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10 momenti in cui abbiamo adorato Daniel Ricciardo





Daniel Ricciardo non è più un pilota di Formula 1. La notizia, che già durante il weekend del GP di Singapore 2024 aveva iniziato a circolare ufficiosamente, è stata confermata da Racing Bulls nelle insolite more autunnali di un campionato alle prese con una strana pausa di tre settimane prima del concitato rush finale.

ricciardo momenti
© Dan Istitene / Getty Images

L’australiano, 257 gare all’attivo e 8 vittorie messe in cascina, lascia il Circus più veloce del mondo per la seconda volta nella sua vita. Il #3 era uscito dal giro al termine della stagione 2022, l’ultima disputata vestendo i panni del pilota McLaren, per poi rientrarvi nel 2023 attraverso la porta lasciatagli aperta dall’universo Red Bull. Terzo pilota dell’allora AlphaTauri prima, subentrato al posto del bocciato Nyck De Vries poi, confermato nel ruolo di pilota titolare della scuderia infine, Ricciardo per un anno e mezzo è sembrato poter vestire i panni del figliol prodigo.

Allontanatosi da Red Bull Racing a fine 2019 per i dissapori nati in un team che già ruotava attorno al solo Max Verstappen, l’australiano aveva deciso di tornare tra le braccia della famiglia che lo aveva lanciato nel 2012 sul grande palcoscenico. L’obiettivo, dopo le parentesi Renault e McLaren, era uno e uno solo: riprendersi il volante di una delle monoposto di Milton Keynes al fianco dell’olandese, pilota con il quale il #3 aveva convissuto dal 2016 al 2018, battendo la concorrenza di tutti i colleghi – e rivali – che orbitano attorno ai quattro sedili che appartengono all’impero che fu di Dietrich Mateschitz.

Per un breve, brevissimo istante, Daniel Ricciardo pareva persino essere riuscito nel proprio intento: le voci che parlavano di una sua imminente promozione in Red Bull al posto del deludente Sergio Perez, dopotutto, sono vecchie solamente di poche settimane. La Formula 1 è però sport brutale e ambiente impietoso, e nel gioco delle sedie, quando la musica ha smesso di risuonare nella stanza, è stato proprio Daniel Ricciardo a ritrovarsi in piedi mentre tutti gli altri si erano già seduti. Al suo posto il #3 ha trovato Liam Lawson, che già lo aveva sostituito in corsa nel 2023 quando l’australiano era incappato in un infortunio durante il weekend di Zandvoort e che ora è pronto a raccogliere il suo testimone per l’epilogo della stagione 2024 e oltre. Game over, con un giro veloce messo a segno all’ultimo colpo in una strana atmosfera di incertezza diffusa e consapevolezza amara. 

Al di là di tutte le valutazioni sulla sensatezza o meno della scelta effettuata da Racing Bulls, passando oltre qualsiasi considerazione sui modi e sui tempi scelti dai vertici del team per mettere in panchina il #3, resta il fatto che Daniel Ricciardo, 35 anni compiuti il 1° luglio scorso, saluta (questa volta forse definitivamente) la Formula 1. Dietro di sé, mentre si muove verso un futuro che potrebbe – chissà – vederlo scendere di nuovo in pista in altri campionati, l’australiano lascia una scia di ricordi legati tanto a manovre effettuate in pista quanto a dichiarazioni, interviste e conferenze stampa ampiamente sopra le righe: abbiamo scelto di farvene rivivere alcuni, convinti come siamo del fatto che praticamente tutti, anche se solo per un istante, almeno una volta nella vita abbiamo in cuor nostro tifato per questo sorridente ragazzone australiano.

1) La mossa “Kansas City” ai danni di Vettel nel GP d’Italia 2014

Autodromo Nazionale Monza, anno del Signore 2014. Daniel Ricciardo si ritrova catapultato in Red Bull Racing, dopo due stagioni trascorse tra le fila dell’allora Scuderia Toro Rosso, nel ruolo del compagno di squadra del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. È l’anno della rivoluzione turbo-ibrida della Formula 1, l’alba del dominio Mercedes, l’epilogo dell’epopea degli scarichi soffiati, e Daniel Ricciardo ha fame e voglia di stupire: al termine della stagione l’australiano risulterà infatti essere l’unico pilota in grado di interrompere l’egemonia della Stella a Tre Punte, con i tre successi ottenuti in Canada, in Ungheria e in Belgio che spezzano la continuità del filotto Mercedes. Simbolo di quella stagione? Probabilmente il sorpasso compiuto ai danni del caposquadra Vettel a Monza, al termine di un duello durato più di un giro e culminato con una staccata insensata alla Variante della Roggia. “Questa è una mossa Kansas City: loro guardano a destra e tu… vai a sinistra!”: lo dice Bruce Willis, lo esegue Daniel Ricciardo.

2) Il triplo sorpasso in Curva 1 nel GP dell’Azerbaijan 2017

Siamo nel 2017, a cavallo degli anni in cui la Red Bull viveva soprattutto della luce riflessa dagli insuccessi e dagli errori di Ferrari e Mercedes. Daniel Ricciardo, in quegli anni più di una volta capace di infastidire un ancora acerbo Max Verstappen, frenata dopo frenata si sta costruendo una inimitabile reputazione di staccatore seriale. La sensazione, in quelle stagioni, è che l’essere superati in staccata dall’australiano sia sempre e solo questione di “quando” e mai una questione di “se”. Con tra le mani una Red Bull in grado di trasmettergli sensazioni mai più pareggiate da nessun’altra monoposto, il #3 si rende protagonista di una serie di sorpassi fantasmagorici. Il più incredibile è forse quello che mette a segno alla ripartenza da Safety Car del GP dell’Azerbaijan 2017, quello che poi va a vincere approfittando anche del bailamme andato in scena tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Lance Stroll, Felipe Massa e Nico Hulkenberg nulla possono contro la staccata affondata dall’australiano in Curva 1, che in un colpo solo si libera di tre avversari e si invola verso la 5ª vittoria in carriera.

3) La rabbia per la vittoria sfumata nel GP di Monte-Carlo del 2016

In una stagione destinata a rimanere impressa a lungo – e per svariati motivi – nelle menti degli appassionati Daniel Ricciardo incamera uno dei podi più dolorosi della sua carriera nella domenica del Gran Premio di Monaco. Il #3 conquista la pole position al sabato, ma nel giorno della gara Red Bull Racing commette l’errore che non ti aspetti: in un GP caratterizzato da condizioni meteorologiche incerte e bizzarre, il team di Milton Keynes sbaglia clamorosamente la sosta dell’australiano facendogli perdere la testa della corsa a tutto vantaggio di Lewis Hamilton. I giri trascorsi dal #3 alle spalle del #44, conditi da un plateale gesto di stizza rivolto all’inglese dopo un suo garibaldino ritorno in pista a seguito di un taglio della chicane del Tunnel, sono un lungo stillicidio per l’australiano: costretto dagli onnipresenti muretti monegaschi a rimanere alle spalle di Hamilton, Ricciardo si vede privato di un successo che avrebbe ampiamente meritato. Sul podio, il volto del #3 è una maschera di rabbia, delusione e frustrazione.

4) “Redemption”: il tuffo “Belly Flop” dopo la vittoria nel GP di Monte-Carlo del 2018

Dopo Istanbul c’è sempre Atene, e dopo Monaco c’è sempre… Monaco. Due anni dopo il fattaccio del 2016, Daniel Ricciardo strappa di nuovo la pole position tra le stradine del Principato. Il #3 mantiene la testa della corsa al via e nelle prime fasi di gara, ma il destino vuole che l’australiano debba di nuovo soffrire per conquistare il suo primo successo in terra monegasca: dopo meno di 30 giri, infatti, la sua RB inizia ad accusare cali di potenza alla parte ibrida, costringendo l’australiano a remare come un Abbagnale pur di tenere dietro Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. I muretti del Principato, gli stessi che avevano frustrato le sue speranze di vittoria nel 2016, questa volta a Ricciardo tornano utili per tenere a bada la muta di cacciatori alle sue spalle. La Power Unit della Red Bull tiene, i nervi dell’australiano pure, e l’agognata vittoria a Monaco – con tanto di preannunciata “facciata” finale nella piscina dell’Energy Station di Red Bull – finalmente arriva.

5) La pole position nel GP del Messico 2018

È probabilmente questa l’istantanea del primo divorzio tra Daniel Ricciardo e Red Bull Racing. Siamo a Città del Messico, qualche GP dopo lo scontro fratricida andato in scena con Max Verstappen in Curva 1 a Baku. Il team di Milton Keynes, pur non dichiarandolo apertamente, ha già deciso su quale dei due piloti puntare nel corso degli anni successivi. Helmut Marko, super consulente della scuderia e storicamente molto vicino alla famiglia Verstappen, non spande una stilla di sudore per nascondere che sia l’olandese il numero uno nelle gerarchie interne della squadra. All’allora #33, che già vantava quattro vittorie in carriera, mancava ancora una pole position: quella che, fra un gongolamento e l’altro di Marko, a una manciata di secondi dal termine del Q3 del GP del Messico sembrava saldamente tra le sue mani. “Sembrava”, per l’appunto. Daniel Ricciardo, con l’ultimo tentativo a disposizione, passa sul traguardo, stacca Verstappen per 26 millesimi, spegne il sorriso sul volto dell’austriaco e stacca definitivamente il biglietto di andata in direzione Enstone, citofono Renault.

6) “Can you speak italian?” “No!” “Vaffan*ulo” a Verstappen nel GP del Belgio 2017

Se c’è un compagno di squadra con cui Max Verstappen ha comunque dimostrato di trovarsi particolarmente bene, quel compagno di squadra è proprio Daniel Ricciardo. I due, che pure sono finiti ai ferri corti in più di un’occasione, hanno da sempre avuto un rapporto basato sulla nuda e cruda presa per i fondelli: l’australiano, nel ruolo del dispettoso fratello maggiore, spesso e volentieri ha preso in giro il più giovane olandese, regalandoci degli impareggiati e impareggiabili picchi di televisione. Uno di questi l’australiano l’ha raggiunto a Spa, nel fine settimana del Gran Premio del Belgio 2017, quando dopo avere tentato di rispondere seriamente a una domanda posta da Mara Sangiorgio si è lasciato andare a un clamoroso momento di italianità che rimarrà negli annali del giornalismo sportivo. 

7) La scoreggia nella conferenza stampa dopo il GP di Singapore del 2017

Tra i momenti surreali della carriera di Daniel Ricciardo non può mancare quello che più ha messo a repentaglio la salute dei suoi colleghi. Al termine del Gran Premio di Singapore del 2017, passato alla storia per non essersi mai disputato il catastrofico incidente che in Curva 1 ha messo fuori entrambe le Ferrari, Max Verstappen e Fernando Alonso, l’australiano chiude la propria corsa al 2° posto alle spalle del solo Lewis Hamilton. Nel bel mezzo della conferenza stampa il #3 chiede con adolescenziale candore se può… fare una puzza. Di fronte al silenzio assenso dei suoi colleghi, probabilmente ignari del potenziale distruttivo degli intestini australiani, Ricciardo emette una flatulenza sonora ma non per questo innocua: i volti sconvolti di Hamilton e Bottas, loro malgrado colpiti dall’onda d’urto della bomba sganciata dal #3, valgono più di mille parole.

8) “Hai già i peli pubici?” domandato a Lando Norris nella conferenza stampa prima del GP di Gran Bretagna 2019

Un altro momento assolutamente memorabile nella carriera da showman mancato dell’australiano risale senza ombra di dubbio alla stagione 2019, la prima vissuta lontano dall’universo di Red Bull Racing. Nel corso della conferenza stampa tradizionalmente tenuta alla vigilia del weekend di gara – e mentre un ignaro giornalista pone un’innocente domanda sul legame che c’è tra baffi e piloti inglesi – il #3 ha la brillante idea di chiedere sottovoce (ma microfonato) a Lando Norris se a quest’ultimo… fossero già cresciuti i peli pubici. La reazione dell’inglese della McLaren, che di lì a pochi anni avrebbe peraltro ricevuto una clamorosa pallonata in faccia durante una sfida all’ultimo rimbalzo sul rettilineo di Silverstone, entra a pieno merito tra le pietre miliari della storia delle conferenze stampa.

9) GP d’Italia 2016 e GP della Cina 2018: i due sorpassi subiti da Valtteri Bottas

Presumendo – a ragione – che questo punto dell’elenco non sarà particolarmente gradito agli estimatori di Valtteri Bottas, due tra le staccate più belle che Daniel Ricciardo abbia messo a segno nel corso della sua carriera hanno visto il #77 come vittima designata. Per la prima occorre tornare indietro nel tempo fino al GP d’Italia del 2016: il #3, con il finlandese all’epoca in Williams, decide di lanciarsi a vita persa all’interno della Prima Variante costringendo Bottas ad allargare la traiettoria e a uscire dalla chicane in modo indecoroso per l’allungo di Curva Grande. Il gesto d’esultanza rivolto alla telecamera a manovra appena conclusa aumenta l’aura del tutto, è evidente. Per la seconda staccata serve invece riavvolgere il nastro fino al GP della Cina 2018: Bottas, a quel punto già scudiero di Hamilton in Mercedes, viene brutalmente bucato da Ricciardo all’interno della staccata di Curva 6 nonostante un tentativo di difesa ben più marcato rispetto a quello di Monza. L’ostruzionismo del #77, per la versione prime dell’australiano, è però ben poca cosa: Ricciardo punta, attacca, divora e fugge verso la 6ª vittoria in carriera.

Min. 2’04” per il sorpasso a Monza | Min. 4’14” per il sorpasso a Shanghai

10) L’ingresso con il cavallo nel Paddock del CoTA al GP degli Stati Uniti 2022

Daniel Ricciardo con il Texas ha sempre avuto un rapporto speciale, e sapere che sarà proprio la gara di Austin la prima testimone del suo secondo ritiro dalla Formula 1 lascia un po’ di amaro in bocca. Nel corso degli anni l’australiano si è presentato al CoTA con un taglio della barba assolutamente rivedibile, indossando uno stetson, abiti da cowboy e persino una canotta per la Drivers’ Parade, ma è forse nel 2022 che il #3 ha raggiunto l’apice. Nel GP degli Stati Uniti di due anni fa, infatti, Daniel Ricciardo si è palesato nel paddock del Circuit of The Americas nientepopodimeno che in sella a un cavallo, regolarmente munito di VIP Pass per l’accesso e libero di scorrazzare tra Hospitality e ospiti del circuito con l’australiano in groppa. Walker Texas Badger. 





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow