L’attesa è finita. Trascorse infatti le due settimane di pausa estiva, il Circus della F1 è pronto a riaccendere di nuovo i motori per il 13° appuntamento di questa stagione 2019. A fare da scenario alla riapertura delle ostilità sportive sarà la splendida cornice del circuito di Spa-Francorchamps, l’inconfondibile ed iconico nastro d’asfalto incastonato tra le Ardenne.
Quella belga è una pista che dal momento della sua nascita – negli ormai lontanissimi anni ’20 – ha subito numerose modifiche nel suo layout, ritrovandosi ad avere un disegno simile a quello che conosciamo noi oggi solamente a partire dagli anni ’70: in quel periodo infatti 7 km dell’originario tracciato vennero eliminati, trasformando la pista da semi-permanente a permanente. Sono ben 19 le curve di questo circuito che, nei giorni dei Tilkodromi, sembra appartenere ad un’altra epoca: 9 sono a destra e 10 a sinistra, per una lunghezza complessiva di ben 7,004 km. SPA è il circuito più lungo dell’intero calendario, ed è per questo che per percorrere i canonici 300 km e poco più (308,052 per la precisione) ai piloti del Circus basterà percorrere solamente 44 giri. Il tracciato delle Ardenne, con i suoi lunghissimi rettilinei ed i curvoni ad alta percorrenza, è notoriamente uno dei più probanti per i propulsori, dato che si viaggia con l’acceleratore completamente pigiato per il 71% del tempo sul giro facendo registrare un consumo medio di carburante pari a 2,50 kg/giro. Anche gli impianti frenanti sono messi sotto esame piuttosto duramente dallo storico circuito belga, con Brembo che classifica Spa-Francorchamps come uno dei circuiti più impegnativi per dischi e pinze.
Nel corso di ciascun giro i piloti pigeranno il pedale del freno per meno di 13″, vale a dire il 13% complessivo del tempo trascorso in gara. La decelerazione media si attesta sui 4,3 G,con 158 kW/h dissipati nell’arco dell’intero GP: un valore molto basso, che consentirebbe solamente di alimentare per un giorno intero 10 vasche idromassaggio di medie dimensioni. La frenata più impegnativa del circuito è quella della Bus Stop, nella quale le monoposto passano da 321 a 91 km/h percorrendo 128 m in 2″71 e subendo una decelerazione di 5,8 G, e l’unica altra staccata degna di nota è quella de La Source: lì i piloti frenano da 303 ad 85 km/h, percorrendo 116 m in 2″52 e subendo una decelerazione pari a 5,3 G. Mediamente stressata è la trasmissione, con 58 cambi marcia registrati nel corso di ogni giro, mentre la forza G più elevata in percorrenza di curva i piloti la subiranno nella lunga piega sinistrorsa di Pouhon, dove per ben 2″ il picco sarà molto vicino ai 4,5 G.
Due saranno le zone DRS, ciascuna con il proprio Detection Point. La prima sarà posizionata sul lunghissimo rettilineo del Kemmel – con il Detection Point piazzato tra La Source ed il Raidillon -, mentre la seconda sarà sul rettifilo di partenza / arrivo, con il Detection Point sito prima della staccata della nuova Bus Stop. Le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 330 km/h, e con le due zone DRS si cercherà di migliorare il numero di sorpassi andati in scena nel corso del GP del 2018, quando ne sono stati messi a segno 21.
Per 24 volte nel corso della sua storia il GP del Belgio ha visto trionfare il pilota che partiva dalla Pole Position, mentre si attesta al 63% la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car. La corsia Box è lunga 389 m, e per completare un Pit Stop ottimale si stima che possano essere necessari 18″6. Il giro più veloce appartiene a Valtteri Bottas, che lo scorso anno ha fermato il cronometro sull’1’46″286, mentre l’edizione 2018 del GP del Belgio ha visto trionfare Sebastian Vettel, transitato sotto la bandiera a scacchi davanti a Lewis Hamilton e Max Verstappen.
Pirelli a SPA ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti le Hard C1, le Medium C2, e le Soft C3, vale a dire i compound più duri tra quelli utilizzati in questo 2019. Il circuito belga non presenta un asfalto particolarmente abrasivo, con le difficoltà per le coperture italiane che arrivano invece dagli elevatissimi carichi verticali ed orizzontali a cui sono sottoposte nei lunghi curvoni tra le Ardenne. “Spa-Francorchamps è un circuito molto impegnativo tanto per i piloti quanto per i pneumatici, sottoposti a carichi tra i più elevati della stagione” – ha detto Mario Isola – “Per questa gara abbiamo nominato le tre mescole più dure della gamma, una scelta leggermente diversa rispetto al 2018 che dovrebbe permettere ai piloti di spingere al massimo in ogni stint e dunque minimizzare le necessità di gestione del passo gara. Questo circuito favorisce i sorpassi, così in determinate circostanze è possibile optare per strategie aggressive“. Un’altra tipica incognita del circuito belga riguarda le condizioni meteorologiche, ma le previsioni per quest’anno raccontano di un weekend all’insegna del bel tempo: la probabilità di pioggia sembra essere pressoché nulla, con temperature nell’ordine dei 22°.
Il GP del Belgio sarà un’esclusiva di SkySport F1 (canale 207), con TV8 che proporrà qualifiche e gara in differita. Ecco tutti gli orari del fine settimana, mentre per quelli di Formula 2 e Formula 3 potete cliccare qui.
Venerdì 30 agosto
- 11:00 – 12:30 ⇒ FP1 | diretta Sky
- 15:00 – 16:30 ⇒ FP2 | diretta Sky
Sabato 31 agosto
- 12:00 – 13:00 ⇒ FP3 | diretta Sky
- 15:00 ⇒ Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00
Domenica 1 settembre
- 15:10 ⇒ GP Belgio | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00