Nella conferenza stampa prima del GP di Shangai, Lando Norris riflette sull’ottima vittoria al debutto stagionale in Australia, e guarda con fiducia al weekend cinese, aspettandosi più competizione da parte dei rivali, specialmente dalle Ferrari.

Lando Norris e McLaren hanno iniziato il 2025 da grandi favoriti per i mondiali di F1, e il primo appuntamento a Melbourne ha confermato quanto i test pre-stagionali ci avevano fatto intuire. Nella conferenza stampa prima del GP della Cina, il #4 si è mostrato contento per il risultato australiano, ma spera di poter già fare un passo avanti a partire da questa gara. “Spero che possiamo fare meglio” ha commentato il leader del mondiale “e spero possa essere un po’ più semplice. Penso che abbiamo avuto una grande gara (a Melbourne). Il gap con i rivali a metà gara era intorno ai 15 secondi, le Safety Car li hanno poi riportati in corsa. Ci aspettiamo più battaglia da parte delle Ferrari questo weekend. Abbiamo anche visto quanto veloce sia Red Bull, quindi chiaramente non sono da escludere. Penso che quando la situazione è ottimale, come lo è stata in qualifica a Melbourne, abbiamo un vantaggio, ma gli altri non sono troppo lontani.“
Nei pochi giorni trascorsi tra la vittoria di Norris in Australia e l’inizio del weekend cinese, uno scottante argomento che ha tenuto banco sui social e non è stato l’introduzione di una nuova direttiva tecnica della FIA sulla flessione delle ali. Interrogato sull’argomento, e su quanto possa influenzare le prestazioni di McLaren, il britannico ha risposto così: “Non dobbiamo cambiare nulla, la nostra ala è a norma. In realtà, la nostra era probabilmente tanto nella norma, non siamo andati abbastanza al limite. Se questa direttiva fosse stata applicata lo scorso weekend, saremmo stati a posto. Non è indirizzata a noi, sembra essere pensata per altre squadre. Probabilmente dobbiamo spingere un po’ di più.“
Successivamente, la discussione si sposta sulle differenze tra la McLaren 2024 e quella 2025, apparentemente più difficile da guidare rispetto alla progenitrice secondo alcune dichiarazioni delle stesso Norris, e meno adatta allo stile di guida del #4. Fintanto che la vettura è in grado di lottare per la vittoria, Lando si è detto più che felice di adattarsi alla macchina e non viceversa: “Alcuni aspetti sono simili, ma non corrisponde molto al mio stile di guida. Siamo arrivati ad un punto per cui accetto di non poter avere la macchina che si adatta perfettamente al mio stile di guida. Ho smesso di chiedere esattamente quello che voglio, mi basta che siamo concentrati in qualunque cosa renda la macchina più veloce. La macchina è difficile da guidare, specialmente nel giro secco, ma è chiaramente un passo avanti rispetto all’anno scorso. Gli aspetti per cui non è adatta al mio stile sono principalmente nel non poter aggredire in frenata e in ingresso curva. Ogni anno devo cambiare il mio stile di guida per questo motivo: la macchina che sto guidando è molto diversa da quella di un paio di anni fa, ma alcune caratteristiche rimangono. Fintanto che la macchina può giocarsi le vittorie, guido qualunque vettura mi diano.“
Infine, uno sguardo ai rivali: Norris si aspetta più competizione da parte delle Ferrari, e tiene sempre gli occhi aperti su Verstappen. “Il gap in qualifica ci ha sorpresi” riflette il britannico. “Il nostro obiettivo era la pole, pensavamo di essere i più veloci, ma ci aspettavamo che Ferrari sarebbe stata molto più veloce, invece è arrivata a 7, 8 decimi. Non sono sicuramente così lontani. Se guardate ai run nelle prove libere, il loro passo non era così distante dal nostro, in particolare venerdì erano molto vicini a noi. In realtà penso che il passo gara di Ferrari venerdì fosse addirittura migliore del nostro. In gara, nelle fasi iniziali e in quelle finali, Max era veloce tanto quanto noi. Siamo sembrati molto forti nelle fasi centrali della gara, nella gestione della gomma e del ritmo. Inoltre, io ed Oscar abbiamo imparato molto l’uno dall’altro su come guidare la macchina in modo efficiente. Questo è un vantaggio che non tutti i team hanno: avere due piloti che possono fare affidamento l’uno sull’altro e spingersi a migliorare. Abbiamo lavorato molto su questo in McLaren, e penso stia dando i suoi frutti.“