Nel corso del weekend di Monaco di F2 e F3 accadono diverse cose degne di nota: dalla vittoria di Minì al podio di Fornaroli in F3, dal successo di Vesti al finesettimana disastroso di Arthur Leclerc, che conferma quella che forse è una maledizione di famiglia, fino alla pericolosa azione di Victor Martins, che quasi investe due commissari. Ecco i punti salienti del finesettimana monegasco per le due categorie cadette.
La prima di Minì
La prima notizia degna di nota è che Gabriele Minì ha vinto la Feature Race in Formula 3, conquistando la prima vittoria in carriera nella categoria. Era un risultato atteso già da tempo: avrebbe potuto vincere già nel primo round stagionale, a Sakhir, ma problemi al motore, una penalità e una Safety Car entrata in pista quando forse non ce n’era bisogno, l’hanno privato del successo. A Melbourne, poi, ha sofferto un po’ una macchina forse non al top, e ha chiuso solo terzo nella Feature. Aveva bisogno assolutamente di un risultato pesante per accorciare il divario in classifica da Bortoleto, mattatore dei primi due round, e l’eliminazione del round imolese gli ha anche tolto una grossa possibilità. Ha quindi preso in mano la situazione nel Principato: primo nelle prove libere; primo in qualifica, con una pole perentoria ottenuta rifilando sei decimi di secondo a Beganovic, più veloce dell’altro gruppo di qualifica, e più di otto a Paul Aron, che girava nel suo stesso gruppo; infine, dopo un undicesimo posto nella Sprint del sabato per la griglia invertita, ha dominato la corsa domenicale, non concedendo nulla agli avversari. Beganovic ha cercato fino alla fine di passare il siciliano, ma a Monaco se il pilota davanti non fa errori non si passa. E Minì, di errori, non ne ha fatto neanche uno.
Adesso Minì è secondo in classifica con 46 lunghezze, anche se Bortoleto è ancora lontano a 76. Il brasiliano ha comunque ammortizzato i danni in un weekend non perfetto, chiudendo al sesto e al quinto posto. A Barcellona si accenderà ancora una volta la sfida tra i due che finora si sono dimostrati una categoria sopra rispetto agli altri: Bortoleto nel 2022 ha già vinto in Catalunya, ma di contro nei test svolti qualche settimana fa Minì è stato il più veloce. Si prospetta una battaglia bellissima.
Da segnalare anche il secondo posto conquistato da Fornaroli in gara 1, dietro Pepe Marti, anche se certamente agevolato dalla griglia invertita. L’italiano è stato comunque in palla tutto il weekend, e gli va dato il merito di non aver commesso neanche un errore: avrebbe potuto racimolare qualche punticino anche nella Feature, ma sfortunatamente gli ha stallato il motore in griglia, costringendolo a partire dai box. Fornaroli dopo Monaco si trova ottavo in classifica con 28 lunghezze.
La maledizione dei fratelli Leclerc e il successo di Vesti
Il weekend di Monaco ha confermato che, se esiste davvero una maledizione per Charles Leclerc sul tracciato di Monaco, questa è verosimilmente genetica: Arthur, infatti, ha prima sbattuto delle qualifiche di F2 alla Anthony Noghes in maniera violenta, partendo giocoforza dal fondo; dopodiché, non solo non è riuscito a rimontare, ma nella Feature è stato anche costretto al ritiro per un problema tecnico. Peccato, perché dopo i precedenti round c’erano le premesse per una buona prestazione sul circuito di casa: sarà per l’anno prossimo.
Problemi familiari a parte, la Feature Race di F2 è stata vinta da Frederik Vesti, partito dalla pole, davanti a Pourchaire e Maloney: nella Sprint ha invece trovato la vittoria Iwasa, seguito da Daruvala e Crawford. Pian piano stanno uscendo fuori i veri protagonisti per la lotta al titolo: Bearman ha pagato una qualifica disastrosa, Doohan è andato a muro nella Feature e Martins è stato penalizzato per una sua leggerezza (c’arriviamo tra un attimo). Resta quindi un trio di piloti che lottano per il campionato: Vesti con 89 punti, Pourchaire con 84 e Iwasa con 69. Da segnalare la quarta posizione di Kush Maini, con 49 lunghezze: l’indiano non era certo tra i favoriti, ma va detto che è stato costante, molto più di piloti all’apparenza più veloci di lui. Bravo!
Il rischio di Martins
C’è stato poi un momento abbastanza controverso, che poteva trasformarsi in una tragedia: a metà della Feature Race di F2 Doohan ha prima toccato il muro alle Piscine, danneggiando l’ala anteriore; ha proseguito fino alla salita del Massenet, dove ha perso la macchina e ha sbattuto. Il pilota è quindi uscito dalla macchina illeso, ma questa nel frattempo ha preso fuoco, costringendo i commissari ad entrare subito in pista per spegnere le fiamme. Viene quindi chiamata in causa la Safety Car, ma poco dopo passa di lì Victor Martins, che non rallenta a dovere e quasi prende i commissari. Il francese è stato penalizzato con un Drive Through, chiudendo comunque ottavo.
Certo, forse i commissari avrebbero potuto aspettare che le vetture si ricompattassero prima di entrare in pista, ma è anche vero che la vettura stava bruciando ed era una situazione d’emergenza. Martins doveva assolutamente rallentare, e qui l’errore o è stato suo che non ha visto le segnalazioni, o del suo team che non glielo ha comunicato via radio. La penalità comminatagli la reputiamo assolutamente irrisoria, e forse il pilota della ART meriterebbe addirittura di passare il prossimo weekend a casa.
Ma la colpa non è stata solo di Martins o del team: non si capisce come mai la FIA non metta un limite di velocità nelle zone veramente pericolose, con doppia bandiera gialla. Nell’ultima settimana è stato introdotta questa regole per le zone sotto doppia bandiera gialla, ma solo in F1, e non in F2 e in F3: ma perché? Non sono categorie FIA anche queste?
Classifiche e prossimi appuntamenti
Il prossimo appuntamento di F3 e F2 sarà la settimana prossima, sul circuito di Barcellona, a contorno del Gran Premio di Spagna.