Questo finesettimana, nel vecchio aeroporto militare di Tempelhof, andrà in scena il doppio Berlin E-Prix, ultima tappa del campionato 2020/2021 di Formula E, che assegnerà il primo titolo valido come mondiale della storia della categoria.
Dopo sette mesi, sette città diverse e quindici gare, finalmente domenica 15 agosto sapremo il nome del vincitore della Season 7 del campionato di Formula E, il primo ad assegnare il titolo di campione del mondo. Tra noi e questa rivelazione, tuttavia, ci sono ancora due gare, i due appuntamenti del Berlin E-Prix. Come lo scorso anno infatti, l’ex aeroporto militare di Tempelhof, inattivo dal 2008, sarà teatro del rush finale del campionato, nell’unica città sempre presente nel calendario da quando esiste la Formula E. E, proprio come lo scorso anno, è stato deciso di sfruttare al meglio i grandi spazi che un aeroporto inutilizzato può offrire per poter usare due diverse configurazioni del circuito. O meglio, per usare una sola configurazione, ma da percorrere nei due sensi opposti sabato e domenica.
Esattamente, avete capito bene. Visto che l’esperimento dello scorso anno, quando si corsero sei gare in otto giorni in tre circuiti diversi, dev’essere piaciuto, gli organizzatori hanno deciso di usare la stessa formula. Pertanto, il circuito, che sarà sempre lungo 2,355 km, andrà percorso al sabato in senso antiorario e alla domenica in senso orario, ma in entrambi i casi ci saranno cinque curve a destra e cinque a sinistra. Per quanto riguarda i record della pista, per il tracciato “tradizionale”, il Berlin, che verrà usato sabato, il record della pista in qualifica è stato ottenuto da Jean Eric Vergne, che con la sua DS Techeetah fermò il cronometro in 1:06.107, mentre in gara il record appartiene alla Jaguar di Mitch Evans, che girò in 1:08.350; sul circuito di domenica, il Nilreb invece, il record assoluto in qualifica è di Antonio Felix Da Costa e della DS, in 1:06.442, mentre in gara il più veloce è stato Stoffel Vandoorne con la sua Mercedes in 1:08.365. L’Attack Mode sarà posizionato alla stessa curva, che ovviamente cambierà numero a seconda del giorno: si tratta della 6 al sabato e della 5 alla domenica. Ricordiamo, infine, che come sempre la gara sarà articolata sulla durata di 45 minuti più un giro. Per quanto riguarda l’albo d’oro, in dodici gare ci sono stati ben dieci vincitori diversi: due vittorie infatti per Buemi e Da Costa, ma hanno stappato lo champagne in terra tedesca anche D’Ambrosio, Rosenqvist, Abt, Di Grassi, Guenther, Vergne, Rowland e Vandoorne. Infine, ci piace ricordare che qui Jarno Trulli, nel 2015, ottenne la sua ultima pole position della carriera, nonché l’unica nella categoria.
Passiamo ora alla parte importante, ossia l’analisi del campionato. Al Berlin E-Prix, con ancora sessanta punti a disposizione, arrivano ben diciotto piloti ancora matematicamente in lizza per il titolo. Questi sono: De Vries (95), Frijns (89), Bird (81), Da Costa (80), Lynn (78), Cassidy (76), Evans (75), Mortara (74), Rast (72), Wehrlein (71), Vergne (68), Vandoorne (63), Di Grassi (62), Guenther (62), Rowland (59), Lotterer (45) e Sims (44). Tra questi, il favorito per motivi puramente numerici è sicuramente De Vries, ma i sei punti di vantaggio su Frijns sono troppo pochi per poter sperare in una qualche gestione. Il pilota della Mercedes, comunque, potrebbe in teoria vincere il titolo già sabato, ma dovrebbe guadagnare ventiquattro punti sul connazionale (il che vuol dire vincere e, se possibile, fare anche pole e giro veloce), sedici su Bird, diciassette su Da Costa e così via. Tra le variabili che possono influenzare il campionato, è doveroso ricordare che sia Mortara che Rowland tra questi sono gli unici i cui compagni di squadra (Nato e Buemi) sono matematicamente fuori dalla lotta per il titolo, e pertanto potrebbero avere un supporto extra dal team. Team che, a proposito, anche loro sono in lotta: con novantasei punti ancora in palio, sono dieci su dodici le squadre che ancora potrebbero vincere: Virgin (165), Mercedes (158), Jaguar (156), DS Techeetah (148), BMW (143), Audi (134), Mahindra 122, Porsche (116), Venturi (91) e Nissan (79). Sicuramente, tutti proveranno a fare del loro meglio, soprattutto Audi e BMW, in parte perché giocano in casa (la BMW è anche title sponsor dell’evento), ma anche perché queste saranno le loro ultime due gare nella categoria, e quindi è auspicabile che chiuderanno in bellezza. Infine, è bene ricordare che molta importanza avranno le qualifiche: con un sistema a gironi che premia gli ultimi in classifica, fondamentale sarà trovarsi nel posto giusto al momento giusto, soprattutto in caso di condizioni meteo variabili, che potrebbero affossare definitivamente i primi e far riemergere gli outsider. E quindi, non ci resta che guardare le due gare di questo weekend per vedere chi potrà fregiarsi della corona iridata.
Orari
Come sempre, le due gare saranno visibili sulle reti Mediaset e Sky.
-
Venerdì 13 agosto
FP1: 17.00-17.45 (Sportmediaset.com, Formula E Website)
-
Sabato 14 agosto
FP2: 08.00-08.30 (Sportmediaset.com, Formula E Website)
Qualifiche: 10.00-11.00 (Sportmediaset.com, Sky Sports Action)
E-Prix: 14.00-15.00 (Canale 20, Sky Sports Collection, differita su Italia 1 alle 01.00)
-
Domenica 15 agosto
FP1: 08.00-08.30 (Sportmediaset.com, Formula E Website)
FP2: 09.30-10.00 (Sportmediaset.com, Formula E Website)
Qualifiche: 11.30-12.30 (Sportmediaset.com, Sky Sports Action)
E-Prix: 15.30-16.30 (Canale 20, Sky Sports Collection, differita su Italia 1 alle 01.00)