Ritornano a Gap i protagonisti dell’88esimo Rallye di Montecarlo, lì dove si conclude la seconda giornata di gara dopo il prologo notturno di ieri sera. Il distensivo rientro in Technical zone – preceduto dalla Media zone – porta i piloti a fare le prime analisi della giornata ed a liberare la tensione di una gara che si conferma come sempre piena di insidie da affrontare e, possibilmente, superare.
Il fatto del giorno è sicuramente avvenuto in prima mattinata con l’uscita di strada da brividi da brividi del campione del Mondo Ott Tanak durante la PS 2. Una sconnessione in un destra-sinistra ad altissima velocità lo ha portato ad allargare troppo una curva, a decollare fuori strada ed rotolare infine tra terrapieni, alberi e rocce per una quindicina di secondi. Riaperti gli occhi, sia Tanak che il navigatore Martin Jarveoja sono usciti con le loro gambe, e fortunatamente i controlli a cui sono stati sottoposti dopo essere stati elitrasportati all’ospedale di Gap hanno escluso la presenza di conseguenze fisiche. Non è di certo l’inizio che l’estone si prospettava: l’apprendistato sulla Hyundai è rimandato alla Svezia, mentre si conferma ancora una volta di altissimo livello la solidità delle WRC+.
La competizione ha seguito lo schema classico degli ultimi anni, con una lotta a 3 al vertice che ha visto il britannico Elfyn Evans prendere meritatamente il posto del ritirato Tanak. La vera notizia è questa: la velocità dimostrata dall’elfo è stata sorprendente anche per il compagno di squadra Ogier che però, alla fine della giornata, guida comunque la classifica generale con appena 1″ di vantaggio sullo stesso Evans.
“Tendenzialmente è stata una giornata troppo conservativa“ – ha detto il 6 volte Campione del Mondo – “Lo è stata tanto nella guida quanto nelle informazioni dei ricognitori, era più caldo del previsto dunque la gestione delle gomme è stata complicata per non correre il rischio di…“cucinarle” troppo. Abbiamo dovuto fare delle modifiche all’assetto che comunque hanno migliorato il feeling sulla Yaris. Ho dovuto correggere spesso le note stamattina, ma in questo modo nel secondo passaggio la confidenza è migliorata. Elfyn finora ha fatto un buon lavoro, abbiamo scelte differenti di assetto ma riusciamo ad avere velocità quindi è positivo”.
Come al solito un Sebastien Ogier conservativo in teoria, leader della classifica in pratica. Con un’auto nuova e che risponde bene alle modifiche: sensazioni che con la C3 erano ormai diventate un ricordo.
L’uomo della giornata, come anticipato poco più sopra, è però sicuramente Elfyn Evans. Il britannico, al debutto al volante della Toyota Yaris, è stato capace non solo di tenere il passo, ma addirittura di dettarlo nelle prime PS del venerdì. Il #33 sembra trovarsi bene con lo stile di guida che richiede la vettura giapponese, ma è lui stesso il primo ad ammettere di non potersi ancora dire soddisfatto del proprio adattamento.
“Prima della gara eravamo ottimisti, ma è sempre piuttosto difficile sapere quale sia il proprio livello reale rispetto a quello degli altri” – ha dichiarato Evans – “Direi che nel complesso è stata un’ottima mattinata, sono stato in grado di guidare rilassato e concentrato. Nel pomeriggio abbiamo deciso di non modificare moltissimo la vettura e forse avremmo potuto osare di più. Anche nella scelta di gomme si poteva fare meglio, ma nel complesso sono comunque soddisfatto del feeling che sento sulla vettura. Domani voglio ripetermi, continuando ad avere questo passo“.
Terzo in classifica, sorridente come al solito, Thierry Neuville rimane in lotta per la vittoria assoluta ma si trova ad inseguire i due debuttanti in Toyota.
“Per noi questo venerdì è stato un po’ frustrante, non siamo stati capaci di trovare né il passo giusto né un buon feeling con la macchina” – ha detto il belga – “C’è stato il cambio di ricognitore, con Dani (Sordo, ndr) abbiamo iniziato ad intenderci e le informazioni ci sono state utili nel secondo giro. Alla fine comunque i cambiamenti di set-up sono andati nella direzione giusta, nell’ultima speciale ho guidato bene e spero proprio di poter continuare così”
Dietro i tre di testa, il ritmo di Loeb, Lappi e Rovanpera – al netto di piccoli errori – è stato uno scalino inferiore. Seb si dice soddisfatto dei suoi tempi comunque non in linea con chi parte con la strada pulita, Lappi sembra in confusione e Rovanpera è in piena fase di apprendistato. Nella terra di nessuno, invece, Takamoto Katsuta, più vicino ai piloti di WRC2 che ai primi mentre Gus Greensmith è stato protagonista di un 360° con un finale da “Mai dire Curva”.
Informazioni aggiuntive: Giacomo Cunial