Tanto rumore per nulla. Viene da scomodare addirittura William Shakespeare per commentare, con sintesi estrema, quanto successo nei giorni scorsi tra la Federazione Internazionale dell’Automobile e i coniugi Wolff. Un inutile polverone, depositatosi con la stessa rapidità con cui era stato sollevato, che ha avuto come unico merito quello di far dubitare una volta di più della lucidità delle scelte che vengono effettuate nelle stanze dei bottoni della FIA.
Non è riuscita a sopravvivere più di quarantotto ore l’indagine avviata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile nei confronti di Toto e Susie Wolff. Scontratasi frontalmente contro il fronte compatto delle dieci scuderie di Formula 1, l’investigazione fatta partire dalla FIA per presunto conflitto d’interesse tra Toto Wolff e Susie Stoddart si è sciolta come neve al sole risolvendosi nel più clamoroso dei nulla di fatto.
“Dopo avere esaminato il Codice di condotta e la Politica sui conflitti d’interesse della Formula One Management e avere confermato che sono in atto misure di protezione adeguate per mitigare qualsiasi potenziale conflitto, la FIA è convinta che il sistema di gestione della conformità della FOM sia solido al punto da impedire qualsiasi tipo di divulgazione non autorizzata di informazioni riservate” – si legge nel comunicato pubblicato dalla FIA nella giornata di giovedì – “La Federazione può confermare che non ci sono indagini in corso, tanto in termini di etica quanto in termini disciplinari, che coinvolgano alcun individuo. In quanto ente regolatore, la FIA ha il dovere di mantenere l’integrità del motorsport mondiale e ribadisce il suo impegno per assicurare la correttezza”.
La sensazione è che la Federazione, resasi protagonista con il comunicato che avete appena letto di un dietrofront di proporzioni bibliche, sia rimasta spiazzata dall’unità di intenti mostrata dai team del Circus. Era stata la stessa narrazione della FIA a parlare di un’accusa mossa da alcuni Team Principal nei confronti dei coniugi Wolff, e nel momento in cui i 9 team avversari di Mercedes hanno negato alcun tipo di coinvolgimento nella vicenda la Federazione si è ritrovata da sola contro tutti. Volendo dunque credere alle scuderie, viene a questo punto da chiedersi cosa abbia spinto la FIA ad avviare un’indagine nei confronti dei coniugi Wolff: davvero è stata sufficiente un’indiscrezione riportata da una testata estera per fare avviare la macchina investigativa di una intera Federazione? Spero vivamente di no, ma sospetto purtroppo di sì. Il che, tenendo bene a mente il ruolo di ente regolatore e controllore che la stessa FIA si arroga, è tutto fuorché positivo.