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Tutto quello che ha provato a dirci il Day 2 dei test del Bahrain 2025 di F1





Il Day 2 dei test del Bahrain 2025 di Formula 1 si è chiuso nel segno di Carlos Sainz e della sua Williams FW47, primi davanti alla Ferrari SF-25 passata dalle mani di Lewis Hamilton a quelle di Charles Leclerc. 14° Norris, che però ha fatto la voce grossa nei long run.

sainz day 2 test bahrain
© Sam Bloxham/LAT Images

Arthur Schopenhauer, se fosse vissuto ai giorni nostri e fosse stato appassionato di Formula 1, avrebbe detto che la vita del tifoso Ferrari è un pendolo che oscilla incessantemente tra l’esaltazione e la disperazione. All’entusiasmo generato dalla prima posizione ottenuta da Lewis Hamilton al termine della sessione mattutina di questa seconda giornata di test pre-stagionali ha fatto seguito la mestizia provocata dalla simulazione di gara effettuata nel pomeriggio da Charles Leclerc, in una sorta di elettrocardiogramma emotivo che poco senso ha in questa fase della stagione.

Prima di provare ad addentrarci tra le pieghe della giornata della Scuderia Ferrari, però, mano alla classifica. Davanti a tutti, grazie al suo 1’29”348, c’è Carlos Sainz, instancabile alfiere Williams che nell’arco dell’intera giornata ha messo a referto la migliore prestazione, un testacoda privo di conseguenze e ben 127 giri totali. Più del doppio di quelli previsti per il GP del Bahrain, giusto per darvi un metro di paragone. Il #55 in classifica è stato inseguito dal proprio recentissimo passato, dato che alle sue spalle si è piazzata la Ferrari SF-25 nella sua… doppia veste: al 2° posto si è messo infatti Lewis Hamilton, al quale per rimanere nei piani nobili della classifica è stato sufficiente l’1’29”379 del mattino, mentre in 3ª posizione si è piazzato Charles Leclerc, autore di un 1’29”431 che lo ha portato a 52 millesimi di distacco dal crono del suo nuovo compagno di squadra. 

A rendere preda del più nero dei pessimismi i tifosi della Scuderia Ferrari non sono state però le appena abbozzate simulazioni di qualifica del #44 e del #16, quanto il più convinto long run tentato da Charles Leclerc nel pomeriggio del Bahrain. Il monegasco, che ha simulato l’intero GP del Bahrain in condizioni in tutto e per tutto simili a quelle incontrate da Lando Norris nei suoi 57 giri di simulazione gara, non ha brillato in modo particolare. Cronometro alla mano, anzi, il #16 ha incassato mediamente 1” al giro di ritardo nei confronti di una MCL39 che, con grande sorpresa di nessuno, anche oggi è parsa efficacissima sotto tutti i punti di vista. Norris, che ha impressionato soprattutto nel terzo stint, ha tenuto senza fatica il passo dell’1’32”3-1’32”7: Leclerc, nella stessa fase di gara, ha fatto fatica ad avvicinarsi all’1’33”0 e – soprattutto – ha visto i propri tempi salire sull’1’33”8-1’34″2 con eccessiva rapidità.

In questo scenario apparentemente apocalittico, tuttavia, devono essere presi in debita considerazione dei fattori che il cronometro non esplicita. Alcuni di loro sono a noi ignoti, come per esempio la mappatura del motore utilizzata dai vari team. Altri, invece, sono alla portata di tutti: non considerare quindi una grossa scriminante la diversa mescola utilizzata da Leclerc e Norris nei rispettivi GP del Bahrain simulati vorrebbe dire commettere un errore. Il #4 ha tenuto un ritmo inavvicinabile per tutti i piloti scesi in pista oggi durante un terzo stint completato con mescola C2, mentre il #16 e la SF-25 hanno remato non poco nel simulare la parte finale di gara utilizzando un set di C1. A far riflettere può dunque essere semmai il degrado, patito in modo apparentemente più netto dalla Ferrari nonostante l’utilizzo di una mescola più dura, mentre è chiaro che il secondo al giro di differenza sia da ridimensionare anche in virtù del delta prestazionale che c’è tra le C2 e le C1.

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Il confronto tra Norris e Leclerc | © F1-Tempo.com

“Ridimensionare”, lo dico per evitare qualsiasi tipo di incomprensione, non vuol dire “azzerare”: la differenza di rendimento dei due compound, è ovvio, non può giustificare un intero secondo di distacco. Allo stesso modo non può farlo un’eventuale diversa mappatura, perché se Ferrari sta evidentemente evitando di spremere la propria Power Unit risulta difficile pensare che McLaren non stia facendo lo stesso. Entrambe le variabili appena esposte possono insomma giustificare decimi, persino un mezzo secondo e poco più di gap, ma non è verosimile che siano in grado di motivare un ritardo di un secondo al giro.

Ciò che sembra quindi emergere dalla seconda giornata di test del Bahrain è che, al momento, la SF-25 pare godere di uno stato di forma peggiore rispetto alla miglior macchina del lotto. La MCL39, che si è palesata a Sakhir con tutti i favori del pronostico e che sta facendo di tutto per confermare le altissime aspettative che l’epilogo della stagione 2024 aveva creato attorno a lei, ora come ora sembrerebbe più veloce della Ferrari. Di quanto, però, non è il long run effettuato nel secondo giorno dei test del Bahrain a poterlo dire: troppo è ancora il lavoro da fare su un progetto così rinnovato per poter già dare per perse gare, parti di stagione o interi campionati dopo sole 16 ore di attività in pista. Per lavorare, migliorare e accorciare sui più veloci, insomma, c’è ancora tempo. Per disperarsi, sia chiaro, pure: ma il consiglio di chi scrive è di farlo solo dopo avere avuto riscontri più veritieri e figli di dati più evidenti e concreti.

Chi pare avere compiuto qualche passettino in avanti rispetto alla prima giornata di prove è stata Mercedes, con Russell e Antonelli che hanno piazzato la W16 rispettivamente al 4° e al 5° posto. La simulazione del passo gara in condizioni più simili a quelle che si incontreranno tra circa un mese durante il GP del Bahrain l’ha svolta quest’oggi il giovane italiano, che continua a bene impressionare tanto per velocità quanto per costanza di rendimento. Il #12 nei suoi long run è stato sì più lento del fulmineo Norris, ma è riuscito a tenere il passo di Leclerc recuperando addirittura sul #16 nelle fasi finali dello stint di quest’ultimo. 

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Il confronto tra Norris, Leclerc e Antonelli | © F1-Tempo.com

6ª posizione per Lance Stroll, che oggi ha messo assieme appena 57 passaggi alla guida di una Aston Martin AMR25 che in queste prime due giornate di prove è parsa un po’ un oggetto misterioso, mentre Liam Lawson non è andato oltre la 7ª piazza al termine di un Day 2 piuttosto travagliato per gli uomini di Milton Keynes. Il #30, il cui lavoro mattutino era stato rallentato da un piccolo e poi risolto problema idraulico della sua Power Unit, nel corso del pomeriggio non è stato particolarmente attivo, mancando all’appello quando tutti i suoi avversari hanno effettuato i long run in condizioni “da GP”. Della RB21 oggi rimangono quindi impressi i primi intoppi tecnici di questa stagione e un buono stint, effettuato sul piede dell’1’35” nel primo pomeriggio con un carico di benzina verosimilmente importante. A Max Verstappen domani il compito di farci intuire dove la RB21 possa posizionarsi rispetto a tutti gli altri dopo i buoni riscontri mostrati nel corso del Day 1.

8ª e 9ª posizione per Jack Doohan e Pierre Gasly, alle prese per loro fortuna con una Alpine che pare confermare gli spasmi di crescita accennati nella parte finale del 2024, mentre Isack Hadjar in 1’30”675 si è tolto la soddisfazione di chiudere il proprio Day 2 davanti a Fernando Alonso, 11° e con 45 giri all’attivo. Alle spalle di Yuki Tsunoda e Oscar Piastri, scesi dalle rispettive monoposto al termine della sessione mattutina, troviamo invece il mattatore di questa seconda giornata di test: Lando Norris. Della simulazione di gara del #4 abbiamo già parlato qualche paragrafo fa, e dunque mi preme aggiungere solamente una notazione sull’atteggiamento consapevole, concreto e deciso mostrato finora da lui e dall’intera McLaren. Il team di Woking, dal punto di vista della pura prestazione velocistica, non ha scoperto le carte neppure nel secondo giorno di prove. Nessuna simulazione di qualifica vagamente convinta, nessun tempo da mani nei capelli, perché in McLaren sono consapevoli di non avere bisogno di farlo. Qualche microsettore viola si è acceso di tanto in tanto, quando Norris o Piastri si sono cimentati con particolare convinzione con una certa sezione del tracciato, ma né il #4 né il #81 hanno finora mai davvero svelato il potenziale puro della loro MCL39 sul giro secco: un qualcosa che in passato hanno fatto solo scuderie pienamente consapevoli della propria forza e che, di conseguenza, dovrebbe indurre in riflessione tutti i diretti avversari.

A inseguire – si fa per dire… – Norris ci sono Gabriel Bortoleto e Nico Hulkenberg, entrambi finiti oltre l’1’31” nei loro giri più veloci, e le due Haas di Esteban Ocon e Oliver Bearman. Il francese e l’americano sono inchiodati alle ultime posizioni della classifica, prede di un programma di lavoro che li spinge a scendere in pista carichi di carburanti e privi di velleità cronometriche di qualsiasi tipo. Vedremo se domani la musica cambierà per i due portacolori del team statunitense.

Ecco la classifica completa al termine della sessione mattutina del Day 2, e questa sera alle 21:00 non dimenticate di seguire su Twitch e YouTube la nostra puntata di FuoriTraiettalking Live dedicata ai test del Bahrain:

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© FOM




Tags : Day 2f1formula 1test bahraintest f1
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow