È sfuggito agli occhi di molti, quanto accaduto nelle concitate fasi finali del Gran Premio dell’Azerbaijan tra Nikita Mazepin e Mick Schumacher. I due piloti della Haas, ritrovatisi l’uno dietro l’altro alla ripartenza, hanno infatti dato vita a un breve duello lungo il rettilineo di arrivo che è stato però quasi del tutto ignorato dalle telecamere di una regia concentrata – giustamente – su quanto stesse accadendo nel gruppo di testa.
Il russo, uscito da Curva 16 davanti al tedesco, offrendo la sua scia sull’interminabile rettifilo finale si è esposto all’attacco del #47: Schumacher, lanciatissimo grazie al traino del compagno di squadra, dopo essersi avvicinato alla vettura gemella ha scartato verso destra per completare la manovra. Al movimento di Mick, tuttavia, ha fatto immediatamente seguito la difesa di Nikita: il #9 si è infatti a propria volta spostato verso Schumacher, con il tedesco che ha dunque temuto per un istante di essere sospinto senza troppi riguardi (ma con enormi rischi) verso il muretto.
Il gesto di Mazepin non è stato ovviamente apprezzato dal giovane tedesco, che si è rivolto a gesti al suo compagno di squadra prima di aprirsi in radio con un eloquente “Cosa cazzo era quella manovra? Davvero, ha per caso intenzione di ucciderci?!“ al quale il muretto box ha risposto con un laconico “Va bene Mick, lo abbiamo notato“. Si temeva che l’accaduto potesse avere degli strascichi nell’immediato dopo gara e invece, forse anche preventivamente redarguiti da un Gunther Steiner che di battibecchi tra i suoi piloti è suo malgrado diventato un esperto, tanto Schumacher quanto Mazepin hanno glissato sull’accaduto. “Ciò che più mi ha dato fastidio di questo GP è stato l’aver perso la posizione nei confronti del mio compagno di squadra proprio sul rettilineo dell’ultimo giro“ – ha dichiarato il russo – “Avevo esaurito la batteria, quindi non c’era molto altro che potessi fare. Dal punto di vista della classifica possiamo dire che quello di Baku sia stato un discreto risultato per il team, ma dobbiamo ammettere che è stato reso possibile dalle difficoltà avute da tante altre auto”.
“In questa gara sono accadute davvero moltissime cose, anche nelle posizioni di rincalzo” – ha invece detto Schumacher – “Ci aspettavamo che le gomme potessero durare un po’ più a lungo, ma così non è stato e dunque ci siamo ritrovati a dover effettuare qualche sosta di troppo. In ogni caso questa trasferta ci ha insegnato molto, e sapremo far fruttare gli insegnamenti nelle prossime tre gare”. A dichiarare ufficialmente chiuso il “Rettilineo Gate”, infine, ha provveduto il poco più sopra citato Gunther Steiner. “Lo abbiamo visto un po’ tutti: c’è stata una situazione particolare sul rettilineo“ – ha detto il team principal della scuderia statunitense – “Ora abbiamo risolto tutto, abbiamo ripulito l’aria dalle polemiche. C’è stato un fraintendimento, ma le cose sono andate fortunatamente bene e quindi possiamo lasciarsi l’intoppo alle spalle“.