Vanno in archivio con un 1-2 firmato Scuderia Ferrari le FP2 del Gran Premio di Francia, di scena sull’arroventato asfalto del Paul Ricard in un fine settimana che rischia di essere ricordato come uno dei più caldi – per ora meteorologicamente parlando – della storia del Circus.
A chiudere davanti a tutti, a differenza di quanto accaduto nelle FP1, è questa volta la F1-75 di Carlos Sainz, 1° in 1’32”257 ma già consapevole di dover pagare 10 posizioni di penalità sulla griglia di partenza di domenica per la sostituzione della centralina sulla sua Power Unit. Alle sue spalle, staccato di 101 millesimi, c’è Charles Leclerc: il #16 ha messo tra sé e Max Verstappen – 3° in 1’33”077 – oltre 4 decimi, con l’olandese della Red Bull che ha poco velatamente fatto capire al proprio muretto box di non trovarsi del tutto a suo agio con la RB18 sul fronte giro secco. Si conferma 4° George Russell, mentre Lewis Hamilton (tornato sulla sua W13 dopo averne ceduto il sedile a Nyck De Vries) chiude 5° in 1’33”517 davanti a Lando Norris e Pierre Gasly, entrambi confermatisi in top ten. Compie un netto balzo in avanti rispetto alle FP1 Kevin Magnussen, 8° in questa seconda sessione di prove libere, mentre Daniel Ricciardo si toglie la soddisfazione di tenersi dietro la Red Bull di un Sergio Perez parso finora piuttosto in difficoltà: il messicano ha chiuso la propria simulazione di qualifica firmando un ben poco esaltante 1’34”060, che lo ha portato ad accusare oltre 1”5 di ritardo dalla vetta della classifica.
Appena fuori dai primi dieci troviamo Fernando Alonso, in risalita in queste FP2, mentre Valtteri Bottas è tornato al volante della sua Alfa Romeo – ceduta a Robert Kubica nella sessione d’apertura – chiudendo 12°. In 13^ piazza si ferma Sebastian Vettel, con Yuki Tsunoda che si issa invece al 14° posto davanti a Lance Stroll e Alexander Albon. Nelle FP2 non va oltre la 17^ posizione Guanyu Zhou, che fa però meglio non solo di Esteban Ocon ma anche di Mick Schumacher – protagonista di un’innocua escursione nella via di fuga di Signes – e di Nicholas Latifi, nuovamente fanalino di coda della classifica in 1’35”412.
I valori in campo emersi dalla simulazione di qualifica sono poi parzialmente ribaltati dai long run, nel corso dei quali la Red Bull di Max Verstappen è parsa particolarmente in forma. L’olandese è stato infatti il più rapido nella simulazione di gara (peraltro piuttosto breve date le difficoltà lamentate proprio dal #1 sul giro secco), con le Ferrari di Sainz e soprattutto di Leclerc che hanno dato l’impressione di essere leggermente più attardate. Più vicine rispetto alla simulazione di qualifica sono anche le Mercedes, mentre annaspa a centro gruppo Sergio Perez: il messicano in alcuni momenti ha girato su tempi più lenti di quelli di Gasly, dando ulteriormente l’impressione di non essere a proprio agio sulla RB18 che sembra invece funzionare molto bene tra le mani di Max Verstappen.