Antonio Giovinazzi e Antonello Coletta, due dei protagonisti dello storico e trionfale ritorno delle Ferrari a Le Mans 50 anni dopo l’ultima volta, hanno ripercorso le tappe e i ricordi legati ad una stagione ricca di soddisfazioni che sta per concludersi, senza tralasciare un pensiero al futuro e alla prossima stagione che si avvicina.
Sono parole ricche di ottimismo e fiducia quelle pronunciate da Antonio Giovinazzi, pilota della 499P che quest’anno ha conquistato la 24 Ore di Le Mans del Centenario, e Antonello Coletta, responsabile delle attività sportive GT a Maranello, presenti oggi al Festival dello Sport di Trento, organizzato da Gazzetta dello Sport in collaborazione con Provincia Autonoma di Trento e Trentino Marketing. In un incontro aperto al pubblico particolarmente partecipato, il pilota ed il responsabile Ferrari si sono a lungo soffermati sulla stagione 2023, senza però tralasciare un pensiero rivolto al 2024 e alla nuova stagione del campionato WEC, che porterà con sé nuove sfide ed obiettivi, come sottolineato da Coletta: “Dobbiamo continuare a crescere e finire di conoscere a fondo la nostra macchina, perchè ogni giorno scopriamo ancora nuovi aspetti della vettura, alcuni positivi ed altri negativi. Ciò che conta è imparare a conoscere il mezzo, cogliere i lati negativi e correggerli al meglio per essere più competitivi”. E in termini di risultati, qual è l’obiettivo per il 2024? “Ripeterci nella 24 Ore di Le Mans e conquistare il titolo mondiale. È un obbligo morale e professionale“.
Dello stesso parere è anche Antonio Giovinazzi, che sottolinea come Ferrari intenda restare competitiva anche dopo l’ingresso in campionato di nuovi costruttori: “Nel 2024 entreranno Alpine, BMW, Lamborghini e fare punti sarà più difficile. Dobbiamo continuare a lavorare su un auto nata bene, che già ci ha dato molte soddisfazioni, anche se sappiamo che ci sono punti deboli che dobbiamo colmare. Il 2024 inoltre sarà bello anche per i tifosi, con molte macchine in pista e tanti cambiamenti: niente LMP2 e molte piste nuove, tra cui Imola, Brasile, Austin e in generale un campionato in crescita. La prossima stagione sarà una vetrina importante. Vogliamo dimostrare che la vittoria a Le Mans non è stata frutto di fortuna e possiamo vincere ancora l’anno prossimo, anche con più costruttori“.
E sull’ingresso di nuovi costruttori nel campionato e il crescente interesse del pubblico verso il WEC ha proseguito Coletta: “Partiamo da un dato. Il mondiale WEC ha visto una crescita del 70% dei fan da quando è entrata la Ferrari; continueranno a entrare nuovi costruttori, tre nel 2024, altri due nel 2025 e dobbiamo pensare che 10 costruttori diversi nel WEC contemporaneamente non si sono mai visti. C’è perciò un grande interesse nel WEC e nel competere con Ferrari, che ha portato lustro all’endurance, a lungo, purtroppo, poco considerata, ma che è una categoria che racchiude valori incredibili. Nel WEC in una sola gara possono esserci oltre 25 pitstop per team, si corre con ogni condizione meteo, si richiede ai team di essere uniti, schierando tre piloti per auto. È un campionato e sono corse difficili da gestire, ma l’uomo ha ancora un ruolo centrale e questo rende per me il WEC davvero interessante da seguire”.
Grandi aspettative perciò per il 2024, giustificate da una stagione 2023 ricca di gioie, tra cui spicca senza dubbio l’impresa a Le Mans, su cui è ritornato lo stesso Giovinazzi: “Un’emozione stupenda. Pensate però che prima della 24 Ore di Le Mans abbiamo fatto alcuni test su gare di 24 ore: non li abbiamo mai finiti. Tutti i test sono stati utili a capire i nostri punti deboli e siamo arrivati a Le Mans con l’auto pronta per la prima volta a finire una corsa di quel tipo. Le Mans ti chiede perfezione e attenzione ai dettagli, oltre a riservare un ruolo fondamentale alla fortuna. È tutto studiato, persino la preparazione delle procedure di reset, che sono tornate utili. Solo così puoi vincere. Farlo con un team giovane, in meno di un anno, è qualcosa che solo Ferrari può fare“. E anche Coletta, ripercorrendo quelle emozioni si è espresso così: “Se mi aspettavo il successo a Le Mans al rientro? Sarei sciocco se dicessi che pensavo di vincere, ma se sei la Ferrari vai sempre per vincere. È stata una corsa nella corsa. La prima 24 ore portata a termine dalla nostra vettura è stata la gara vera e propria, incredibile. La prima sessione di qualifica l’abbiamo tentata direttamente a Sebring, facendo la pole. Abbiamo messo in campo grande lucidità e capacità di imparare dagli errori, ragionando su quello che ci mancava per arrivare alla vittoria. A Le Mans dopo la prima fila eravamo già in parte appagati, poi quando è iniziata la gara il vero dubbio riguardava l’affidabilità. Durante la gara abbiamo capito che andavamo forte e, come in tutte le 24 ore, si aspetta l’alba e passata quella si inizia a crederci. Se non si rompe nulla possiamo farcela, pensavamo. Un grande se. Ma fortunatamente è andata bene“.
In chiusura i due membri Ferrari hanno riservato un pensiero al finale di stagione, con l’ultimo appuntamento che avrà luogo in Bahrain, tra circa 20 giorni. Coletta: “Lotteremo fino all’ultimo metro dell’ultimo giro, saremmo davvero soddisfatti se riuscissimo a mettere almeno una macchina seconda in classifica. Sarebbe un risultato incredibile. Dopo Le Mans e nelle prime gare c’era molto gap, con una gara sola non sarà facile recuperare. Ma tutto può succedere, mai dire mai”. Si dice ottimista anche Giovinazzi: “Toyota è avanti a noi, ma pure a Le Mans non ci aspettavamo di vincere. Proveremo a vincere in Bahrain, pista che mi piace, anche se sarà dura. In 8 ore può succedere di tutto, la stiamo preparando bene al simulatore, cerchiamo di chiudere in bellezza questa stagione“.