Il Festival of Speed di Goodwood è tornato e, come ogni anno, ha ricominciato a far inumidire i sogni di qualsiasi appassionato di auto. Tra sensazionali auto d’epoca, hypercar da capogiro e vere e proprie icone del mondo dei motori, c’è anche spazio per mezzi dall’esuberanza esagerata. Guardare il nuovo Ford Raptor T1+ per credere.
Che la Dakar non sia una gara adatta per automobili tradizionali è cosa nota a tutti. Percorrere migliaia e migliaia di km nel deserto, a velocità folli e a volte senza neppure avere a disposizione l’assistenza meccanica da parte del team al termine di un’estenuante Prova Speciale, è un’impresa per la quale occorrono vetture appositamente progettate, preparate, affinate.
Quando Ford Performance ha fatto dunque sapere che in occasione del FOS di Goodwood 2024 avrebbe tolto i veli alla versione del Raptor destinata a prendere parte alla prossima edizione del Rally Dakar, nessuno – ripeto, nessuno – si sarebbe aspettato di trovarsi di fronte a una vettura timida, poco appariscente e per nulla aggressiva. Ford ha per caso deluso le aspettative? Ma neanche per sogno.
Sviluppata in collaborazione con M-Sport, la versione T1+ del Raptor è probabilmente uno dei mezzi da corsa più arroganti che siano stati svelati in tempi recenti. Destinata a essere maltrattata tra le dune e gli sterrati dell’Arabia Saudita da piloti del calibro di Nani Roma e Carlos Sainz Sr., la brutale creazione corsaiola dell’Ovale Blu promette di dare tanto spettacolo e di fare ancora più casino. “El Matador”, reduce dalla vittoria nell’edizione 2024 del rally raid più famoso del mondo al volante della elettrica Audi RS Q e-tron, dovrà a tale proposito riaccordare il proprio orecchio al suono di un’altra sinfonia: a spingere il Ford Raptor T1+ provvederà infatti un poderoso V8 aspirato da 5.000 cc di cilindrata, sviluppato sulla base del motore Coyote che trova spazio – nelle sue diverse declinazioni – a bordo delle Mustang. Quelle vere eh, non i SUV elettrici.
A rendere ancora più performante la nuova Ford Raptor T1+ provvederanno sospensioni anteriori e posteriori a doppio quadrilatero sviluppate in collaborazione con Fox che, per fare fronte a un’escursione massima delle gomme di 350 mm, ha anche provveduto a fornire ammortizzatori regolabili per ogni ruota al fine da garantire maggiore maneggevolezza e superiore durata. All’interno degli infiniti pneumatici da 37” trovano posto cerchi in alluminio da 17”, destinati a contenere dischi autoventilati Alcon da 355 mm di diametro abbinati a pinze monoblocco a sei pistoncini. Dal punto di vista telaistico il Ford Raptor T1+ è caratterizzato da uno Space Frame in acciaio T45 e da pannelli della carrozzeria in fibra di carbonio, mentre sul fronte delle dimensioni spiccano i 2.010 kg di peso minimo, la larghezza di 2.300 mm e un angolo di attacco di oltre 70°.
“Affrontare una gara impegnativa come la Dakar è un compito che tutti noi in Ford Performance abbiamo subito capito essere arduo, ma non ci siamo mai tirati indietro di fronte a una sfida” – ha commentato Mark Rushbrook, Global Director di Ford Performance Motorsports – “Per affrontare questa impresa abbiamo unito le forze con due partner d’eccellenza, M-Sport e Red Bull, e questo credo la dica lunga sulla serietà con cui stiamo affrontando l’impegno”. “Questa è una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita” – ha aggiunto Matt Wilson, Direttore di M-Sport e Team Manager della squadra che si occuperà del progetto Dakar – “Abbiamo già completato 10.000 km di test nelle più difficili condizioni che potessimo trovare, e non vediamo l’ora di vedere l’auto all’opera sui campi di gara a partire dal Baja Hungary del mese prossimo”.
“Mi fido al 100% di M-Sport e Ford Performance. Io mi fido di loro e loro si fidano di me” – ha infine aggiunto Carlos Sainz Sr., padre del Carlos Sainz Jr. che scorrazza sulla SF-24 un weekend sì e l’altro pure – “Rispetto a quando ho corso per la prima volta con Ford, nel 1987 su una Sierra Cosworth, ho diversi capelli bianchi in più, ma la mia voglia di vincere è la stessa di allora”. Riuscirà il madrileno a entrare ulteriormente nella leggenda della Dakar centrando il quinto successo assoluto con altrettanti costruttori? Non ci resta che attendere gennaio 2025 per scoprirlo.