E’ stata una speranza di breve durata, quella avuta dalla Scuderia Ferrari riguardo alla possibilità che la FIA – nelle persone dei Commissari di Gara che hanno giudicato sulla questione nel corso del GP del Canada – cambiasse opinione sulla decisione presa durante il settimo appuntamento della stagione 2019 di F1.
Laurent Mekies, Direttore Sportivo della scuderia di Maranello, era infatti riuscito a far dichiarare “ammissibile” il ricorso presentato dalla stessa Ferrari nel tentativo di giungere ad un riesame di quanto accaduto durante il 48° giro del GP del Canada. Adducendo prove che (secondo gli uomini di Maranello) i Commissari non avrebbero avuto a disposizione nel mentre erano intenti a comminare i 5″ di penalità a Sebastian Vettel, il Cavallino Rampante aveva chiesto ed ottenuto che gli stessi giudici coinvolti in Canada – ovverosia Mike Kaerne, Emanuele Pirro, Mathieu Remmerie e Gerd Ennser – si sedessero nuovamente attorno ad un tavolo per esaminare quanto di nuovo addotto. Tuttavia, dopo una nuova consultazione che ha avuto inizio alle 14:15 in quel del Paul Ricard, i Commissari non hanno ritrattato neppure una virgola della propria decisione chiudendo con un laconico “non ci sono significativi e rilevanti nuovi elementi che non fossero a disposizione delle parti nel momento in cui è stata presa la decisione”.
Tra le prove presentate dalla Ferrari per spingere ad un riesame gli uomini della Federazione, oltre alla telemetria di Vettel, ad un’analisi delle riprese onboard delle auto del #5 e del #44, alle immagini post gara, ai dati forniti dal GPS relativi alle posizioni avute in quella curva dalle monoposto coinvolte nei giri precedenti e successivi ed alle dichiarazioni dello stesso Sebastian Vettel – tutti elementi già in possesso della FIA al momento della decisione e del riesame -, non sono state considerate rilevanti l’analisi video effettuata da Karun Chandok per SkySport (irrilevante in quanto mera opinione personale) e la ripresa frontale del caso del #5, che a dire dei Commissari non ha mostrato comportamenti differenti da quelli già percepiti tramite altre riprese. La classifica del GP del Canada dunque rimane la stessa. E, stavolta, lo fa in maniera definitiva.