Penso che Charles stesse ancora pensando a quello che è successo in Austria” – ha proseguito l’olandese – “Ecco perché si è difeso così duramente. Per me va bene così, io sono qui per questo, e anche il fatto che tra di noi ci sia stato un leggero contatto non sanzionato la considero una cosa positiva. Lui rispetto a me aveva una velocità massima appena sufficiente per starmi davanti in rettilineo, e arrivando in quei punti con la batteria mai abbastanza carica mi ha costretto a cercare di superarlo in altre parti del tracciato”.
Inevitabile poi che il #33 affrontasse anche l’argomento incidente, quello in cui – soprattutto a livello di reazioni – ha forse dimostrato di aver raggiunto un elevatissimo grado di maturità. “La strategia decisa dal team è stata ottima, quel secondo pit stop per mettere le Hard mi ha permesso di prendere vantaggio su Charles” – ha dichiarato Verstappen – “A quel punto il mio passo gara era davvero buono, quindi ho raggiunto Seb, l’ho superato e ho pensato a difendermi nella Curva 17, ma Seb ha esagerato in frenata e mi ha colpito da dietro. A quel punto sono rimbalzato sul cordolo, sono finito nella ghiaia e ho sinceramente pensato che la mia gara fosse finita“.
La Red Bull RB15, invece, oltre a dimostrarsi in netta crescita sul fronte velocistico ha anche messo in mostra un’invidiabile solidità, dato che Verstappen ha potuto riprendere la corsa con una monoposto danneggiata sì, ma non tanto quanto l’entità dell’impatto avrebbe potuto far immaginare. “Sinceramente non so come sia riuscito a portare la macchina fino al traguardo“ – ha commentato infatti il #33 – “Sembrava che il servosterzo non funzionasse più, il fondo era danneggiato e si muoveva anche il sedile, quindi mi spostavo in avanti nelle frenate violente e nei curvoni di percorrenza ero sballottato a destra e a sinistra: ecco perché posso dirmi felice di aver chiuso il GP 5° e di essere comunque riuscito a conquistare qualche punto. Non sono arrabbiato, sono deluso: era una fase di lotta serrata, e Seb non l’ha ovviamente fatto apposta. Si è anche scusato immediatamente non appena siamo scesi dall’auto, e questa è una cosa che rispetto“. E a chi gli chiede se il GP di Gran Bretagna, con tutte le sue battaglie, possa essere un ottimo spot per il futuro della F1, Verstappen risponde senza esitazioni. “Credo che quella andata in scena domenica sia stata una corsa che ha offerto uno show fantastico a tutti gli spettatori: ha dimostrato che questo sport è tutto fuorché noioso“, ha concluso infatti l’olandese.