E’ stata una prima sessione di prove libere fortemente condizionata dall’asfalto sporco e poco gommato, quella andata in scena nel corso della mattinata canadese. Tra i muretti del circuito “Gilles Villeneuve”, infatti, le monoposto di F1 si sono ritrovate alle prese con una pista estremamente scivolosa, che ha invitato tutti alla calma e che non ha permesso dunque di assistere ad un time attack degno di questo nome.
La conferma di ciò è data dal fatto che in pochi – e con poca convinzione – hanno utilizzato le Soft C5 che Pirelli ha messo a disposizione per questo weekend, con praticamente tutti i piloti che hanno preferito invece utilizzare le Medium C4 per prendere confidenza con il tracciato canadese. Davanti a tutti, al termine della prima ora e mezza di prove libere del fine settimana nord americano del Circus, si è comunque piazzato Lewis Hamilton. L’inglese, a bordo di una W10 priva del tanto agognato cambio manuale ma già equipaggiata con la nuova PU, ha chiuso le FP1 in 1’12″767, rifilando così 147 millesimi ad un Valtteri Bottas che nei minuti conclusivi della sessione ha avuto qualche grattacapo di troppo proprio per via del nuovo motore. Il #77 è stato infatti costretto a rientrare ai box con qualche minuto d’anticipo rispetto allo sventolare della bandiera a scacchi per via di quello che – almeno per ora – parrebbe essere un imprevisto calo di pressione della benzina, con i tecnici Mercedes alacremente accorsi attorno alla Freccia d’Argento del finlandese per verificare il problema e decidere il da farsi in vista delle FP2. A completare il podio virtuale ha poi provveduto Charles Leclerc: il #16, reduce dal difficile weekend monegasco, ha portato la propria SF90 ad oltre 9 decimi e mezzo di distacco dal crono di Hamilton, inducendo perciò a pensare che la Scuderia Ferrari si stia dedicando ad un programma di lavoro differenziato rispetto a quello del Team Mercedes.
A 35 millesimi di ritardo da Leclerc si è messo poi Max Verstappen con il suo 1’13″755, un crono più rapido di un decimo e mezzo rispetto a quello fatto segnare da Sebastian Vettel: il #5, autore di un innocuo testacoda al tornantino, per soli 40 millesimi si è tenuto dietro il suo ex compagno di team Kimi Raikkonen, 6° in 1’13″945 con un’Alfa Romeo Racing che per ora parrebbe comportarsi bene sull’asfalto di Montreal. 7^ piazza poi per Carlos Sainz, inseguito da Daniel Ricciardo – 8° in 1’14″123 -, Sergio Perez e Kevin Magnussen, che si prende la briga di chiudere la top ten.
Appena fuori dai primi dieci troviamo poi Lando Norris in 1’14″246, con il #4 che si mette dietro Nico Hulkenberg e Pierre Gasly: il #10, al centro di voci di mercato che lo vorrebbero appiedato proprio a vantaggio del #27, ha chiuso le FP1 ben lontano da Verstappen accusando 1″8 di ritardo rispetto alla vetta della classifica. Non è stata una prima sessione del tutto positiva neppure per Antonio Giovinazzi, che non ha sfruttato al meglio questa ora e mezza per prendere confidenza con un tracciato finora mai visto: il #99 è infatti andato a muro quando mancavano ancora 30′ al termine delle prove, e riportando la rottura della sospensione posteriore sinistra non è riuscito a far meglio di un 1’14″581 che lo ha relegato in 14^ piazza. Solamente 15° è poi Grosjean, che con la sua Haas precede Alexander Albon, Lance Stroll e Daniil Kvyat, con le due Toro Rosso che sono chiamate a compiere un bel salto in avanti nel corso delle FP2. Fanalini di coda, ovviamente, sono le due Williams: Russell ha chiuso la sessione con oltre 3″2 di ritardo rispetto al crono di Hamilton, riuscendo a tenersi dietro solamente Nicholas Latifi, salito a bordo della FW42 al posto di Kubica ed autore di un 1’16″199.
Ecco la classifica completa al termine delle FP1: