In questi ultimi giorni, quasi per caso, ci si è presentata l’occasione di contattare un pilota di Kartcross… ma che dico un pilota, uno dei più bravi e conosciuti d’Italia! Si tratta di Mattia Donolato, Campione Nazionale 2015 e socio dell’unico rivenditore ufficiale italiano di questi mezzi (Planet Kartcross Italia) che, molto gentilmente, ha deciso di concederci un’intervista.
Ciao Mattia, grazie di aver acconsentito a prendere parte a quest’intervista! Come immaginerai, la maggior parte dei nostri lettori non avranno mai neanche sentito nominare il Kartcross: ci potresti spiegare in cosa consiste?
Kart Cross… innanzitutto vengono definiti così quei prototipi tubolari, trazione posteriore, motorizzati 600cc o 750cc, che partecipano nelle discipline motoristiche di Autocross e Rallycross.
Entrando nel dettaglio, per regolamento siamo obbligati ad utilizzare ruote da 10 pollici, in stile Quad. Il Kartcross deve pesare almeno 315kg e la trazione viene trasferita solo sull’asse posteriore, che dev’essere bloccato al 100%, dunque niente differenziale.
In tutta Europa si corre con motori di 600cc di derivazione motociclistica (suzuki GSX-R, kawasaki 600, Yamaha R6, Honda CBR), ad eccezione per le penisole scandinave, dove si può correre con motori da 750cm3.
Sono dei prototipi tubolari, dunque sono molto sicuri e la distribuzione dei pesi è perfetta. Inoltre, se sottolineiamo che hanno 130/150cv su 315kg di peso trazione posteriore… beh libidine!
Immaginiamo che, essendo questa disciplina così poco conosciuta in Europa, i soldi che girano siano veramente pochi. Cosa ti ha spinto a partecipare? E com’è andata la gara d’esordio?
La passione per l’autocross nasce da mio padre, che negli anni ’90 è riuscito a vincere 2 campionati italiani categoria prototipi, dunque sono cresciuto in mezzo alla competizione (e alla polvere). Dopo molti sacrifici nel 2013 ho iniziato a gareggiare proprio con un prototipo trazione posteriore motorizzato Alfa Romeo Boxer e, dopo un anno di gavetta, nel 2014 mi si è presentata l’occasione di partecipare alla gara di supporto del campionato del mondo di Rallycross a Franciacorta dove per poco non facevo tombola all’esordio!
La malattia, o l’amore (dipende dai punti di vista) è scoccato subito! Da lì è nato anche il legame con la Planet Kartcross, azienda francese leader nella costruzione e vendita di ricambi per Kartcross in tutta Europa.
Sono una persona credente, e ringrazio sempre Dio per avermi fatto trovare questi fratelli francesi, che hanno dato una grossa svolta alla mia carriera.
È stata questa la tua prima esperienza in assoluto nelle corse motoristiche?
Grazie all’attività di famiglia (prima demolitori poi rivenditori di automobili) ho iniziato fin da piccolino a cercare di avvicinarmi ai pedali. Fino a 15 anni ho demolito molte macchine nelle piste autocostruite dietro casa: quante parole ho preso… mio nonno lo devono santificare! A 18 anni, raggiunta l’età per la licenza, ho iniziato a correre in campionati minori di autocross con il vecchio prototipo di mio padre, ormai rattoppato.
Cos’è che ha portato la Planet Kartcross ad affidarti un mezzo per la tua prima stagione?
Dopo la gara di Franciacorta 2014, dove al debutto sono riuscito a strappare ottimi posizionamenti, un’insieme di fortuna, buoni risultati, e istinto, mi ha portato al legame con la ditta francese, che nel 2015 mi ha offerto subito la possibilità di svolgere alcune gare in Europa, e di partecipare al campionato italiano ACI di autocross, insomma dai campi dietro casa alle piste internazionali!
E così nel 2015 sei riuscito a laurearti Campione Italiano. Un traguardo importantissimo, specie considerata la poca esperienza, ma te lo aspettavi o è stata una sorpresa?
Si, forse ancora non me ne sono reso conto. L’annata 2015 è stata davvero speciale ed unica per me, sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, soprattutto perché è stato molto sudato, e non ho avuto favori da nessuno. Vincere un campionato ACI al primo anno poi è stato veramente incredibile! Diciamo che ovviamente è stata una sorpresa, ho avuto le mie dosi di fortuna, ma ho imparato che a prescindere dai pronostici bisogna sempre scendere in pista con l’obiettivo di vincere. Il 2015 è stato molto istruttivo per me, come pilota e come uomo.
Lo stesso anno hai preso anche parte per la prima volta ad una corsa europea a Maggiora: è stata tanta la differenza rispetto all’Italiano?
Eh, il problema serio sorge quando arrivano in Italia i francesi e gli spagnoli: lì la categoria Kartcross è molto più sviluppata rispetto che nel Bel Paese, sono nazioni dove sono presenti piloti professionisti, dunque il livello è veramente altissimo.
Nelle gare di Europeo che si svolgono a Maggiora il livello è talmente alto che spesso l’ago della bilancia è la fortuna. Nel 2015 in qualifica ho ottenuto il 16esimo tempo su 40, ma ero a meno di un secondo dal primo. Alla fine sono riuscito a strappare un sudatissimo quinto posto finale, ed è stata una grandissima soddisfazione.
L’annata 2015 mi ha permesso di diventare pilota ufficiale europeo della Planet Kartcross, dandomi la possibilità di seguirli in tutte le gare europee dell’anno successivo.
L’anno scorso poi hai deciso di prendere parte ad alcune gare del FIA NEZ Crosskart: sei rimasto soddisfatto dai risultati?
Nel 2016 la Planet Kartcross ha deciso di andare a correre nel campionato Scandinavo di rallycross per fare esperienza e km, per poi tornare con un feedback nel 2017: l’idea mi è piaciuta tantissimo fin da subito, pur sapendo che avremmo preso molte molte batoste! Da un certo punto di vista è stato così. Abbiamo partecipato a 2 prove delle 4 del campionato, siamo andati ad Holjes in Svezia e a Kouvola in Finlandia.
Il numero dei partecipanti si aggirava intorno ai 40 piloti, ma si sa, gli scandinavi hanno le corse nel sangue.
In Svezia, nel mitico circuito di Holjes, ce la siamo cavata con un 11esimo posto, non suona bene ma le difficoltà erano altissime: sotto il diluvio mi si sono rotti gli occhiali protettivi, quindi correvo con la mano davanti agli occhi per ripararmi dai sassi! Ci siamo tolti anche la soddisfazione di vincere una manche, che per essere la prima volta… tanta roba.
In Finlandia la musica è cambiata, dato anche dal fatto che il circuito era molto favorevole al nostro telaio. Dopo una serie infinite di botte, tamponate e tamponamenti, siamo riusciti a classificarci al quinto posto nella Super Finale.
Quindi si sono molto soddisfatto dell’esperienza scandinava, anche perché in Svezia come compagno di squadra avevo Fredik Tiger (9 volte campione svedese di RX) e in Finlandia in fianco a me c’era Niclas Gronholm, il figlio di Markus ed oggi pilota del mondiale RX. Ora ci concentreremo per il 2017, per tornare cattivissimi!
Ci risulta anche che l’anno scorso tu sia tornato a Maggiora insieme a… Thierry Neuville.
Si, il 2016 è stato ricco di sorprese, con il mio socio Paolo Lunardi abbiamo aperto la Planet Kartcross Italia, primo e fin’ora unico rivenditore ufficiale di Kartcross in Italia. Quando abbiamo saputo che Thierry Neuville aveva acquistato due Kamikaz2, ci siamo lanciati all’attaco e l’abbiamo invitato in Italia. Lui è venuto giù e devo dire che ha rotto parecchio le balle! Si è giocato la vittoria fino alla fine poi si è dovuto arrendere per una sospensione rotta in un contatto. Per me invece Maggiora 2016 è stato un disastro, 3 incidenti in 3 manche. Ma anche questo è l’autocross….
Hai già fissato dei programmi e degli obiettivi per la stagione che sta iniziando?
Si, la stagione è iniziata già a Febbraio, quando siamo andati in Belgio insieme a Thierry per un test day. Quest’anno parteciperemo all’intero campionato Fia Nez e punteremo in alto, correremo in Svezia, Lettonia e Finlandia.
Inoltre parteciperemo alla gara di Mondello Park valida per il campionato inglese di rallycross, e sono convinto che anche lì le botte non mancheranno!
Cosa diresti ad uno sconosciuto per convincerlo ad appassionarsi alla tua disciplina?
Io consiglio innanzitutto di cercare qualche video su YouTube, rimarrete impressionati dal rapporto potenza spettacolo di questi mezzi, poi consiglierei di vederli dal vivo, in qualche gara di autocross o rallycross, sono impressionanti!
Kartcross= poca spesa tanta resa!
Si tratta di mezzi da 20.000€ che viaggiano un secondo al Km più veloci delle WRC 2016, che costano 500.000€.
Grazie del tempo che ci hai concesso! In bocca al lupo per la prossima stagione e mi raccomando, divertiti!
Grazie a voi per l’intervista! Sono un grande fan da sempre di Fuori Traiettoria e AAPCUAR18!!
Vi lasciamo con due video inviatici direttamente da Mattia: rispettivamente a questo e a questo link potete trovare diretta e on board della Finale di Holjes 2016: non perdeteveli!