Per la F1 le ostilità sportive in quel di Baku, una volta rientrata l’emergenza legata a tombini e gru, sono riprese regolarmente allo scattare delle FP2, seconda sessione di prove libere del weekend azero. Al termine di quella che concretamente si è rivelata la prima ora e mezza in cui le monoposto sono riuscite a scendere in pista, davanti a tutti si è piazzato Charles Leclerc, che con il suo 1’42″872 è riuscito a regolare la diretta concorrenza.
Il #16, su un tracciato ancora particolarmente sporco e che ha favorito numerosi “lunghi” in frenata, per 324 millesimi si è piazzato davanti a Sebastian Vettel, 2° in 1’43″196, completando così una prima fila virtuale tutta Rossa: la SF90 si è presentata in Azerbaijan con un pacchetto di aggiornamenti piuttosto rilevante, all’interno del quale spicca sicuramente la nuova ala posteriore dal profilo “a cucchiaio”, ma ci si chiede se ciò possa essere sufficiente per arginare il dominio finora mandato in scena dalle Frecce d’Argento. Dardi argentei che, come al solito, se non sono davanti a tutti sono tra i primi ad inseguire: 3° è infatti Hamilton in 1’43″541, con la W10 #44 che precede la RB15 di Max Verstappen e la vettura gemella di Valtteri Bottas, 5° in 1’44″003.
Not the birthday bash Dany Kvyat was hoping for ☹#AzerbaijanGP ???????? #F1 pic.twitter.com/6c5Qi15qQl
— Formula 1 (@F1) April 26, 2019
Compleanno dolceamaro poi per Daniil Kvyat, che prima centra la 6^ piazza in 1’44″177 e poi centra un muretto danneggiando piuttosto pesantemente la parte sinistra della propria Toro Rosso, mentre buon 7° è Carlos Sainz, infilatosi con la sua McLaren tra le due STR15 vista la positiva 8^ posizione di Alexander Albon. Solamente 9° – e a 4 decimi da Verstappen – è invece Pierre Gasly, con Lando Norris che pur accusando poco più di un decimo di ritardo da Sainz si toglie la soddisfazione di completare la Top Ten virtuale.
Appena fuori dai primi dieci c’è Kevin Magnussen, che proprio sul finire della sessione si è toccato con Lewis Hamilton per via di un’incomprensione, mentre 12° in 1’45″366 è Antonio Giovinazzi, che dovrà scontare 10 posizioni di penalità sulla griglia di partenza per via della sostituzione della terza centralina sulla PU Ferrari della sua Alfa Romeo. 13° è Perez, che precede Kimi Raikkonen e la prima delle Renault, quella guidata da Daniel Ricciardo: la R.S. 19 si è presentata in Azerbaijan con una nuova ala anteriore che però, almeno fino a questo momento, non sembra aver dato i risultati sperati. L’australiano paga infatti oltre 2″5 dalla vetta della classifica, con il compagno di team Hulkenberg che non va oltre la 17^ posizione dovendo accodarsi anche alla Haas di Grosjean, 16° in 1’45″618. 18° è poi Stroll, andato a muro con la sua Racing Point demolendo la sospensione anteriore sinistra, mentre fanalini di coda sono come sempre le due Williams: Kubica non è andato oltre un poco esaltante 1’48″111 ad oltre 5″2 dal crono di Leclerc, mentre Russell non è neppure riuscito a prender parte alla sessione per via dei danni accusati dalla sua FW42 nel corso delle FP1.
Per quel che riguarda il passo gara, un venerdì ancora molto sporco e polveroso ha messo in risalto l’ottimo ritmo della Mercedes, finora apparsa più rapida della Ferrari a parità di mescola, ma probabilmente occorrerà attendere fino alle FP3 di domani per avere un quadro più preciso della situazione su una pista più gommata. Più distanti dal duo di testa, come spesso accade, tutti gli altri, in questo caso Red Bull compresa.
Ecco la classifica completa al termine delle FP2: