Dopo il pauroso incidente che lo ha visto coinvolto all’8° giro di Gara 1 dell’E-Prix di Roma, ai nostri microfoni Sam Bird ha espresso il suo – laconico – pensiero riguardo al circuito cittadino dell’EUR utilizzato dalla Formula E. Dalla sua parte si schiera Buemi, mentre Antonio Felix da Costa esprime un diverso punto di vista.
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Un incidente multiplo tra 8 vetture ha generato terrore tra chi assisteva a Gara 1 dell’E-Prix di Roma; a scatenarlo la Jaguar di Sam Bird, fuori controllo in percorrenza di Curva 6 e violentemente a muro prima di essere travolta da diverse vetture che sopraggiungevano. A farne le spese peggiori sono stati proprio l’inglese, Mortara, Buemi e Da Costa, coinvolti – con dinamiche differenti – in quello che in gergo può essere definito un “Big One“. Di seguito le dichiarazioni dei malcapitati protagonisti, fortunatamente tutti fisicamente okay dopo i rispettivi – e violenti – impatti.
Fuori Traiettoria: Ciao Sam, innanzitutto come stai dopo l’incidente?
Sam Bird: Bene, grazie.
FT: Cos’è successo dal tuo punto di vista all’8° giro?
SB: Ho avuto un piccolo sovrasterzo che mi ha portato a passare sopra un tombino, che mi ha lanciato in aria e a quel punto non potevo fare più nulla.
FT: Pensi che quel tratto del tracciato andrebbe modificato?
SB: Sì.
FT: In quali modi pensi che debba subire modifiche?
SB: Dovrebbe essere modificato per renderlo più piatto, più morbido; dovrebbe essere levigato in modo che la gente non possa avere più incidenti assurdi come questo.
FT: Pensi che la tua macchina possa essere riparata in tempo per Gara-2 di domani?
SB: Verrà preparata direttamente una nuova macchina.
Un – chiaramente – provato Sam Bird ha dunque lasciato trapelare la sua frustrazione per un fondo stradale che, dal suo punto di vista, non è idoneo ad essere calcato da vetture di questo tipo. A pensarla in maniera molto simile è anche Sebastien Buemi, uno dei piloti che per primo è giunto sulla macchina dell’inglese e che, pizzicandola col lato sinistro, ha rischiato di ribaltarsi verso destra colpendo violentemente il muro di cemento.
Fuori Traiettoria: Ciao Sebastien. Innanzitutto stai bene dopo il botto?
Sebastien Buemi: Sì, sto bene.
FT: Pensi che dovrebbero esserci più postazioni dei commissari e/o bandiere gialle in quella zona di pista per segnalare eventuali incidenti?
SB: Non penso, ma in realtà il circuito dovrebbe essere cambiato in qualche modo in quel punto; la visibiltà e l’asfalto non sono buoni per macchine di questo tipo
FT: La tua macchina sarà pronta per domani?
SB: Sì, sarà pronta per Gara-2.
È invece di un altro parere Antonio Felix Da Costa, il terzo a giungere nella zona in cui era ferma la Jaguar incidentata di Sam Bird. Il pensiero del portoghese riguardo all’incidente avvenuto durante il primo round della Formula E a Roma si discosta da quello dei colleghi, esprimendo un punto di vista differente:
Fuori Traiettoria: Ciao Antonio. Come stai dopo il crash che ti ha visto coinvolto?
AFDC: Tutto bene, grazie.
FT: Dal tuo punto di vista cosa è accaduto in Curva 6?
AFDC: Buemi ed io siamo stati i primi piloti ad arrivare sul luogo dell’incidente, e ci siamo trovati una macchina ferma nel punto più veloce del tracciato, che tra l’altro è anche cieco. Quindi non avevamo davvero nessuna possibilità per evitare il crash, non potevamo andare da nessuna parte. Sono solo contento che tutti stiamo bene.
FT: Credi che quel tratto di pista debba essere modificato in qualche modo?
AFDC: No. È parte delle corse, e sappiamo che le corse hanno la loro parte di rischio. E sono pronto a mettermi il caso domattina per correre nuovamente.
FT: Quindi la tua macchina sarà pronta per la gara di domani?
AFDC: Non lo so ancora, dobbiamo aspettare per avere la conferma.