La Formula E torna in pista dopo il weekend di Montecarlo con le due gare di Jakarta. La prima delle due ha visto Pascal Wehrlein tornare alla vittoria davanti a Dennis e Günther. I due piloti della Jaguar si sono investiti nel finale mentre occupavano l’ottava e la nona posizione.
Le qualifiche di Gara 1 hanno visto Günther e Maserati conquistare la loro prima pole nella categoria. Il tedesco ha battuto in finale Jake Dennis con un tempo di 1:08.141, ben 3 decimi più veloce del rivale. Terzo e quarto posto per i due piloti sconfitti in finale: Wehrlein e Vergne. Indietro sia David Beckmann, che sostituisce Lotterer per tutto il weekend per permettere al tedesco di preparare al meglio la 24 Ore di Le Mans, che Roberto Merhi, sostituito di Oliver Rowland dopo che quest’ultimo ha rescisso il contratto con il team Mahindra. Nella tabella sottostante la griglia di partenza della Formula E per Gara 1 di Jakarta. Gara che ha visto l’utilizzo di un Attack Mode potenziato, passato da 4 a 8 minuti con tre possibili modalità di utilizzo: 6+2 minuti, 4+4 o 2+6.
Posizione | Pilota | Squadra |
P1 | Maximilian Günther | Maserati MSG Racing |
P2 | Jake Dennis | Avalanche Andretti |
P3 | Pascal Wehrlein | TAG Heuer Porsche |
P4 | Jean-Eric Vergne | DS Penske |
P5 | Stoffel Vandoorne | DS Penske |
P6 | Edoardo Mortara | Maserati MSG Racing |
P7 | Robin Frijns | ABT Cupra |
P8 | René Rast | NEOM McLaren |
P9 | Nico Müller | ABT Cupra |
P10 | Nick Cassidy | Envision Racing |
P11 | Mitch Evans | Jaguar TCS Racing |
P12 | Sacha Fenestraz | Nissan |
P13 | Sébastien Buemi | Envision Racing |
P14 | Dan Ticktum | Nio 333 Racing |
P15 | Antonio Felix Da Costa | TAG Heuer Porsche |
P16 | Sam Bird | Jaguar TCS Racing |
P17 | Norman Nato | Nissan |
P18 | Sergio Sette Camara | Nio 333 Racing |
P19 | David Beckmann | Avalanche Andretti |
P20 | Jake Hughes | NEOM McLaren |
P21 | Lucas Di Grassi | Mahindra Racing |
P22 | Roberto Merhi | Mahindra Racing |
Le vetture hanno preparato le gomme per la partenza con il classico burnout su una pista calda: 39 gradi sull’asfalto del circuito di Jakarta. La partenza ha visto Günther riuscire a mantenere la prima posizione davanti a Pascal Wehrlein e Stoffel Vandoorne, entrambi abili nello scavalcare Jake Dennis. Buona partenza anche Cassidy, che è passato da decimo a ottavo, al contrario del compagno di squadra Buemi, che con una partenza disastrosa è scivolato dalla tredicesima alla ventunesima posizione. Lo svizzero, nel tentativo di recuperare posizioni, è venuto al contatto con Beckmann e ha rimendiato una foratura che lo ha costretto ad effettuare una sosta per sostituire la copertura danneggiata. Conseguenze anche per il tedesco dell’Andretti Beckmann che ha danneggiato l’ala anteriore. Per sua fortuna il basso carico aerodinamico delle Formula E gli ha permesso di proseguire senza perdere troppo tempo. Tra i piloti di testa anche Rast è stato autore di una brutta partenza che lo ha fatto scivolare dall’ottava all’undicesima posizione.
Già al terzo giro hanno iniziato a definirsi le strategie per l’utilizzo dell’Attack Mode: poiché la gestione dell’energia impediva ai piloti di sfruttare al massimo tutto il vantaggio della potenza aggiuntiva, quasi tutte le squadre hanno deciso di liberarsi dell’Attack Mode nei primi giri. Strategia diversa per McLaren e Jaguar. I due piloti del team di Woking hanno aspettato fino al 14° giro prima di usare il loro primo Attack Mode mentre Evans e Bird hanno aspettato addirittura fino al 22° e 26° passaggio. I primi piloti ad usare la potenza aggiuntiva sono stati quelli che occupavano le ultime posizioni.
Nel corso del quarto giro Wehrlein ha superato il connazionale Günther in curva 1 e ha conquistato la testa della corsa. Il pilota della Maserati ha riassaporato il gusto della prima posizione al quinto giro, quando Wehrlein è andato a prendere il suo Attack Mode da 2 minuti. Il momento è durato solo un giro perché al sesto giro anche il tedesco della Maserati ha compiuto la stessa manovra del pilota Porsche con un attacco da 6 minuti. In questa danza si è inserito anche Vandoorne che, quando Wehrlein è andato a prendere il suo Attack Mode da 6 minuti, si è inserito tra i due tedeschi. Alla fine di questo valzer Wehrlein è riuscito a riprendersi la prima posizione davanti a Günther nel corso del dodicesimo giro.
Nel corso del 17° giro Dennis ha conquistato la terza posizione ai danni di Vandoorne con un bel sorpasso in curva 1 per poi risalire fino al secondo posto tre giri dopo superando Günther. Sempre nel corso del 20° giro Cassidy ha provato a replicare le gesta del pilota di Andretti, ma senza successo. Il neozelandese ha provato a superare Vergne in curva 1, il francese però ha chiuso in modo molto aggressivo e i due sono andati al contatto. Cassidy non è finito in testacoda solo grazie a un brillante controsterzo. Qualche giro dopo, nel corso del 22° e 26° giro, le due Jaguar hanno finalmente usato il loro primo Attack Mode da 6 minuti dopo essere risalite in Top10 dall’undicesima e sedicesima posizione di partenza.
Nel 24° giro un Dennis insaziabile ha provato ad attaccare anche la prima posizione di Pascal Wehrlein, ma questa volta non ha avuto successo e anzi, ha rischiato pure di essere sorpassato da Günther, il quale si era buttato all’esterno di curva 2 dopo aver visto la traiettoria molto interna usata da Dennis durante il suo attacco. L’inglese della Andretti è riuscito però a difendersi nella staccata di curva 3 e mantenere la seconda piazza. Questa lotta a tre ha fatto riavvicinare tutto il gruppo dei primi 6, con Wehrlein, Dennis e Günther a precedere Vandoorne, Vergne e Cassidy. Il neozelandese è però scalato in settima posizione nel corso del 25° giro quanto è andato a prendere l’Attack Mode e non è riuscito a recuperare la posizione nei confronti di Edoardo Mortara.
Nel finale è iniziato il suicidio sportivo di Rast e soprattutto della Jaguar. Il pilota di Woking si è limitato a uscire dalla zona punti con un testacoda solitario passando dall’ottavo all’undicesimo posto mentre peggio, molto peggio, hanno fatto i due piloti Jaguar. Nel corso del 34° giro infatti, a soli due passaggi dalla bandiera a scacchi, Bird ha tamponato il compagno di squadra Evans costringendolo al ritiro mentre i due occupavano l’ottava e la nona posizione. Da Costa ringrazia e infila entrambi. Bird, nel tentativo di rimediare a questo disastro ha provato ad attaccare Da Costa nel corso dell’ultimo giro, ma nel tentare l’incrocio di traiettoria è stato tamponato dallo stesso Rast che si era girato qualche giro prima e che lo ha costretto al ritiro. Dopo la gara Fenestraz è stato arretrato dalla sedicesima alla diciannovesima posizione per aver usato troppa energia.
La classifica finale ha così visto Wehrlein trionfare davanti a Dennis e Günther. Buon risultato anche per le due DS Penske di Vandoorne e Vergne in quarta e quinta posizione davanti alla Maserati di Mortara e alla Envision di Cassidy. Hanno chiuso a punti anche Da Costa, Frijns e Hughes. Grazie a questa vittoria Wehrlein ha accorciato il distacco in classifica piloti portandosi a sole due lunghezze da Cassidy: 126 punti per il tedesco contro i 128 del neozelandese. Dennis consolida la terza posizione in campionato con il terzo podio consecutivo. Nella classifica a squadre Porsche ha superato Envision raggiungendo quota 198 punti contro i 187 dei rivali. Jaguar rimane terza nonostante i suoi due piloti continuino ad investirsi tra loro.