Si sono da poco concluse le qualifiche sul tracciato di Hockenheim, teatro della penultima tappa Endurance del Fanatec GT World Challenge, dove la pole position è stata conquistata dall’Audi R8 EVO2 #32.
Sul circuito di Hockenheim è il team WRT composto da Van Der Linde, Weerts e Vanthoor ad ottenere la migliore prestazione combinata. Tutti e tre i piloti hanno ottenuto il miglior crono nel loro stint di qualifica, mettendo in mostra una prestazione assolutamente magistrale sull’asfalto tedesco.
Seconda posizione per la Ferrari 488 GT3 EVO #71 del team Iron Lynx, guidata da Rovera, Rigon e Fuoco, mentre troviamo in terza piazza la prima delle Lamborghini, ossia la Huracan GT3 #63 del team Emil Frey di Bortolotti, Costa e Aitken.
Menzione doverosa per l’Audi #12 del Tresor by Car Collection guidata da Ghiotto (autore di un ottimo crono nel suo stint), Haase e Drudi (sfortunato nel suo miglior giro causa traffico nell’ultimo settore), che partirà in quarta posizione.
Partirà invece 10° l’Audi R8 GT3 EVO2 #46 del team WRT guidata da Vervish, Müller e Rossi.
Bella prestazione da parte di Valentino che, nel suo stint, paga solo 6 decimi dalla pole.
Qualifica amara per la Mercedes AMG GT3 #88 di Marciello, Juncadella e Gounon, in lotta per la classifica generale del campionato, che partirà solo dalla 14° piazza. Non la solita prestazione per i vincitori della 24h di Spa, ma sicuramente intenzionati a risalire la china lungo le 3 ore della gara che scatterà alle ore 15:00.
Qualifica dunque tirata, con ben 30 piloti racchiusi in un secondo, dove il traffico ha giocato una variabile molto importante. Nel corso delle qualifiche ne ha fatto appunto le spese Mattia Drudi che ha vanificato quello che, fino al terzo stint, era un tempo in linea con la pole di Van Der Linde e Antonio Fuoco; l’italiano del team Iron Linx ha trovato la prestazione solo all’ultimo passaggio utile, sfruttando la finestra di performance ideale delle gomme.
Le coperture portate da Pirelli per questo campionato richiedono uno o due giri (in funzione della lunghezza della pista) per raggiungere la temperatura e pressione ottimale e garantiscono 2 o 3 giri al massimo delle loro performance.
Sta dunque all’abilità dei team mandare in pista i propri piloti al momento giusto cosi da garantirgli il giusto spazio dagli altri competitor, sia per scaldare in modo ottimale le coperture, sia per poter fare i propri migliori crono senza traffico.
L’antipasto è stato servito con queste qualifiche estremamente compatte; se queste sono le premesse, si preannuncia una gara Endurance dal sapore di una Sprint, che ovviamente vi invitiamo a seguire nel su YouTube. Mi troverete come sempre al commento tecnico, vi aspetto numerosi!