E quattro. Dopo Williams, Sauber e Renault oggi è toccato alla Force India mostrare le forme della monoposto 2017, presentata come gli avversari francesi nel corso di una conferenza in streaming da Silverstone. Sotto gli occhi del patron V.J. Mallya, Sergio Perez ed Esteban Ocon hanno tolto i veli all’ultima creazione del team, la VJM10.
Un’auto che, innanzitutto, ha una livrea leggermente diversa rispetto a quelle delle ultime stagioni. E’ diminuito il nero, che ormai fascia solamente la zona inferiore della monoposto e le ali – con quella posteriore che fa sfoggio del nuovo sponsor Johnnie Walker -, mentre sono quasi scomparsi l’arancione ed il verde che servivano a richiamare la colorazione della bandiera indiana. A farla da padrone, sulla VJM10, è l’argento, che copre infatti quasi tutta la carrozzeria. Una carrozzeria che, facendo sempre i conti con un’illuminazione volutamente discutibile, sembra fornire alcuni elementi di riflessione interessanti così come accaduto per la Renault.
Partendo come sempre dall’ala anteriore, anche la VJM10 presenta il classico disegno “a delta” imposto dal nuovo regolamento. Come accaduto per la R.S. 17, il mainplane dell’ala presenta due piccole “arricciature” – una proprio sull’endplate e un’altra qualche cm più all’interno – con i tre upper flap che come già visto su tutte le monoposto finora presentate sono orientati verso l’esterno della vettura. A differenza della C36 e della R.S. 17 c’è poi un solo elemento verticale che si alza partendo dal mainplane dell’ala, mentre sulla VJM10 sono due i profili alari orizzontali contenuti tra il suddetto elemento verticale e l’endplate. Tutti, ovviamente, rigorosamente rivolti verso l’esterno per cercare di far passare i flussi d’aria il più esternamente possibile agli pneumatici anteriori. Andando poi sul musetto vero e proprio, la VJM10 presenta una soluzione innovativa rispetto a quanto visto finora: la protuberanza è decisamente più pronunciata rispetto a quelle delle sue avversarie già svelate, e il tutto è fatto per andare a creare dei canali ai lati del suddetto “beccuccio” in cui far scorrere l’aria, a beneficio molto probabilmente della canalizzazione del flusso d’aria verso le pance ed il diffusore e dell’efficienza dell’S-Duct, la cui presenza può essere ipotizzata anche vedendo quella strana “gobba” che la VJM10 mostra all’altezza delle sospensioni. La soluzione è molto simile a quella che la VJM09 già presentava con il musetto “bucato”, solo forse un po’…estremizzata. Il braccio dello sterzo si trova poi all’altezza dei braccetti superiori della sospensione anteriore: è una soluzione che stanno adottando praticamente tutti in questo 2017, il che potrebbe far pensare che non pochi si siano dotati nel corso dell’inverno di un sistema di sospensioni piuttosto sofisticato…
All’altezza delle sospensioni si notano poi due deviatori di flusso dalle dimensioni piuttosto importanti, che presentano numerose aperture lungo tutto il bordo laterale, prima che l’attenzione venga attirata dagli enormi bargeboard – un altro leitmotiv di questo inizio di 2017 -, che sulla VJM10 si estendono parecchio sia in lunghezza che in altezza e sui quali sembra di poter intravedere delle piccole appendici in carbonio la cui funzione sarà di ripulire ulteriormente i flussi d’aria indirizzati verso la zona posteriore della vettura. La parte iniziale del fondo piatto non sembra essere particolarmente elaborata, mentre la nuova Force India si distingue rispetto alle sue concorrenti per il fatto che il deviatore di flusso a ponte non sia attaccato direttamente al fondo piatto ma sia collegato “a mezz’aria” sulle pance dell’auto, con il profilo superiore dello stesso deviatore che accompagna l’andamento della carrozzeria fino all’altezza degli specchietti retrovisori. Nonostante la scarsa illuminazione è poi possibile intravedere, nella zona posteriore del fondo piatto, come all’altezza del restringimento delle pance siano state posizionate delle piccole paratie verticali per ripulire i flussi ed indirizzarli nuovamente verso il diffusore posteriore a tutto vantaggio dell’efficienza aerodinamica.
Anche la VJM10 presenta sul cofano motore la famosa “pinna”, che ha qui una forma decisamente più squadrata rispetto a quanto visto sulle sue dirette avversarie. Ovviamente, l’ala posteriore è inclinata ed anche qui le paratie laterali sono svasate e presentano un incavo a V nella parte superiore. Presenti poi, come sulla R.S. 17, numerose aperture sia sul bordo d’ingresso superiore sia nel bordo d’uscita inferiore dell’ala, che nel suo profilo principale – collegato alla vettura da un braccio in carbonio dall’andamento curvilineo – mette in mostra un andamento concavo, con la parte destinata a stallare che ha un incavo a V meno pronunciato rispetto a quello di Williams, Sauber e Renault. Anche sulla VJM10, che sarà nuovamente equipaggiata in questo 2017 con la PU Mercedes, l’air scope è stato suddiviso in 3 parti, con l’intento di favorire una canalizzazione migliore dell’aria destinata al motore ed al raffreddamento dell’ERS. Assenti, almeno in questa prima fase, fessure d’areazione sul cofano motore che invece avevamo visto sulla R.S. 17. Renault che forse ha dunque delle necessità di raffreddamento maggiori rispetto a Mercedes, il cui propulsore oltre ad essere presumibilmente parecchio potente pare anche avere una buonissima disposizione degli elementi interni e delle masse radianti, visto come sia Williams che Force India riescono a chiudere in maniera lineare le pance per ottenere un’ottima rastremazione nella zona della Coca-Cola.
E’ quindi l’ala anteriore la parte della Force India che desta il maggiore interesse. Per il resto, come la Williams si tratta di un adattamento alle nuove regole 2017 eseguito in maniera diligente. Ma vista la presenza di numerose appendici sulla R.S. 17, è lecito pensare che più di qualcosa sia destinato a cambiare tra questa prima versione e la vettura che vedremo in pista nel corso della stagione. Anche perché in Force India hanno un 4° posto nel Mondiale Costruttori da difendere. E non credo che siano disposti a cederlo così facilmente.