Al via del Gran Premio d’Italia mancano solamente pochi minuti. La griglia di partenza brulica di attività, il vociare del pubblico sugli spalti aumenta d’intensità di minuto in minuto. La tensione sta ormai saturando l’aria quando, senza nessun tipo di preavviso, nove Aermacchi MB-339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale compaiono poco oltre la Parabolica. Il frastuono dei Rolls-Royce Viper sovrasta ogni cosa mentre un fumoso Tricolore prende forma nel cielo, e le 20 monoposto più veloci del mondo vengono per lunghi istanti dimenticate. Con il naso all’insù ognuno dei presenti osserva estasiato il passaggio delle Frecce Tricolori, ammaliato dal fascino senza tempo dello spettacolo offerto dalla migliore pattuglia acrobatica del mondo.
Una scena, questa appena descritta, che ha vissuto chiunque abbia avuto modo di assistere in tempi recenti al Gran Premio d’Italia. Una scena, questa appena descritta, che potrebbe sfumare nel limbo dei ricordi per via di una decisione presa dalla Formula 1. Stando infatti a quanto riportato ieri da alcuni siti esteri, entrati a loro dire in possesso di una mail che la F1 ha inviato a tutti i promoter, il Circus a partire dalla stagione 2022 avrebbe vietato gli air show – rectius, i sorvoli – che da diversi anni le pattuglie acrobatiche dei vari Paesi ospitanti fanno prima del via dei Gran Premi. Il motivo è presto detto: una simile esibizione, producendo della CO2 considerata non indispensabile, non sarebbe più in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati da una Formula 1 che punta ad azzerare il proprio impatto ambientale entro il 2030.
A essere banditi, però, pare che non saranno tutti i sorvoli a cui abbiamo assistito nel corso degli anni. La Formula 1 avrebbe intenzione di continuare ad autorizzare i passaggi a bassa quota degli aerei di linea, a patto che – come accaduto in occasione del Gran Premio di Abu Dhabi 2021 – il velivolo utilizzi un particolare tipo di carburante sostenibile: in occasione dell’ultimo GP della passata stagione, Etihad Airlines ha per esempio fatto decollare un Boeing 787-9 Dreamliner nella sua cosiddetta variante “Greenliner”, alimentata da quel SAF (acronimo di Sustainable Aviation Fuel) che sta prendendo piede nell’aviazione civile dei tempi recenti. A sopravvivere all’epurazione degli air show dovrebbe poi essere anche la flotta privata di Red Bull, sulla carta ancora autorizzata ad effettuare dei passaggi a bassissima quota prima del Gran Premio d’Austria: il Douglas DC-6B, il North American B-25J “Mitchell”, il Lockheed P-38 “Lightning”, il North American P-51 Mustang e il Vought F4U-4 “Corsair” abitualmente utilizzati dal marchio di energy drink nello spettacolo che precede il via del GP potrebbero ancora godere di quella autorizzazione al decollo che sarà invece negata a tanti altri.
Scelta ecologica dunque? Probabile. Ma, come sempre, c’è chi dietro alle scelte della Formula 1 intravede anche dell’altro. Nessuno se l’è infatti sentita di negare che, alle spalle di questa decisione presa dal Circus, possa anche esserci la volontà di tenere a terra tutto ciò che potrebbe essere percepito come una dimostrazione della forza militare del Paese che ospita il GP. Se così fosse, alla Formula 1 non potrebbe darsi in alcun modo torto: quale Stato non sarebbe infatti spaventato dalla presenza di ben dieci Aermacchi MB-339 subsonici, nell’era degli stormi di F-22 Raptor e Sukhoi Su-57? Nessuno, che domande.