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Clamoroso in Ferrari: in Cina le SF90 correrano con V10 aspirati. Binotto: “Non temiamo la squalifica”





Potrebbe essere un GP destinato a lasciare parecchi strascichi in Casa Ferrari, quello andato in scena ieri sull’asfalto di Sakhir. I problemi accusati da Charles Leclerc nel corso della gara, con la SF90 costretta a rallentare il proprio passo a causa di noie occorse alla sua sofisticatissima Power Unit, hanno indotto gli uomini della Casa di Maranello a prendere una clamorosa decisione che potrebbe essere attuata già a partire dal prossimo appuntamento del Mondiale F1, quel GP della Cina che si terrà tra appena due settimane.

© Scuderia Ferrari
© Scuderia Ferrari

“Charles ha disputato un weekend fantastico, che si sarebbe dovuto concludere in un modo ben diverso – ha dichiarato Mattia Binotto, Team Principal del Cavallino Rampante – “Siamo estremamente dispiaciuti per il problema occorso sulla sua PU, sulla quale eravamo convinti che ci fosse un guasto relativo alla parte elettrica che si è però poi rivelato un problema ad un cilindro: questa confusione sul da farsi, sul come agire durante il GP, su come reagire a gara in corso per noi è insostenibile, non ha ragion d’essere in una competizione come la F1“. “Dovremmo sempre poter essere in grado di aiutare i nostri piloti dal muretto – ha continuato Binotto – “Ma con questi propulsori è impossibile: abbiamo troppi dati, troppi dettagli, troppi elementi da tenere in considerazione ed alla fine non riusciamo mai a capire come agire. Le cose devono cambiare, e devono cambiare il prima possibile“.

Un “prima possibile” che, come già anticipato in apertura di articolo, rischia di trasformarsi inesorabilmente in un “a partire dal prossimo GP”. “In Cina molto probabilmente le SF90 si presenteranno con dei propulsori totalmente diversi” – ha proseguito il Team Principal della scuderia di Maranello – V10, aspirati, privi di qualsiasi parte elettrica: abbiamo trovato un cavillo regolamentare che ci permette di aggirare l’obbligo di utilizzare la motorizzazione attualmente in uso nel Mondiale di F1, e siamo fiduciosi del fatto che il nostro propulsore termico possa essere decisamente più efficace di quello attualmente in uso”.

© Scuderia Ferrari
© Scuderia Ferrari

La palla, ovviamente, passerà ora tra le mani della Federazione, chiamata a pronunciarsi in tutta fretta sulla legittimità o meno della scelta della Ferrari. La disposizione regolamentare a cui gli uomini in Rosso si sarebbero appellati, in particolare, parrebbe essere la 19.04.1., nella parte in cui sancisce che di fronte a problematiche relative ad affidabilità e sicurezza nella gestione di monoposto e piloti le singole scuderie possono essere autorizzate ad adottare delle motorizzazioni differenti in deroga all’obbligo dei V6 turbo ibridi che vediamo sulle monoposto attuali. “Dovremo valutare attentamente la questione” – ha dichiarato in risposta il Delegato Tecnico FIA (ed ex uomo Mercedes) April O’Fish“Sulla carta la scelta del Cavallino Rampante appare condivisibile, resta da capire solamente se vi siate accorti o meno del fatto che questo sia un pesce d’aprile!“. 





Tags : f1formula 1gp bahrainscuderia ferrari
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow