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F1, analisi qualifiche GP Imola: quando i dettagli fanno la differenza





Max Verstappen ha conquistato l’ennesima pole position stagionale, ma questa volta ha dovuto faticare un po’ più rispetto alle prime gare stagionali. Anche quando il gioco diventa complicato però l’olandese ha più volte dimostrato di riuscire a estrarre il massimo dalla proprio vettura, forse anche di più. Vediamo quali dettagli hanno fatto la differenza in questa analisi delle qualifiche del GP di Imola di F1.

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Verstappen aggredisce i cordoli | © Clive Rose/Getty Images / Red Bull Content Pool

Analisi telemetrie qualifiche GP Imola F1: Verstappen veloce in rettilineo e lento in curva

Iniziamo la nostra analisi guardando le telemetrie di Verstappen, le due McLaren e le due Ferrari. Le due linee tratteggiate in arancione e rosso sono rispettivamente Norris e Sainz mentre tutti gli altri piloti sono rappresentati da linee continue del colore dei rispettivi team. Possiamo vedere come nel primo rettilineo Verstappen sia riuscito a raggiungere una velocità di 340 km/h contro i 333 km/h di Norris, i 332 km/h di Piastri e i 330 km/h delle due Ferrari. Verstappen è riuscito a toccare questo picco grazie alla scia gentilmente offerta da Nico Hulkenberg. Alla Variante Villeneuve l’olandese è arrivato più veloce di tutti frenando un po’ dopo gli altri, ma poi è stato più lento nella piega a destra, in particolare rispetto alle McLaren. Il 3 volte campione del mondo è stato più lento delle McLaren e di Leclerc anche alla Tosa mentre alla Piratella la forza di Verstappen e della Red Bull nelle curve veloci si sono fatte vedere.

Proseguendo il giro verso le Acque Minerali possiamo vedere come ancora una volta Verstappen sia il pilota che raggiunge una velocità in ingresso più alta di tutti e una velocità minima in curva molto bassa, pattern che si ripete anche alla Variante Alta, curva dove le Red Bull hanno avuto difficoltà a tagliare sui cordoli. Come visto in altre occasioni, solitamente l’olandese tende a sacrificare un po’ la velocità minima in curva per avere un’uscita migliore. Questa volta invece sembra esserci anche un altro fattore che concorre a queste velocità più basse rispetto ai riveli diretti, ovvero una RB20 non perfetta. Nelle ultime due curve possiamo notare due cose: la grande velocità di Norris e Leclerc in questo tratto rispetto agli avversari e gli errori di Piastri e Verstappen all’ultima curva. Nonostante questi piccoli errori i due si sono poi dimostrati i più veloci in pista, con l’australiano che successivamente è stato penalizzato per aver ostacolato Magnussen in Q1. Dalle telemetrie possiamo anche notare come le due McLaren affrontino diverse curve con una marcia più bassa rispetto a Ferrari e Verstappen. In particolare alla Variante Villenueve i due piloti della McLaren scalano fino in quarta mentre gli avversari diretti scalano fino in quinta nonostante le monoposto di Woking siano le più veloci a centro curva.

Confrontando i giri di Verstappen (in pole) e Perez (eliminato in Q2) notiamo ancora meglio le difficoltà della Red Bull e come Verstappen sia riuscito a metterci una pezza. Se prima abbiamo visto come l’olandese fosse stato leggermente più lento dei rivali all’apice delle curve, qui vediamo invece come Perez sia estremamente più lento del compagno di squadra in quasi tutte le curve, a volte anche di 10 km/h.

Verstappen e il potere dell’amicizia

Come sappiamo perfettamente la maggior parte dei problemi del mondo si possono risolvere grazie al potere dell’amore e dell’amicizia. Ok, forse non è vero, però i favori reciproci a volte possono aiutare e abbiamo avuto una dimostrazione proprio in occasione delle qualifiche del GP di Imola. La scia di Hulkenberg infatti non è stata del tutto casuale, ma il tedesco ha voluto “ricambiare un favore” che gli aveva fatto Verstappen in Q2, come dichiarato dagli stessi piloti nelle interviste post gara. Il tedesco ha infatti dichiarato che Verstappen lo ha aiutato un paio di volte in Q2 e gli ho restituito il favore qui” mentre l’olandese ha detto di aver dato la scia al pilota Haas nel rettilineo che porta alla Rivazza. Ovviamente ciò non significa che i due si siano messi d’accordo tra le sessioni per darsi le scie a vicenda, ma semplicemente a volte si creano delle situazioni dove, magari anche involontariamente per togliersi dal traffico, rispettare il tempo delta o mille altri motivi, un pilota finisce per concedere qualche vantaggio a qualcun altro. Lo stesso tedesco nel Q1 aveva dato la scia a Sainz e Leclerc al termine del suo secondo e terzo tentativo fino a 400 e 250 metri circa dopo il traguardo.

Guardando i giri di raffreddamento di Hulkenberg possiamo notare come il #27 abbia alzato il piede 600 metri dopo il traguardo quando ha dato la scia a Verstappen (linea bianca continua) mentre nel primo tentativo aveva rallentato 300 metri prima. Nel Q1 (linee nere) il tedesco aveva dato la scia a Sainz fino a 400 metri dopo il traguardo al termine del secondo tentativo e a Leclerc fino a 250 metri al termine del suo terzo tentativo. In Q2 invece, quando si trovava da solo (linee rosse), ha continuato a spingere fino in curva 2 senza alzare il piede.

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Analisi Qualifiche GP Imola F1 | © ftdatavisualization

Ecco infine le velocità massime raggiunte durante il giro più veloce della qualifica di ogni pilota. Le Red Bull, indipendentemente dalla scia, sono tra le più veloci in rettilineo anche qui. Le Ferrari invece sono state tra le più lente e questo potrebbe rappresentare un problema nel momento in cui il passo gara delle rosse si rivelasse buono come fatto vedere venerdì. Nel caso invece Red Bull avesse risolto i problemi di ritmo sulla lunga distanza che aveva venerdì non ci sarà nessun problema perché Verstappen farà ciao ciao con la manina dopo qualche giro.





Tags : analisi datif1f1 2024gp imola
Fabio Catalano

The author Fabio Catalano

Appassionato di motorsport e dinosauri, motivo per cui provo a inserire riferimenti a questi ultimi negli articoli di Formula 1. D’altronde se lo fa AO Racing posso farlo anche io