Il cavallino rampante è il simbolo della Ferrari, ma anche il simbolo della città di Stoccarda, sede della Mercedes. Sono proprio queste due le squadre che potrebbero approfittare del passo falso della Red Bull in qualifica per tornare finalmente sul gradino più alto del podio. Per riuscire nell’impresa dovranno gestire il ritorno di Verstappen, dare un’occhiata a Norris e forse addirittura anche ad Alonso nel corso dei 62 giri previsti tra le strade di Marina Bay. Vediamo come si sono comportate le varie monoposto in questa analisi del passo gara e delle qualifiche del GP di F1 a Singapore.
La Ferrari di Carlos Sainz e la Mercedes di George Russell scatteranno davanti a tutti nel GP di Singapore. I due top team dovranno cercare di capitalizzare la disastrosa qualifica delle due Red Bull, eliminate in Q2. La squadra austriaca è apparsa in difficoltà già dal venerdì ma, al contrario di altre occasioni, non è riuscita a correggere i problemi in vista della qualifica. La vettura scivolava parecchio al posteriore, cosa che non permetteva ai piloti di avere fiducia nella monoposto, andare sul gas presto quanto i rivali diretti e inserirsi in curva senza rischiare il testacoda.
Analisi delle qualifiche del GP di F1 a Singapore
Dal grafico sottostante possiamo vedere il confronto tra i giri in Q2 del campione del mondo 2021-2022 e a breve 2023 Max Verstappen e Liam Lawson, alla terza gara in Formula 1. Il pilota dell’AlphaTauri riesce ad essere più veloce di Verstappen nelle curve lente come curva 3 e curva 7, dove l’olandese ha avuto difficoltà in inserimento curva perché il posteriore della macchina scivolava una volta iniziata la sterzata. Lawson riesce anche ad andare prima sul gas in curva 9 e 10 a causa del posteriore instabile del #1. L’olandese recupera tantissimo nell’ultima curva dove l’aerodinamica conta di più, ma nonostante questo non riesce a battere Lawson per soli 7 millesimi, venendo eliminato in Q2. Un esempio delle difficoltà della Red Bull con il retrotreno è dato anche dal testacoda di Perez proprio in curva 3.
Guardando l’utilizzo dell’acceleratore nel corso del giro è possibile vedere un altro segno delle difficoltà della Red Bull a mettere giù tutta la potenza nel corso delle qualifiche. I tratti blu nel grafico di Verstappen, ovvero quelli che indicano un acceleratore parzializzato, sono molto più estesi di quelli di Sainz.
Difficoltà che chiaramente si ripercuotono sui tempi sul giro, come mostrato dalla telemetria sottostante.
Parlando di Carlos Sainz, lo spagnolo è riuscito a fare la differenza anche rispetto al compagno di squadra e conquistare la pole position del GP di Singapore nell’ultimo settore, dove il #16 ha commesso un piccolo errore in uscita da curva 17 (l’ultima chicane). Si nota infatti come Sainz freni più a lungo in curva 16 e vada sul gas dopo per affrontare curva 17 in modo da favorire l’uscita. Leclerc invece inizia ad accelerare molto prima ma perde il posteriore e cambia marcia prima per evitare il pattinamento delle ruote posteriori. Ciò si traduce in un’accelerazione minore e tempo perso.
Confrontando Ferrari e Mercedes invece si vede come Ferrari guadagni sui rettilinei e Mercedes nel secondo settore, specialmente in curva 10 e 13. Ciò potrebbe significare un assetto più carico per la casa di Stoccarda che si dovrebbe tradurre in una migliore gestione gomma in vista della gara.
Infine Ferrari e McLaren, nonostante siano due vetture completamente diverse con la prima che privilegia l’efficienza aerodinamica e la seconda la massima downforce, appaiono incredibilmente simili su questo tracciato.
Nei grafici sottostanti possiamo vedere le velocità minime di percorrenza in varie curve. Bene le Haas in curva 1. Alfa Romeo dimostra ancora una volta di andare molto forte nelle curve lente, ma purtroppo per lei solo in quelle. Alpine mostra un’ottima velocità di percorrenza nelle curva di medie velocità. Red Bull in difficoltà un po’ ovunque, Ferrari molto veloce in rettilineo e McLaren non è la più veloce in nessuna curva perché non ci sono curve da 250 km/h.
Analisi del passo gara fatto vedere nelle prove libere
Nonostante le difficoltà descritte sopra la Red Bull è apparsa comunque in forma sul passo gara. Nel corso delle PL2 di venerdì Sergio Perez è stato uno dei più veloci girando costantemente su tempi intorno all’1:38 basso. L’altro pilota a girare costantemente sull’1:38 basso è stato Lewis Hamilton con la sua Mercedes mentre Carlos Sainz è partito con tempi più alti per poi scendere anche lui su tempi simili a quelli dell’inglese. Russell, Verstappen e Leclerc invece hanno visto i loro tempi salire sopra l’1:39 a partire dall’ottavo giro. Otto giri sono troppo pochi per capire quale monoposto gestisca meglio le gomme, ma guardando la stagione è possibile immaginare come Mercedes e Red Bull potrebbero riuscire a mantenere tempi più stabili rispetto alla Ferrari. Se le differenze dovessero però rimanere simili a quelle viste nelle prove libere, ovvero pochi decimi al giro, sarà molto difficile superare il rivale più lento.
Gli outsiders che potrebbero rovinare la festa a Mercedes e Ferrari sono Alonso e Norris. Lo spagnolo ha messo a segno nel corso delle PL2 di venerdì una simulazione di gara invidiabile, la più consistente di tutti, riuscendo a girare costantemente sul piede dell’1:38 basso come Perez, ma per più giri. Se lo spagnolo riuscisse a liberarsi dal traffico con la strategia potrebbe fare un’ottima gara. Un’altra buona simulazione, ma non a livello di quella di Alonso, è stata messa a segno da Lando Norris. Non a livello di Alonso non per i tempi, anche per lui sull’1:38 basso, ma per il fatto che il pilota della McLaren li abbia fatti segnare con gomma soft e quindi con un vantaggio di mescola. Difficile dire se il team di Woking voglia tentare di partire con la mescola più morbida per guadagnare qualche posizione in partenza o semplicemente volesse conservare una media nuova per la gara.
La lotta per le posizioni ai margini della zona punti dovrebbe invece vedere Alpine e AlphaTauri tra i protagonisti. La scuderia francese ha effettuato le simulazioni di passo gara con gomme hard per entrambi i piloti facendo segnare tempi abbastanza costanti tra l’1:39.0 e l’1:39.5. Tsunoda e Lawson, che hanno effettuato la loro simulazione con le medie, sono riusciti a girare circa mezzo secondo al giro più veloce con una mescola di vantaggio. La lotta tra queste due squadre in gara potrebbe quindi essere serrata. Un po’ più incomprensibili i tempi di Oscar Piastri, che guida la McLaren non aggiornata e che comunque sarà chiamato alla rimonta vista la sfortunata qualifica.
Coloro che hanno mostrato il peggior passo gara in assoluto sono state senza dubbio le due Haas e Sargeant. Sia Hulkenberg con la media che Magnussen con la soft hanno girato su tempi intorno all’1:40, solo Sargeant è riuscito a fare di peggio. Bottas e Zhou invece sono partiti molto meglio, ma poi hanno alzato notevolmente i loro tempi salendo velocemente su crono simili a quelli della Haas. Tempi oscillanti per Stroll, il quale ha alternato passaggi veramente ottimi a giri superiori all’1:42. Visto il quadro ci si aspetta quindi una Haas che non sarà in grado di reggere il passo di tutti gli altri e correrà una gara sulla difensiva cercando di perdere meno posizioni possibili.