Chi si aspettava la presentazione di parecchie ed importanti novità nel mondo dell’automotive in occasione del Salone Internazionale dell’Auto di Francoforte (IAA), non sarà rimasto deluso da quello che finora è andato in scena. Se ieri infatti abbiamo ammirato la nuovissima Mercedes-AMG Project ONE, oggi è toccato ad un altro marchio tedesco togliere i veli ad una delle sue ultime creazioni, in questo caso dedicata solamente al mondo delle competizioni.
Il marchio in questione è BMW, e l’ultima creazione risponde al nome di M8 GTE, l’arma con cui la Casa di Monaco ha deciso di lanciare la sfida a Ferrari, Aston Martin, Ford, Corvette e Porsche nella classe GTE del FIA WEC e dell’IMSA. Prima ancora che la Serie 8 venga effettivamente immessa sul mercato – ed usufruendo quindi di una deroga molto simile a quella che, nel 2016, ha permesso alla Ford GT di partecipare al Mondiale Endurance -, fa il suo debutto l’auto che riporterà BMW sull’asfalto di Le Mans dopo 7 anni di assenza, da quando la M3 GT2 prese parte alla grande classica de La Sarthe nel 2011.
Svelata con la livrea ufficiale M-Sport, la nuova M8 GTE viene presentata da BMW come qualcosa di strettamente legato alla Serie 8 stradale, ovviamente con tutti gli adattamenti del caso. Per mettere a punto la versione GTE sono state infatti utilizzate le più recenti tecnologie, con gli ingegneri monegaschi che si sono avvalsi di intelligenza artificiale e stampanti 3D per capire come sfruttare lo spazio nel miglior modo possibile. Un nuovo algoritmo è stato poi utilizzato nelle simulazioni CFD per cercare di ricreare il maggior numero di situazioni possibili in galleria del vento ed ottenere quindi un bilanciamento aerodinamico perfetto. All’anteriore la nuova M8 GTE si distingue da tutte le sue concorrenti per via di un grosso splitter – particolarmente pronunciato nella sua parte centrale, che appare addirittura “scavata” sotto la tipica calandra sdoppiata BMW -, al centro del quale spiccano due paratie verticali di raccordo che creano una sorta di condotto centrale. Enormi sono le prese d’aria sul cofano – che al centro presenta anche un condotto NACA -, mentre la ricerca aerodinamica esasperata la si nota anche osservando gli specchietti laterali, letteralmente cesellati ai fianchi della vettura. Al posteriore spiccano invece l’enorme ala posteriore ed il mostruoso estrattore, che presenta 6 paratie verticali al suo interno.
La M8 GTE, inoltre, vanta un peso estremamente contenuto – a fronte di dimensioni piuttosto generose – grazie alla scocca in materiali compositi e fibra di carbonio ed al largo impiego di CFRP (Carbon Fiber Reinforced Polymers) ultraleggeri: la nuova GT di BMW è infatti lunga 4.980 mm, larga 2.224 mm, alta 1.212 mm – ma questo è un dato che varia a seconda dell’assetto scelto -, con un passo di 2.880 mm ma comunque pesante solamente 1.220 kg, una cifra ovviamente destinata ad essere ritoccata più e più volte per via del famigerato BOP. A spingere questi 1.220 kg sull’asfalto dei vari circuiti del Campionato Endurance ci penserà un V8 turbo a benzina dotato della tecnologia TwinPower, la cui cilindrata per regolamento è stata portata a 4.000 cc e che dovrebbe erogare attorno ai 500 CV, Balance Of Performance permettendo. Le sospensioni sono a doppio quadrilatero sia all’anteriore che al posteriore, ed il V8 è abbinato ad un cambio sequenziale a 6 marce.
“La BMW M8 GTE è la nostra nuova portabandiera nel mondo GT, e lotterà testa a testa con le velocissime avversarie della sua categoria” – ha detto Jens Marquardt, direttore di BMW Motorsport – “Per noi, la presentazione della macchina con la livrea ufficiale all’IAA era un passo importante lungo la strada del nostro debutto in pista, che avverrà in occasione della 24 Ore di Daytona del 2018. Il FIA WEC e l’IMSA sono ambienti estremamente competitivi per la nostra auto, ma siamo fiduciosi. Con la M8 GTE stiamo portando un nuovo livello di tecnologia nel settore GT pur rimanendo legati alla nostra tradizione a Le Mans. Non vediamo l’ora di vedere la nostra macchina in pista a lottare per delle vittorie, e già abbiamo programmato dei primi sviluppi“.
Perché insomma, un ritorno in grande stile a Le Mans come quello messo a segno da Ford nel 2016 non dispiacerebbe di certo alla Casa bavarese…