Il Circus della F1 si prepara a scendere in pista. Tutto – o quasi – è pronto in quel di Melbourne, in Australia, per il primo GP di una stagione 2020 che sembra ormai prossima a partire nonostante tutte le incertezze legate alla sempre maggiore diffusione del coronavirus.
Sull’asfalto dell’Albert Park andrà in scena una gara d’esordio che avrà il compito di iniziare a fare chiarezza sui risultati dei test pre-stagionali di Barcellona: chi si è nascosto di più sull’asfalto del Montmelò? E chi invece sul Circuit de Catalunya avrà svelato più carte dei suoi avversari?
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Con l’obiettivo di spegnere tutte le polemiche conseguenti all’accordo segreto FIA – Scuderia Ferrari, Sebastian Vettel e Charles Leclerc sono atterrati nella terra dei canguri alla ricerca del miglior risultato possibile: chi ben comincia è a metà dell’opera recita dopotutto un vecchio detto, ed entrambi gli alfieri del Cavallino Rampante sono consapevoli di quale banco di prova sia l’Albert Park. “Se dici Melbourne, le prime cose che ti vengono in mente sono: sole (anche se il meteo per il momento prevede pioggia, ndr), atmosfera vibrante e…dossi“ – dice Sebastian Vettel alla vigilia dell’appuntamento australiano – “Sole, perché quando corriamo lì il meteo è solitamente bello; atmosfera vibrante, perché è una città piena di vita e quindi è sempre piacevole iniziare da qui la stagione; e infine dossi, perché come ogni anno sappiamo che la pista di Albert Park sarà molto sconnessa“. “E’ proprio quest’ultimo il fattore che rende altamente tecnico questo tracciato, ed è probabilmente anche la ragione per la quale a noi piloti piace tanto. La prima gara è sempre particolare, credo che avremo modo di cominciare a capire meglio rispetto ai test quali sono i veri valori in campo”.
Alle parole del #5 fanno eco quelle pronunciate da Charles Leclerc. “Se dovessi definire Melbourne e la sua pista con tre parole direi: bella, insidiosa e divertente. Il bello è riferito alla città, che è splendida e piena di giovani che la rendono ancora più vitale” – dice infatti il #16 – “La pista invece è indubbiamente eccitante, perché è un tracciato cittadino: io da sempre amo gareggiare tra i muretti, e qui ci sono parti che sono molto veloci. Tuttavia è anche certamente insidiosa perché, specialmente all’inizio del weekend, è sporca e l’asfalto non ha lo stesso grip di quello che si può trovare su una pista permanente”. “Per le sue caratteristiche Albert Park è un circuito che non perdona: ogni errore rischia di essere pagato caro, quindi quando si è in macchina è necessario rimanere costantemente concentrati“, conclude infine il monegasco.