E’ l’epoca del downsizing, ce lo ripetono in tanti da tempo ormai. E’ tempo di diminuire le cilindrate, perché i motori “monstre” appartengono ad un’altra era. E’ l’epoca della sovralimentazione, ce lo ribadiscono parecchi da mesi ormai. E’ tempo di aumentare il numero di turbine per far fronte alla diminuzione dei cilindri pur mantenendo invariate le potenze. E’ l’epoca dell’ibrido e dell’elettrico, ce lo urlano tutti da anni ormai. E’ l’epoca delle auto a basse emissioni, poco importa se poi durante il blocco del traffico nelle grandi città le polveri sottili addirittura aumentino per via del maggiore utilizzo dei vecchi impianti di riscaldamento delle case. Si dicono molte cose, in questi ultimi tempi. E le ascoltano tutti. O meglio, quasi tutti. Perché qualcuno, chiuso nelle proprie officine, è talmente frastornato dal ruggito dei propri motori termici aspirati che i discorsi su cilindrate ridotte, turbine e batterie al litio proprio non riesce a sentirli.
Quel qualcuno, nel caso specifico odierno, è la Ferrari, quella Casa modenese che da 70 anni plasma sogni sottoforma di automobili. E, per celebrare degnamente i suoi 70 anni di vita, a Maranello hanno deciso di farsi un regalo. Anzi, di farci un regalo, perché qualunque appassionato oggi ha strabuzzato gli occhi nel vedere lei, la nuova Ferrari 812 Superfast, l’ultima creazione griffata dal Cavallino Rampante.
Una creazione che ha un difficile compito: raccogliere l’eredità di due mostri assoluti come la F12 Berlinetta e la F12 TDF, globalmente considerate come due delle migliori supercar che la Storia dell’auto abbia mai visto. Per farlo, in Ferrari hanno deciso di puntare in alto, decisamente in alto. La nuova 812 Superfast, infatti, nasce come la più veloce e prestazionale Ferrari stradale mai prodotta. Merito questo di un V12 aspirato da 6.500 cc, in grado di erogare 800 CV di potenza a 8.500 rpm ed una coppia massima di 718 NM a 7.000 rpm, con l’80% della stessa che è però a disposizione dei piloti già a partire da 3.500 rpm. Sono cifre da capogiro, più elevate sia di quelle della F12 che della F12 TDF, a fronte di un peso rimasto invariato (1525 kg a secco) e di dimensioni leggermente superiori (la 812 è infatti lunga 4.657 mm, larga 1.971 mm ed alta 1.276 mm). Sul nuovo V12, inoltre, per la prima volta verrà utilizzato un sistema ad iniezione diretta a 350 bar, assieme ai condotti di aspirazione a geometria variabile che si rifanno a quelli utilizzati in F1 ai tempi dei motori aspirati. Tutto ciò si traduce in prestazioni letteralmente da urlo: lo 0-100 km/h viene bruciato in appena 2″9, e la velocità massima dichiarata sulla scheda tecnica è un vagamente inquietante “> 340 km/h”.
Ma le Ferrari non sono assolutamente delle macchine da “sparate” sul rettilineo, è ovvio, e la distribuzione dei pesi praticamente perfetta (47% – 53%) lo dimostra. La 812 Superfast sarà poi la prima vettura made in Maranello ad essere equipaggiata con l’EPS (Electric Power Steering), un servosterzo elettrico affinato che renderà la 812 ancora più precisa e maneggevole di quanto già non fossero le F12 Berlinetta e TDF. In più sarà presente la versione 5.0 del Side Slip Control ed il Passo Corto Virtuale 2.0, già sperimentato sulla TDF. A corredo di ciò, come sempre, un cambio automatico doppia frizione che promette cambiate fulminee e rapide come – se non di più – le trasmissioni attualmente in uso da Maranello.
Stilisticamente, a livello esteriore la nuova 812 Superfast dichiara sin da subito la sua vocazione da fastback, con una linea che in coda dovrebbe richiamare – secondo le intenzioni Ferrari – la 365 GTB4 del 1969. La venatura sulla fiancata con funzione aerodinamica che abbiamo apprezzato sulle F12 è qui riproposta in chiave ancora più accentuata, riuscendo a garantire ulteriore aggressività a delle linee tese, quasi pronte a prendere vita. Dal punto di vista frontale si apprezza soprattutto il nuovo proiettore Full-LED integrato nel disegno della presa d’aria del cofano motore, con un effetto che va quasi ad avvolgere tutto il passaruota anteriore. Al posteriore si notano invece i gruppi ottici – organizzati in due gruppi di fanali tondi – che completano un disegno basato su linee orizzontali che permette, dando la sensazione di allargare la carreggiata, di ridurre otticamente l’altezza dello spoiler e della cabina. In più si nota un inedito by-pass aerodinamico incastonato nel paraurti posteriore per generare ancora più carico, con ai fianchi i quattro enormi tubi di scarico sdoppiati. La 812 Superfast, che verrà presentata ufficialmente in occasione dell’87° Salone di Ginevra, sarà proposta al debutto nel colore Rosso Settanta Anni, colorazione creata appositamente per celebrare l’anniversario dell’azienda. Rivisti infine anche gli interni, con una particolare attenzione all’infotainment per ottenere una migliore intefaccia uomo-macchina e con una ricerca del giusto equilibrio tra la sportività e l’eleganza per quanto riguarda il design – ancora una volta basato su linee orizzontali – ed i materiali.
Il costo? Sicuramente altissimo, ma ancora segreto. Il sound del nuovo V12? Sicuramente bellissimo, ma ancora segreto. Eppure per sognare, per il momento, è decisamente sufficiente questo.