In un momento storico in cui il mondo intero sembra fare fatica a programmare persino il proprio domani, il treno della Formula 1 corre su binari paralleli a quelli di tutti gli altri e pianifica parte del proprio futuro fino al 2036.
È infatti tra 14 anni esatti che scadrà il contratto – siglato quest’oggi – tra il Circus e il Gran Premio del Bahrain, destinato a diventare tappa fissa del calendario fino alla seconda metà del prossimo decennio. Il prolungamento monstre dell’accordo che lega la F1 al Sakhir International Circuit è l’ennesima riprova del sempre maggiore peso politico (e strategico) che l’area mediorientale ha nel mondo del Motorsport: dopo l’esordio problematico di Jeddah, il contratto decennale firmato tra la stessa F1 e il Gran Premio del Qatar e il sostanziale oscuramento dei test di Barcellona in favore della copertura televisiva di quelli del Bahrain, la prosecuzione del rapporto tra la Formula 1 e il circuito che sorge alla periferia di Manama è la riprova di come i capitali della penisola araba stiano indirizzando sempre più le prossime stagioni del Circus.
“Sono felicissimo del fatto che continueremo a correre in Bahrain fino al 2036, dove altre gare incredibili potranno fare emozionare i fan di tutto il mondo” – dice Stefano Domenicali – “È dal 2004 che a Sakhir vanno in scena GP fantastici, e non vediamo l’ora di arrivare lì per la gara inaugurale di questa stagione 2022 che segna l’inizio di una nuova era della Formula 1. Il Bahrain è stato il primo Paese del Medio Oriente a ospitare un GP di F1, e ha un ruolo davvero speciale nel nostro sport”. L’impianto di Sakhir, da qui al lontano 2036, promette oltretutto di riammodernarsi: già il Gran Premio del 2022 andrà in scena facendo affidamento a energia prodotta solamente da fonti sostenibili, e nel corso dei prossimi anni sono previsti ulteriori investimenti che consentiranno a Sakhir di allinearsi alla strategia della Formula 1 volta ad azzerare l’impatto ambientale del Circus da qui al 2030.
“Per il Bahrain è un onore potere ospitare la Formula 1 dal 2004, e siamo contenti che questo nuovo accordo consolidi la nostra presenza nel calendario del Circus in futuro” – dichiara invece Arif Rahimi, Presidente del Bahrain International Circuit – “Il nostro impegno nel Motorsport è stato sempre pensato come un’iniziativa a lungo termine, e voglio ringraziare Stefano e la F1 per averci dato fiducia: continueremo a ospitare il pinnacolo del mondo delle corse nella Casa del Motorsport del Medio Oriente”. Medio Oriente che, di stagione in stagione, aumenta la propria presenza in un calendario che nel prossimo futuro potrebbe non avere più nell’Europa il proprio centro nevralgico…