8.375 km complessivi, 4.258 km cronometrati, 578 veicoli iscritti, 1.065 piloti partecipanti, un solo vincitore per ciascuna categoria in gara. È così che, volendo, si potrebbe riassumere in estrema sintesi l’edizione 2022 della Dakar, la 44^ della pluridecennale e irripetibile storia del Rally Raid più famoso del mondo.
Per la terza volta pronta ad andare in scena tra le sabbiose dune dell’Arabia Saudita, quella che resta tuttora una delle gare più iconiche nel firmamento del Motorsport si prepara a mettere nuovamente alla prova piloti, navigatori, meccanici e mezzi durante le 12 Prove Speciali previste per questa edizione. Tra Tappe Marathon e Stage ad anello, scopriamo giorno per giorno il percorso e le insidie che i protagonisti della Dakar 2022 dovranno affrontare a partire dal 2 gennaio.
• 1 gennaio / Stage 1A | Jeddah – Ha’il (834 km totali, 19 km cronometrati)
È vero, neanche un rigo fa ho scritto che la corsa inizierà il 2 gennaio. Eppure, per la carovana del Rally Raid, neppure il primo dell’anno sarà un giorno da vivere del tutto alla leggera. Lungo il percorso di trasferimento che da Jeddah condurrà ad Ha’il, infatti, i piloti si imbatteranno in 19 km cronometrati che avranno un duplice compito: dare a tutti i partecipanti un’ultima occasione per verificare il corretto funzionamento dei propri mezzi e – soprattutto – stabilire l’ordine di partenza della prima vera Speciale di questa edizione. Alcuni outsider potrebbero dunque decidere di spingere sin dalle primissime fasi, e non è escluso che persino questa prima giornata interlocutoria possa regalare qualche sorpresa.
• 2 gennaio / Stage 1B | Ha’il – Ha’il (546 km totali, 334 km cronometrati)
Ecco, con la prima tappa ad anello di questa edizione il gioco inizierà a farsi più duro. La lunghezza della sezione cronometrata aumenta, così come le insidie a livello di navigazione. Le montagne della parte nord del Paese faranno da cornice ai primi tracciati sabbiosi, lungo i quali sarà fondamentale tenere la giusta rotta per evitare di incappare in pesanti penalità in termini di tempo.
• 3 gennaio / Stage 2 | Ha’il – Al Artawiyah (585 km totali, 339 km cronometrati)
Credevate che la Tappa Marathon fosse, un po’ come da tradizione, nella seconda settimana di gara? Beh, vi sbagliavate. Quest’anno la massacrante Speciale al termine della quale nessuno avrà a disposizione l’assistenza dei propri meccanici e tutti dovranno contare solamente sulle proprie forze per effettuare eventuali riparazioni andrà in scena già il 3 gennaio. Inizieranno a comparire le prime sezioni di dune, e non è escluso che qualcuno dei favoriti possa tentare un primo affondo.
• 4 gennaio / Stage 3 | Al Artawiyah – Al Qaisumah (554 km totali, 368 km cronometrati)
La seconda parte della tappa Marathon si concluderà nell’estremo est dell’Arabia Saudita, lì dove le squadre di assistenza attenderanno l’arrivo di mezzi e piloti dopo averli abbandonati a loro stessi. L’iniziale sezione sabbiosa lascerà presto il posto a un settore più roccioso e veloce: lì sarà fondamentale non perdere la giusta direzione nell’intricato dedalo di sentieri e, soprattutto, non incappare in penalizzanti forature.
• 5 gennaio / Stage 4 | Al Qaisumah – Riyadh (707 km totali, 465 km cronometrati)
La quarta Speciale condurrà alla capitale saudita la carovana della Dakar dopo aver messo quest’ultima duramente alla prova. La più lunga sezione cronometrata di questa edizione sfoggerà tutto ciò che il percorso della Dakar 2022 ha da offrire: tracciati veloci nella parte iniziale, dune sabbiose in quella centrale, fondi rocciosi in quella finale. Giusto per non farsi mancare nulla, ecco.
• 6 gennaio / Stage 5 | Riyadh – Riyadh (563 km totali, 348 km cronometrati)
La seconda tappa ad anello dell’edizione 2022 sarà impegnativa soprattutto per i piloti di moto, chiamati a resistere nella lunghissima sezione rocciosa che aprirà la Speciale. A concludere la giornata provvederanno circa 80 km di dune, lungo i quali si prevede che qualcuno possa tentare di scavare il primo importante solco in classifica.
• 7 gennaio / Stage 6 | Riyadh – Riyadh (635 km totali, 421 km cronometrati)
Dopo essersi diretti verso est nel giorno dell’Epifania, i partecipanti della Dakar 2022 faranno dietrofront e si muoveranno a ovest nella terza tappa ad anello di questa edizione. Il leitmotiv di questa giornata sarà lo stesso della precedente, ma è lecito aspettarsi qualche insidia in più a livello di navigazione.
• 8 gennaio / Rest Day | Riyadh
Qui i protagonisti della Dakar vi ricorderanno che i nostri aggiornamenti sulla Dakar saranno anche su Red Bull TV: scaricate gratuitamente l’app – o visitate il sito web – e dal 2 al 14 gennaio, alle 21:00, troverete i video highlights sottotitolati in italiano.
• 9 gennaio / Stage 7 | Riyadh – Al Dawadimi (700 km totali, 401 km cronometrati)
La Speciale che aprirà la seconda e ultima settimana di gara sarà caratterizzata da una distesa pressoché infinita di dune. La sabbia tornerà a farla da padrone, con una breve sezione rocciosa prevista solamente sul finale.
• 10 gennaio / Stage 8 | Al Dawadimi – Wadi Ad-Dawasir (828 km totali, 394 km cronometrati)
Dune, dune senza soluzione di continuità, anche in quella che sarà la giornata più lunga della Dakar 2022 in termini di distanza complessiva. La sabbia sarà compagna fedele di mezzi e piloti, e non si esclude che molti concorrenti dovranno vedersela addirittura con la notte del deserto…
• 11 gennaio / Stage 9 | Wadi Ad-Dawasir – Wadi Ad-Dawasir (490 km totali, 287 km cronometrati)
In questa Speciale – che inizierà più tardi rispetto alle altre per dare agli ultimi arrivati da Al Dawadimi la possibilità di riposare per qualche ora – sarà necessario un differente approccio. Le dune sabbiose torneranno infatti a fare spazio a sezioni veloci, sterrate e rocciose, nelle quali sarà fondamentale non commettere errori di navigazione e non impattare con massi a bordo strada: una foratura, arrivati a questo punto della gara, potrebbe compromettere non poco la situazione in classifica.
• 12 gennaio / Stage 10 | Wadi Ad-Dawasir – Bisha (757 km totali, 374 km cronometrati)
Lasciatisi alle spalle la quarta tappa ad anello di questa edizione, i protagonisti della Dakar faranno rotta verso Bisha. La 10^ Speciale si preannuncia particolarmente scenografica nonché tremendamente veloce: qui i navigatori saranno chiamati a svolgere gli straordinari per evitare di farsi ingannare da una delle molteplici intersezioni che attraverseranno il percorso.
• 13 gennaio / Stage 11 | Bisha – Bisha (500 km totali, 345 km cronometrati)
La quinta e ultima tappa ad anello della Dakar 2022 andrà in scena nella parte meridionale dell’Arabia Saudita, lungo i 345 km che porteranno i concorrenti da Bisha a Bisha pur non essendo in un rettilario. Dal punto di vista tecnico questa sarà forse la Speciale più impegnativa della seconda settimana di gara, con le dune che torneranno in pompa magna occupando più di metà della sezione cronometrata. Commettere errori sarà semplice, e vedere sfuggire dalle proprie mani una vittoria che sembrava certa… pure.
• 14 gennaio / Bisha – Jeddah (676 km totali, 163 km cronometrati)
Arrivati a questo punto si potrà dire di essersi lasciati il peggio alle spalle, nonostante i 163 km cronometrati previsti in questa ultima giornata di gara. Dune e sezioni rocciose degraderanno rapidamente in tracciati sabbiosi, facili da affrontare se paragonati agli insidiosi percorsi dei giorni precedenti. Chi dovesse trovarsi disperatamente a inseguire dovrà giocarsi qui le proprie ultime carte. Qui e nei 500 km di trasferimento, lungo i quali l’imprevisto può sempre essere in agguato.
Lungo gli oltre 8.000 km appena descritti, saranno in parecchi a potersi giocare la vittoria finale. Tra le auto, occhi puntati sullo squadrone Toyota e sulla sua punta di diamante, Nasser Al-Attiyah: il qatariota quest’anno potrà sfruttare al meglio la neonata classe T1+ – che rispetto al passato concede ai mezzi AWD pneumatici più grandi, chassis più larghi e una maggiore escursione delle sospensioni – per avvicinare le prestazioni dei Buggy Mini, RWD e privati nell’edizione 2022 dei propri piloti di punta. Sarà infatti Jakub Przygonski a doversi impegnare a fondo nel tenere alto il nome di Mini, dato che i plurivincitori della Dakar Stephane Peterhansel e Carlos Sainz saranno quest’anno al volante dell’innovativa Audi RS Q e-tron: “Mr. Dakar” ed “El Matador” affiancheranno Mattias Ekström tra le fila del team Audi Sport, sfidando i mezzi dotati di tradizionali motori a combustione interna con un prototipo elettrico dotato di range extender. Occhi puntati poi su Nani Roma, Orlando Terranova e Sebastien Loeb, pronti a dare del filo da torcere ai team ufficiali grazie ai loro migliorati Buggy Prodrive Hunter. L’alsaziano, che per la prima volta sarà navigato non dall’ormai ritirato Daniel Elena ma dal belga Fabian Lurquin, sarà chiamato a riscattare una deludente edizione 2021 caratterizzata da evidenti problemi tecnici – rectius, di gioventù – del proprio mezzo per andare alla ricerca di quella che sarebbe la sua prima affermazione nel Rally Raid più celebre del mondo.
Si prevede poi una lotta serrata anche tra le due ruote, con lo squadrone KTM che si presenta ai blocchi di partenza di questa edizione più che mai voglioso di ristabilire il proprio dominio. Oltre ai nomi ormai noti della Casa di Mattighofen – Matthias Walkner, Sam Sunderland, Toby Price e il non più esordiente Daniel Sanders –, il marchio austriaco schiererà anche il vincitore dell’edizione 2021 Kevin Benavides (strappato alla Honda) e Danilo Petrucci, la cui partecipazione è stata però di recente messa in dubbio da un primo tampone che avrebbe dato esito positivo. A sfidare gli alfieri di KTM provvederanno come sempre tanto i portacolori di Honda, ovverosia Joan Barreda Bort, Ricky Brabec e Pablo Quintanilla, quanto quelli di Yamaha, vale a dire Ross Branch, Andrew Short e Adrien Van Beveren. Da tenere sotto controllo sono poi Skyler Howes e Xavier De Soultrait, lo scorso anno ottimi in sella alle loro Husqvarna, mentre merita anche quest’anno una menzione l’italiano Elio Aglioni, iscrittosi nuovamente alla Dakar con il team Agif Al Aviv.
Il percorso è dunque pronto, i concorrenti – salvo defezioni dell’ultimo momento – pure: a noi non resta che attendere il 2 gennaio, il giorno in cui la 44^ edizione della gara più difficile del mondo prenderà il via. Da quel momento in avanti, che vincano i migliori.