Ci sono due Ferrari davanti a tutti al termine della seconda sessione di prove libere del GP del Brasile. Su un asfalto finalmente asciutto – circondato però da cordoli ancora bagnati che hanno tratto in inganno più di un pilota – le SF90 di Sebastian Vettel e Charles Leclerc hanno monopolizzato la prima fila virtuale al termine della simulazione di qualifica, riuscendo così a mettersi dietro la Red Bull di Max Verstappen e le Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton.
Il #5 del Cavallino Rampante, nonostante un primo tentativo cronometrato frustrato dalla presenza della W10 #77 all’altezza di Curva 13, nel corso del suo secondo giro veloce su gomma Soft ha siglato un 1’09″217 che gli ha permesso di staccare per soli 21 millesimi la vettura gemella del compagno di team, che – lo ricordo – sulla griglia di partenza di domenica dovrà scontare 10 posizioni di penalità per via della sostituzione della Power Unit. In 3^ posizione, dopo una prima parte di FP2 trascorsa nel garage per effettuare delle regolazioni sulla sua RB15, si è messo invece Max Verstappen: l’olandese ha fermato il cronometro in 1’09″351, precedendo così entrambe le Frecce d’Argento che, come accaduto a Vettel, non sono riuscite a mettere a segno un giro veloce “pulito”. Se il #77 è riuscito a siglare un 1’09″373, il sei volte Campione del Mondo non è andato oltre un 1’09″704 giunto però addirittura nel corso del proprio terzo tentativo, ed è dunque lecito pensare che entrambe le W10 abbiano ancora parecchi decimi nel taschino in vista delle qualifiche di sabato.
Con un ottimo 1’10″143 si piazza poi al 6° posto la Haas di Kevin Magnussen, con la prima delle VF-19 che precede per 51 millesimi la Renault di Daniel Ricciardo e per 67 millesimi l’Alfa Romeo di Kimi Raikkonen, oggi buon 8° grazie al suo 1’10″210. Alle spalle del #7 si piazza poi Alexander Albon, che ha commesso un errore durante il proprio giro veloce e che dunque non è riuscito ad andare oltre una 9^ posizione in virtù del suo 1’10″275, mentre la top ten viene chiusa da Carlos Sainz, 10° in 1’10″310.
Appena fuori dai primi dieci si mette poi Nico Hulkenberg con la seconda delle Renault, e Pierre Gasly riesce invece a conquistare la 12^ piazza prima che la sua STR14 non lo abbandoni prima del tempo per via di un problema al motore. 13° è Antonio Giovinazzi, che in 1’10″419 paga poco più di 21 centesimi rispetto al buon crono del compagno di team, mentre 14° è Daniil Kvyat, così come Gasly costretto ad alzare bandiera bianca – ed a causare bandiera rossa con annessa chiusura anticipata della sessione – per via di un guasto alla Power Unit della sua Toro Rosso.
Solamente 15° è Sergio Perez con il suo 1’10″443, mentre Romain Grosjean con la sua 16^ posizione – e a quattro decimi dal tempo messo a segno da Magnussen – riesce a precedere Lance Stroll ed un Lando Norris che quest’oggi non è riuscito ad andare oltre un 1’10″700 che lo relega in 18^ piazza. Tornano infine ad essere fanalini di coda i due piloti della Williams, con Russell che chiude le FP2 in 1’11″818 e con Robert Kubica – tornato al volante della sua FW42 dopo aver ceduto il posto a Nicholas Latifi durante le FP1 – che addirittura finisce piuttosto violentemente a muro in uscita di Curva 3 dopo essere passato sull’acqua portata poco prima in pista da un passaggio sul cordolo di una delle Haas.
Dry track, wet kerbs…
One nasty surprise for Kubica in FP2 ????#BrazilGP ???????? #F1 pic.twitter.com/4CyHWMIhXw
— Formula 1 (@F1) November 15, 2019
Per quanto riguarda invece la simulazione del passo gara, queste FP2 sono sicuramente state in grado di fornire più informazioni rispetto alla bagnata prima sessione di prove libere. Ancora una volta a sembrare particolarmente in palla sono state le due Mercedes – con Hamilton più rapido di Bottas a parità di mescola e con entrambi in grado di scendere sotto il muro dell’1’13” -, con le Ferrari che però inseguono a pochi decimi di distanza e con Leclerc che ha dimostrato un ottimo ritmo anche con mescola Medium, rivelatasi come da previsioni più costante rispetto alle Soft.
Ecco la classifica completa al termine delle FP2: