“P Oil Kill”. A scanso di clamorosi colpi di scena a motori spenti, la carriera in Formula 1 di Sergio Perez si è conclusa con questo messaggio, apparso sul dashboard della sua RP20 dopo poche tornate del GP di Abu Dhabi. Il messicano, costretto a scattare dal fondo dello schieramento per via delle posizioni di penalità comminategli a seguito della sostituzione della Power Unit, era impegnato in un’altra delle sue rimonte quando, improvvisamente, la sua monoposto si è ammutolita costringendolo al ritiro.
Il #11, arrivato suo malgrado con discreto anticipo nella Media Zone per le interviste di rito, ha commentato amareggiato quella che potrebbe essere stata la sua ultima gara in carriera. “Non è cambiato nulla rispetto a qualche settimana fa” – ha risposto Checo a Movistar+ F1, che gli chiedeva se ci fossero novità per il futuro – “Non ho annunci da fare nei prossimi giorni. Tornerò a casa e mi godrò un po’ di vacanze. E’ tutto l’anno che aspetto di poter dare una notizia, ma non è accaduto nulla. Io comunque rimarrò motivato, qualsiasi cosa succeda”. Il ritiro di Perez, oltre a portare con sé il sapore aspro della delusione, è costato – letteralmente – caro alla Racing Point, che non è riuscita con il solo Lance Stroll ad avere la meglio sulla McLaren nella serrata lotta andata in scena nella classifica costruttori.
“Eravamo tornati già a ridosso della zona punti” – racconta il messicano – “Nelle prime fasi sono stato estremamente cauto, perché avevo notato quanto tutti stessero rischiando. Mi trovavo a mio agio con la vettura, quando all’improvviso ha iniziato a perdere potenza. Credo che il problema sia stato di nuovo all’MGU-K, lo stesso che avevamo accusato in Bahrain, ed è un vero peccato perché a causa di questo ritiro abbiamo perso la possibilità di conquistare la terza piazza nella classifica costruttori“.
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“Non ho dubbi sul fatto che avessimo una monoposto migliore della McLaren, ma alla fine sono riusciti a superarci” – prosegue Checo – “Ho sostenuto dall’inizio dell’anno che l’affidabilità avrebbe svolto un ruolo cruciale in questa stagione, e noi purtroppo abbiamo accusato diversi problemi su entrambe le vetture”. “Resta il fatto che McLaren abbia svolto un lavoro eccezionale, meritano questo risultato. E’ la dimostrazione del fatto che avere in squadra due piloti forti, che riescano a entrare costantemente nei punti, è molto importante…“, conclude infine Sergio Perez. Non risparmiando dunque, nell’ultima intervista da pilota Racing Point, tanto una frecciatina alla sua ormai ex squadra quanto un memorandum al team che, con i tori stampati sul cofano motore, è indeciso se puntare su di lui o su Alexander Albon in vista della stagione 2021.